Afleveringen

  • Ai microfoni oggi abbiamo Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori e Davide Cecchini, Business Development Manager.
    Giancarlo é un imprenditore, che 30 anni fa ha fondato un'azienda nel settore dei media e 10 anni fa ha fatto una exit dopo averla quotata in borsa; a 50 anni vorrebbe investire sui giovani imprenditori del nostro Paese e, per questo ha deciso di diventare un Business Angel. Invece di farlo da solo, ha iniziato in un gruppo di 5, poi passati a 10 e ora sono in 160, tra Business Angels e investitori, che ogni giorno investono sugli imprenditori innovativi in Italia.

    Il mondo startup e investitori in Italia é unico: non esiste nessun altro settore che cresca come questo, ovvero dove c'é un raddoppio degli investimenti! I dati sono chiari, nel mondo startup e investimenti c'é una crescita del 100% all'anno! Siamo quindi in piena onda tsunami e il Club degli Investitori cerca di cavalcare quest'onda. Non é solo denaro quello che offrono, ma é l'apporto di una rete di contatti ed esperienze da parte di imprenditori, che vale ben piú del denaro.

    Davide ci racconta invece il processo di selezione delle idee da investire.
    Il processo di selezione inizia con la raccolta delle segnalazioni dai loro soci, altri imprenditori e da una rete che supporta il Club in questa ricerca. Prosegue selezionando le opportunitá interessanti e portandole davanti ai soci che possono cosí valutare l'imprenditore e l'idea attraverso una riunione mensile.
    Le startup selezionate ricevono un soft commitment iniziale e poi il Club negozia il deal e segue tutta la fase successiva.

    Non si pongono come un classico fondo di investimenti ma come un network di business angels: il loro compito non é amministrare dei fondi ma é portare davanti ai soci opportunitá di business in cui ognuno puó decidere di investire.
    L'obiettivo del prossimo futuro é passare dal segmento startup verso il segmento scale up e PMI e successivamente espandersi verso l'estero, supportando imprenditori italiani che hanno creato aziende e le vogliono portare all estero.

    A loro chiediamo: se fossero costretti a vivere senza un dispositivo elettronico, tra computer e telefonino….quale sarebbe? Curioso?? Ascolta il podcast per saperlo!
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  • Zijn er afleveringen die ontbreken?

