Afleveringen
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Come sta il mercato discografico italiano? Il consueto report FIMI ci offre dati chiari: il settore gode di ottima salute. Per il settimo anno il mercato discografico d’Italia continua a crescere, registrando un +8,5% nel 2024 e raggiungendo 461,2 milioni di euro, confermandosi così il terzo dell’UE dopo Germania e Francia. Lo streaming si conferma il principale motore di crescita, rappresentando il 67% dei ricavi totali con un incremento del 13,5% (308,1 milioni di euro).
Tutti i numeri -
Il mondo della musica è in continua evoluzione, con trasformazioni costanti: alcune volte impercettibili, altre volte epocali. Negli ultimi anni, tuttavia, questi processi hanno subìto un’accelerazione senza precedenti, grazie a vere e proprie rivoluzioni, dallo streaming all’intelligenza artificiale.
Per esplorare a fondo l’industria musicale, i suoi protagonisti e le sue dinamiche è da poco disponibile negli store digitali e nelle librerie “Play. Tutto quello che c’è da sapere sulla musica attuale. Gli artisti, l’industria, le tecnologie” di Massimo Bonelli (ROI Edizioni). Produttore, manager e figura di riferimento nel settore, Bonelli è fondatore di iCompany e direttore artistico di eventi di rilievo nazionale come il concerto del primo maggio di Roma (dal 2015), la rassegna “Ciao” dedicata a Lucio Dalla e il “San Marino Song Contest”.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui per andare un po' a fondo al mondo dell'industria musicale -
Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Nel 2025 è ormai impossibile immaginare un mondo della musica senza lo streaming a farne da spina dorsale. Eppure, il modello continua a essere fortemente criticato, soprattutto per la questione della retribuzione degli artisti e la scarsa trasparenza sulle modalità di pagamento e sulle cifre, specialmente considerando i guadagni miliardari delle piattaforme stesse. Tra le aziende più bersagliate spicca, quasi inevitabilmente, il leader del settore: Spotify. A difendere il colosso è arrivato nelle scorse ore il suo report annuale sulle royalty musicali, che fotografa la situazione del 2024. Il dato chiave? Quasi 1.500 artisti hanno guadagnato oltre 1 milione di dollari in royalties solo su Spotify. E non si tratta solo di grandi nomi: l’80% di questi artisti non ha avuto nemmeno una canzone nella classifica Spotify Global Daily Top 50 dell'anno. Come a dire che anche musicisti indipendenti, artisti meno noti e generi più di nicchia possono prosperare nell’era dello streaming. Spotify, inoltre, si conferma il principale contributore dell’industria musicale, con oltre 10 miliardi di dollari versati nel 2024, la cifra più alta mai registrata nel settore.
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Ci sono momenti nella storia in cui la musica smette di essere solo intrattenimento e diventa qualcosa di più grande: un messaggio, un movimento, un grido d'aiuto. Oggi vi raccontiamo la storia di una canzone che ha cambiato il mondo, a 40 anni esatti dalla sua uscita: We Are the World!
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Oggi vi portiamo dietro le quinte di uno degli eventi più interessanti della scena musicale italiana: "CIAO - Rassegna LUCIO DALLA, per le forme innovative di musica e creatività".
Quest'anno, tra i premiati troviamo nomi importanti come Paolo Benvegnù, che riceverà il riconoscimento per la categoria artista, Brunori SAS, premiato per la miglior canzone con "Il Morso di Tyson", Dardust per la categoria producer/talent scout, Margherita Vicario e Davide Pavanello, vincitori per la miglior colonna sonora con "Gloria!", Noemi, che ritirerà il premio per il progetto "Una Nessuna Centomila", e Fulminacci, premiato per il suo percorso artistico.Tra i protagonisti di questa edizione ci sono anche Cordio e Mare, vincitori del "CIAO Contest - La musica di domani", rispettivamente nelle categorie artista e producer. Due talenti emergenti che hanno conquistato la giuria con il loro sound unico e la loro visione musicale. -
Dopo aver celebrato nel 2022 i 50 anni dalla fondazione, il Banco del mutuo soccorso (per tutti semplicemente Il Banco) torna da oggi con un nuovo album di inediti: “Storie Invisibili”. Tra i gruppi che hanno fatto scuola nel prog rock, il Banco è rimasto sempre fedele a sé stesso e questo nuovo lavoro ne è la dimostrazione: il tassello finale di una trilogia dedicata all’esistenza umana. A raccontarcelo è Vittorio Nocenzi, leader e fondatore della band: «Dieci anni fa, nell’annus horribilis del Banco, abbiamo perso Francesco Di Giacomo (una delle voci più belle della musica italiana, ndr.) e Rodolfo Maltese (storico chitarrista della formazione, ndr.). Io stesso ho avuto una grave emorragia cerebrale e mi avevano dato per spacciato. Sembrava che il Banco dovesse fermarsi lì. Quando mi sono ripreso, mi è sembrato importante ripartire affermando la bellezza, la meraviglia e l’importanza dell’esistenza umana».
