Afleveringen
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La mossa del Presidente eletto degli Stati Uniti di introdurre dazi al suo insediamento rischia di causare una serie di effetti indesiderati e negativi per l'economia statunitense: inflazione importata, minor concorrenza, rischio di ritorsioni da pare di colossi economici come la Cina. Tra i benefici per gli Usa ricavi stimati per miliardi di dollari ma le ripercussioni sono tutte da valutare. Certo è che l'Unione Europea entra in una fase nuova delle relazioni commerciali internazionali, tutta da comprendere.
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La minaccia di una trade war spaventa l’Europa, dove la numero uno della Bce invita a negoziare con la Casa Bianca evitando ritorsioni (e meditando concessioni) per evitare una guerra commerciale. Da Philadelphia Marco Valsania ci spiega perché Trump ha scelto i dazi per imporre il suo “America First” e soprattutto se si tratta di un’arma efficace
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Ci sono tanti Elon Musk, l’imprenditore, il provocatore, l’elettore democratico, prima quello repubblicano poi, ormai il politico e infine forse anche l’uomo di governo, con il Doge, il dipartimento per l’efficienza del governo, che non a caso si chiama quasi come Dogecoin, la criptovaluta lanciata proprio da Elon Musk, come alternativa al più celebre Bitcoin. Oggi a Macro con Daniele Bellasio si parla un po’ di un altro Elon Musk, il Musk libertario. E con Angelica Migliorisi di un progetto ambizioso.
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Dopo due settimane di polemiche, a un passo da un clamoroso flop, la Conferenza Onu sul clima ospitata dall’Azerbaigian ha partorito un compromesso che scontenta quasi tutti. Gianluca Di Donfrancesco ci spiega come lo sfaldamento del multilateralismo abbia portato in luce tutti i limiti delle Cop
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Kiev colpisce la Russia con missili statunitensi e britannici, Putin risponde con l’ipersonico “Oreshnik” e cambia la dottrina nucleare, scatenando nuove offensive di terra: nei due mesi che precedono l’insediamento di Trump la guerra in Ucraina entra in una fase inesplorata, forse decisiva. Sperando che l’escalation non sfugga di mano
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La Germania, cuore economico dell’Europa e simbolo di stabilità, sta affrontando una crisi senza precedenti: economica, politica e forse anche identitaria. L’economia tedesca è bloccata: la crescita è ferma, la fiducia degli investitori è in caduta libera, come dimostra l’indice Zew, che misura le aspettative degli analisti sullo sviluppo dell’economia in Germania nell'arco dei sei mesi successivi, in drastico calo. Anche l’industria simbolo del Paese, Volkswagen, affronta gravi difficoltà, con minacce di tagli e chiusure per salvaguardare la redditività. Sul fronte politico, il governo Scholz è al collasso. Il 16 dicembre il cancelliere affronterà un voto di sfiducia che potrebbe portare a nuove elezioni il 23 febbraio, aprendo un lungo periodo di instabilità. La formazione di una coalizione in Germania richiede tradizionalmente mesi, ma questa volta lo scenario è reso più complicato dall’ascesa di forze politiche come i neonazisti di Alternative für Deutschland e il movimento rosso-bruno di Sahra Wagenknecht, che minano i partiti tradizionali. La crisi tedesca non si limita però ai confini nazionali: il rischio è che l’Unione Europea rimanga senza una guida in un momento cruciale. Il declino tedesco segna la fine di un ciclo europeo? E quali sono le implicazioni, i rischi e le opportunità per l’Italia? Ne parliamo a Macro con Federico Niglia, Professore di Storia delle relazioni internazionali all’Università per Stranieri di Perugia, Gianluca Di Donfrancesco, giornalista de Il Sole 24 Ore e Alberto Annichiarico, giornalista de Il Sole 24 Ore.
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Tre nuove nomine per la squadra del presidente, che lascia scoperta solo la casella del Tesoro. Dopo le ultime rivelazioni sulle escort minorenni però traballa la designazione del ministro della Giustizia, l’antiabortista Matt Gaetz, che potrebbe non ottenere il via libera del Senato. Da New York, Luca Veronese spiega quali sono le spine nel fianco del Trump team
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In occasione dell'82° compleanno del 46° presidente degli Stati Uniti, proviamo a fare un bilancio della sua Amministrazione e della sua presidenza, un bilancio segnato in realtà dalla vicepresidenza, la sua e quella di Harris. Vediamo perché.