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  • Stefano Portu spiega cos'é Doveconviene (https://www.doveconviene.it/), realtá attiva giá da 6/7 anni, con oltre 200 persone, 30 milioni di utenti e 700 retailer che collaborano per collegare due spazi molto importanti: il telefonino e i negozi fisici.Rispettivamente, il luogo in cui i consumatori prendono le decisioni e quello in cui fanno shopping.Il retail é il piú grande settore del mondo: vale quasi 30 trilioni di dollari: é contemporaneamente il piú grande dell'economia e l'ultimo a digitalizzarsi.Si pensava che l'e-commerce avrebbe cancellato i negozi fisici ma la vera digitalizzazione del retail non é passare tutte le vendite online ma usare il telefono per accompagnare il consumatore nel percorso verso il negozio. Questo sta accadendo a velocitá diverse giá in tutti i Paesi. La tecnologia quindi é un facilitatore che guida nel processo di acquisto.Negli Stati Uniti l'e-commerce non é ancora il metodo di acquisto preferito, ma quello che é certo, é che il 60% delle decisioni di spesa sono state prese prima sul telefonino.Oggi é possibile raggiungere i consumatori e misurare quanti di questi sono entrati poi nel negozio fisico dopo aver scelto da cellulare.Un trend importante é la trasformazione dal volantino classico (che nella sua semplicitá é giá di per sé geolocalizzato), al volantino data-driven e personalizzato. L'ambizione di Doveconviene é creare l'evoluzione del volantino che alla localizzazione, abbini anche la capacitá di raccontare a ciascun consumatore la storia piú interessante per accompagnarlo al negozio piú vicino.Da Stefano noi vogliamo sapere: se fosse costretto a cambiare mestiere, cosa farebbe???
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  • Silvia Wang, co-founder di ProntoPro, ci parla del suo portale, che ai propri clienti permette di trovare, in poco tempo, il professionista di cui hanno bisogno. Si tratta di un marketplace che mette in contatto clienti e professionisti in maniera rapida e semplice.
    La gamma di servizi proposti é di tipo orizzontale con oltre 500 categorie di professionisti tra idraulici, imbianchini e tutto ció che serve per il mondo casa; ma copre anche l'ambito delle lezioni offrendo insegnanti di musica e lingua straniera; il mondo eventi é garantito da fotografi, musicisti e wedding planner e non solo; sui servizi in senso ampio si arriva anche a trovare il giusto investigatore privato.
    ProntoPro, si puó dire, é una delle startup che ce l'hanno fatta.
    La strada non é stata certo semplice: Silvia racconta infatti che sono partiti 3 anni fa posizionandosi su piú categorie di servizi ma solo sulla cittá di Milano. Essendo un marketplace la difficoltá maggiore é stata bilanciare la domanda con l'offerta.
    Il business model di Pronto Pro é completamente gratis per i clienti e in poche ore si ricevono fino a 5 preventivi.
    Successivamente il cliente sceglie e porta avanti la trattativa.
    Per il professionista si parte invece da un investimento minimo da 100 euro con cui si ottengono crediti per potersi mettere in contatto con i clienti. Il ritorno del professionista é molto piú alto di altri canali marketing e questa é una delle grandi forze di questo servizio.
    ProntoPro é sempre in evoluzione, partendo da una piattaforma standard, per poi arrivare, in un futuro prossimo, ad un'esperienza utente specifica per ogni diverso servizio.
    A lei chiediamo: se fosse costretta a cambiare mestiere, cosa farebbe??? Scopri cosa vorrebbe fare ascoltando questo podcast!
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  • Gianluca Ignazzi é co-founder e creative director di Traipler, una startup che si occupa di video content marketing e digital storytelling.
    Si tratta di un network di 600 videomakers professionisti, distribuiti in tutto il territorio nazionale che permettono di seguire l'intero ciclo di vita della creazione di un video, dall'ideazione fino alla distribuzione online.
    In questo modo riescono a raggiungere ogni parte d'Italia e far avere al cliente il video nel tempo piú rapido possibile.
    Produrre tanti video e di qualitá implica ingenti investimenti e competenze per un'azienda e Traipler cerca proprio di coprire il gap tra domanda e offerta.
    La startup é sul mercato dal 2015 e ora non si puó piú definire una startup innovativa, ma é giá diventata una PMI innovativa.
    Dispone di una piattaforma di 100 format diversi tra i quali il cliente puó scegliere; successivamente viene organizzata la produzione custom in loco.
    Il costo finale é giá chiaro fin da subito e la produzione avviene in una settimana.
    Rispetto al competitor Mosaicoon, ora non piú sul mercato, Traipler propone contenti completamente customizzati, costruiti ad hoc per ogni cliente.
    Inoltre non si pone in competizione con le agenzie di comunicazione, anzi stringe partnership proprio con loro per permettere alle agenzie di ampliare il proprio ventaglio di offerta.
    Traipler diventa partner del cliente per costruire il canale video dell'azienda con l'idea di proporsi come un Netflix dei brand.
    Nella domanda Five Live di Gianluca si chiede che cosa é stata l'ultima cosa che ha visto in televisione...
    Cosa sará?? Scoprilo nel podcast!
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  • Chiara è una sound designer (http://www.chiaraluzzana.com/), una professione che si può paragonare ad un artista del colore: prende i colori, che in realtà sono suoni, e crea un quadro, che in realtà è una colonna sonora. A partire da un rumore crea una composizione e si può quindi definire al pari di un pittore del suono
    Quando il committente definisce il proprio desiderio spesso lo descrive utilizzando stimoli visivi, in mancanza di riferimenti musicali tecnici; in questi casi tuttavia la richiesta diventa molto più spontanea, naturale e diretta.
    Chiara ha iniziato il proprio percorso come rapper e ha deciso di abbandonare gli spartiti: nasce come musicista per evitare il silenzio e in seguito, racconta, impara ad abbracciarlo.
    Come è possibile innovare facendo audio? Ascoltando e chiedendo di ascoltare, richiesta particolarmente difficile in un momento in cui la distrazione dovuta soprattutto agli stimoli visivi è all’ordine del giorno.
    A cosa pensa Chiara quando è da sola in auto? Non avrebbe potuto pescare una domanda Five Live più pertinente!
    Ascolta il podcast e scopri il motivo!
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  • D-Eye (www.d-eyecare.com) è una startup nel settore digital health che sviluppa sistema di screening precoce per patologie, basato su smartphone. Ad oggi hanno un prodotto sul mercato che permette di fare diagnosi di patologie sulla retina e in futuro hanno intenzione di estendere l’offerta ad con prodotti che permettano di fare screening precoce di altre patologie. Il prodotto è già sul mercato da due anni e sono presenti in Italia, Europa e nel resto del mondo, in particolare in US.
    Il mondo del digital health sta crescendo notevolmente anche grazie all’apertura degli enti normativi, l’aumento del numero delle startup e dei fondi di investimento.
    Le competenze che si ricercano in una startup di questo tipo sono legate al mondo digital ed alla gestione ed elaborazione di dati con sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale; dal punto di vista della comunicazione si cercano le skill di digital marketing e conoscenza delle piattaforme per portare l’idea sul mercato. In questo segmento servono inoltre forti competenze in ambito certificazioni e conoscenze delle normative.
    Entro l’estate verrà lanciata la piattaforma nel mercato italiano fornendo servizi di screening del glaucoma direttamente a consumatori finali ed entro fine anno lavoreranno su un altro dispositivo per lo screening precoce; il prossimo anno vogliono ampliare il sistema integrandolo con dispositivi per altri parti del corpo.
    La domanda Five Live per Alberto è...quale sarebbe il suo nome se fosse un Capo Tribù?!
    La risposta è molto pertinente...Scoprila nel podcast!
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  • Linky è uno skateboard elettrico che ha una particolarità, ovvero quella di piegarsi e di poter essere quindi trasportato in uno zaino (www.linkyinnovation.com). Si utilizza anche in combinazione con altri mezzi di trasporto e risolve in particolare il problema dell’”ultimo miglio”, quello che di solito porta le persone a dover utilizzare la macchina.
    Hanno fatto una campagna di crowdfunding su Indiegogo nel 2016 in cui hanno venuto 300 pezzi e questo ha permesso loro di iniziare la produzione industriale nel 2017 e nel 2018 hanno trovato nuovi distributori anche in Giappone e negli Stati Uniti, i loro mercati più importanti. Il 2019 sarà un anno di espansione anche per il team e faranno una campagna di equity crowdfunding con Mamacrowd (www.mamacrowd.com).
    I competitor sono due americani, Boosted Boards (www.boostedboards.com) ed Inboard (www.inboardtechnology.com), sia cinesi che non hanno brand rilevanti ma puntano sulla competizione di prezzo. Il mercato è in forte crescita.