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Raramente nella storia della musica leggera si è assistito a una cesura così netta come quella segnata dalla nascita dei Led Zeppelin. Per raccontare questo momento cruciale arriva al cinema, dal 27 febbraio al 5 marzo, “Becoming Led Zeppelin”, il primo film ufficialmente autorizzato dalla band, diretto da Bernard MacMahon. Un viaggio intenso alle origini del gruppo, narrato attraverso le parole dei protagonisti stessi: dall'infanzia ai primi approcci alla musica, dagli incontri decisivi fino al 1970, anno dell'uscita di Led Zeppelin II e della definitiva consacrazione
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Ospite di Un Giorno da Pecora, Giulio Rapetti Mogol, intervistato da Giorgio Lauro e Marisa Laurito, ha risposto così alla domanda su cosa pensasse del fatto che tra le canzoni più apprezzate, ma non premiate con il podio, ci fosse anche quella di Giorgia, grande voce della musica italiana:
"A Giorgia offrirei volentieri, gratuitamente, un corso da noi. Ha una voce fantastica, ma canta come si cantava trent’anni fa, usa troppo la voce. Che, per carità, è bellissima, ma la utilizza come si faceva in passato. La voce deve essere credibile per ciò che si dice, è la credibilità che riesce ad emozionare."
Inevitabili le polemiche -
Sanremo ormai è alle spalle, ma gli spunti di questa edizione non si spengono con le luci dell’Ariston. Proprio in quei giorni, com’è noto, ospiti speciali sono stati i Duran Duran, a 40 anni dalla loro prima volta nella città dei fiori. E durante la conferenza stampa, John Taylor, bassista della band, ha descritto i gruppi musicali come una specie in via di estinzione. "Il periodo dei gruppi è quasi finito. C'erano band ai Grammy quest'anno?" ha domandato in maniera evidentemente retorica, sottolineando come le formazioni musicali siano state quasi del tutto assenti dalla kermesse (escludendo i leggendari Stones e Beatles). Insomma, se anche una delle band simbolo degli anni ’80 inizia a dirlo a chiare lettere, qualcosa vorrà pur dire.
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È in libreria e negli store digitali "Ho Vinto Il Festival Di Sanremo - Special Edizion 75esimo Sanremo", la speciale ristampa aggiornata del libro dello scrittore, autore e discografico Marco Rettani e del giornalista e scrittore Nico Donvito. Alle storie dei 30 artisti che hanno ripercorso alcuni dei momenti più importanti della loro carriera legati alla vittoria della kermesse della canzone italiana, si aggiungono ora quattro nuovi capitoli dedicati alle storie di Gigliola Cinguetti, Al Bano, Roberto Vecchioni e Angelina Mango. Fiore all’occhiello del libro sono le presenze di tre grandi direttori artistici della kermesse: Carlo Conti nella prefazione, Pippo Baudo con una sentita lettera al Festival che ha preso per mano e condotto per ben 13 edizioni e Amadeus nella postfazione.