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Grandi del mondo in ordine sparso al maxivertice brasiliano: più attenti agli accordi bilaterali che a seri negoziati su grandi temi come povertà o clima. Roberto Da Rin racconta il G20 di Rio e i suoi protagonisti, da Biden a Lavrov, da Xi Jinping a Lula, da Meloni a Parolin
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Dai dazi alla difesa, l’“America First” di Trump rischia di sconvolgere gli equilibri economici e strategici asiatici: non solo in Cina, ma anche nel resto dell’Estremo Oriente (da Taiwan alla Corea del Sud), senza dimenticare India e Pakistan. Da Nuova Delhi, Marco Masciaga ci spiega tutti i rischi dei prossimi quattro anni sullo scacchiere asiatico
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La puntata di Macro di questa settimana è dedicata all’intelligenza artificiale generativa e al ruolo che l’IA può giocare nella trasformazione digitale delle imprese, della società e degli individui. Con un focus importante riguardante l’Italia e i ritardi tecnologici del BelPaese nei confronti dei competitor europei e internazionali. Perché c’è un tema normativo, su cui si è concentrata l’attenzione di recente, ma anche le condizioni che possano permettere alle imprese di dispiegare il proprio potenziale per lo sviluppo.
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Il superfalco Matt Gaetz alla Giustizia è solo l'ultima delle nomine di Trump, subito dopo quella alla Difesa di Pete Hegseth, volto di Fox News. Ma ci sono anche Marco Rubio e Mike Waltz sul fronte esteri, Kristi Noem alla sicurezza interna e una carica nuova di zecca per Elon Musk. Da Philadelphia Marco Valsania fa il punto su tutti gli uomini del presidente: identikit, orientamento e programmi
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Dall'effetto Ratatouille al Trump 2, come si pone la Francia al centro dell'Europa che deve diventare almeno "onnivora" e come potrebbe essere più forte la collaborazione tra Roma e Parigi, tra l'Eliseo e Meloni. Daniele Bellasio ne parla a Macro con Jean Pierre Darnis, docente all'Università di Nizza-Costa Azzurra e alla Luiss, e autore del libro "Transalpini - Le relazioni tra Francia e Italia e il rilancio del gioco europeo"
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Nonostante le promesse di Trump in campagna elettorale («metterò fine alla guerra in Ucraina in 24 ore») un piano realistico per arrivare a un cessate il fuoco è molto lontano. Intanto sul campo si continua a combattere e morire, alla vigilia di un inverno che per Kiev si annuncia difficile. Il punto di Antonella Scott sulla situazione diplomatica e militare
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A 35 anni dal crollo del Muro, Berlino si ritrova all’anno zero: stagnazione economica, automotive in shock, crisi politica, ultradestra che avanza. La difficile congiuntura macro ha alzato il velo sulla mancanza di investimenti, sugli errori di politica industriale e sui tradizionali problemi tedeschi (burocrazia, iper regolamentazione, assenza di venture capital). Da Berlino Gianluca Di Donfrancesco fa il punto sul rallentamento dell’ex locomotiva d’Europa
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C'è chi lo ha chiamato "l'altro vincitore". Elon Musk è stato il vero king maker delle elezioni presidenziali che hanno riportato alla Casa Bianca Donald Trump. Il suo ruolo in questa amministrazione si annuncia assai rilevante, visti i piani di Space X e Starlink, le aziende di Musk che si occupano di satelliti ed esplorazioni spaziali. La colonizzazione spaziale sarà la nuova frontiera che Trump con il patron di Tesla e X vorranno perseguire? E quale sarà l'impatto sull'industria della difesa? Ne parliamo in questa puntata di Macro insieme ai nostri ospiti e ai nostri e esperti.
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Latinos, giovani, donne, operai, minoranze: The Donald è riuscito a sfondare anche tra l’elettorato tradizionalmente democratico. Il suo asso nella manica? Il vulcanico Elon Musk, altro bad boy dalla personalità carismatica con cui ha saputo integrarsi alla grande. Sul palco e fuori. Marco Valsania (da Philadelphia) e Luca Veronese (da New York) ci raccontano come
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Cinque punti per capire l'impatto di questa forte (ri)elezione. Con Daniele Bellasio a Macro le analisi del professor Francesco Mancini, ovvero la Casa Bianca del 47° presidente vista dall'altra parte del mondo
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Dopo una campagna elettorale ad alta tensione e la conferma di misura alle presidenziali, Maia Sandu si trova a guidare una Moldavia lacerata tra europeisti e putiniani. Con la spina nel fianco della Transnistria filorussa, che ha proclamato la sua indipendenza. E un percorso a ostacoli verso l’adesione alla Ue. L’analisi di Roberto Da Rin, inviato del Sole 24 Ore nella capitale Chisinau
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Domani finalmente l’America va alle urne, chiudendo una campagna elettorale che ha spaccato in due gli Stati Uniti. Ma come farà il vincitore o la vincitrice a diventare “il presidente di tutti” in un Paese così diviso?
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