Nell'episodio dialoghiamo con Nico Donvito per scoprire com'è nata l'idea di questo libro, com'è stato lavorarci e tante chicche sulla storia del Festival di Sanremo -
La settimana di Sanremo ha tra i suoi pregi indubbiamente quello di mettere al centro del dibattito pubblico, al di là delle polemiche e i gossip, la musica del nostro Paese. Non è un caso quindi che la città dei fiori diventi il cuore pulsante della canzone italiana in questi giorni ed è un’opportunità perfetta per capire meglio come funziona questo mondo. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Luca Fantacone, direttore del catalogo Italia di Sony Music. Quando si pensa alla musica, si tende spesso e volentieri a sottovalutare il ruolo del catalogo. Le parole di Fantacone sul mercato italiano non fanno che confermare questa sensazione
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Le reunion in musica sono spesso momenti tanto attesi quanto temuti. Quando una band o un gruppo che si era separato anni prima decide di tornare insieme, cosa succede? E cosa significa davvero "riunirsi"? In questo episodio, esploreremo alcune delle reunion più celebri, perché accadono e cosa portano alla scena musicale.
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Oggi celebriamo un'icona immortale: Bob Marley. L’icona del reggae ieri avrebbe compiuto 80 anni, e il suo lascito musicale e culturale è più vivo che mai. In questa puntata ripercorreremo la sua carriera, il suo impatto sociale e il segno indelebile che ha lasciato nel mondo della musica.
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Oggi parliamo di una notizia che segna la fine di un'era: Sony ha annunciato la cessazione della produzione di supporti fisici come MiniDisc e Blu-ray. Un addio che chiude definitivamente il capitolo per alcuni supporti fisici per l'archiviazione e la registrazione di musica e video. Ma davvero il digitale ha vinto su tutto? O c'è ancora spazio per un ritorno alla fisicità, come dimostra il revival del vinile?
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Oggi dedichiamo un episodio speciale a Sanremo 2025. Il palco dell'Ariston continua a essere il centro della scena musicale italiana, capace di coinvolgere ogni generazione: dai nostalgici delle esibizioni storiche alla Gen Z, che trasforma ogni momento del Festival in meme e tendenze virali.
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Grammy Awards, i premi più ambiti dell’industria musicale. Com’è nato questo riconoscimento? Chi ha fatto la storia? E perché, nonostante tutto, i Grammy continuano a far discutere? Un focus sulla storia e sull'edizione 2025, in programma proprio questa sera
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Marianne Faithfull è stata una figura chiave della Swinging London, non solo per la sua carriera musicale, ma anche per il suo ruolo di musa, icona di stile e simbolo della rivoluzione culturale degli anni '60. La sua storia è un intreccio di talento, glamour e tragedia, incarnando perfettamente lo spirito ribelle e decadente dell’epoca.
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Da quando l’avvento dell’intelligenza artificiale ha rivoluzionato gli equilibri (per usare un eufemismo), abbiamo seguito con interesse il susseguirsi delle notizie e delle posizioni sul tema, raccontando come molti artisti abbiano deciso di esporsi in prima persona per chiedere che l’universo legato ai modelli generativi di AI venga regolamentato al più presto. L’ultimo, in ordine di tempo, a intervenire sulla questione è stato nientemeno che Sir Paul McCartney.
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Tra le critiche più diffuse nei confronti della musica mainstream di casa nostra c’è quella che la vorrebbe sempre suonare “tutta uguale”. E se è pur vero che spesso e volentieri si esagera, forse un pizzico di verità in questo assunto c’è e il motivo è presto spiegato. Se girando da una stazione radio all’altra, di playlist in playlist, vi sarà capitato di sentire un che di assonante, una lontana parvenza di famigliarità, tra brani appartatamente tanto diversi tra loro, la ragione è che probabilmente son stati entrambi scritti dallo stesso autore. Premesso che a ben guardare, di grandi autori firmatari di tante canzoni di successo, da noi, ce ne sono sempre stati - basti pensare a Giulio Repetti in arte Mogol o a Gianni Bella, per fare i primi due nomi che ci vengono in mente - da qualche anno a questa parte la musica italiana vede, secondo alcuni, sempre più affermarsi un monopolio granitico di una cerchia ristretta d’autori che, per via della capacità di sfornare hit in grado d’intercettare i gusti della gente meglio degli altri, è sempre più richiesta da artisti e case discografiche.
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