    Infine le domande Five Live...Crisitano esce dall’ufficio e trova un biglietto da 10 milioni di euro....quale sarà la prima cosa che compra? E Paolo chi farebbe vincere, Spiderman o Batman?!
    Scoprilo nel podcast!
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  • Da un’indagine recente di Doxa (www.doxa.it) è emerso invece che quasi un’azienda su tre utilizza strumenti di automazione o soluzioni di intelligenza artificiale: non parliamo più quindi di un fenomeno di nicchia e la diffusione è molto più presente nelle aziende in cui il management ha una media di età al di sotto dei 45 anni. L’introduzione dei robot ha impatto sulle condizioni dei lavoratori stessi e quindi il dibattito riguarda quanto una macchina possa aiutare e supportare il lavoro umano e non sostituirlo; il rischio di perdita di lavoro è concentrato su lavori dequalificati e non specializzati.
    Funzione che beneficia dell’automazione è la produzione, il mondo dei servizi beneficia dell’intelligenza artificiale. All’interno delle aziende si creano nuovi ruoli che vanno ad impattare trasversalmente su molte funzioni diverse.
    La formazione dovrebbe andare nella direzione della domanda delle aziende, una formazione tecnico-informato, orientata alla tecnologia, all’innovazione e alla creazione di profili sempre più specializzati. La domanda è rivolta principalmente a persone che hanno un percorso di ingegneria informatica e si sta assistendo ad uno spostamento della domanda di formazione universitaria e post-universitaria in questa direzione. Importante è pensarci anche dagli anni precedenti all’università: anche il percorso non liceale e quindi più tecnico si rende sotto questa prospettiva molto interessante e utile.

    Sappiamo che Massimo è a capo di Doxa Marketing Advice...ma la domanda Five Live gli chiede come descrive ai suoi parenti la sua professione!
    Ascolta la risposta nel podcast!
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  • Comftech (www.comftech.com) è un’azienda nata nel 2010 che si occupa di ideazione, progettazione e produzione di sistemi di monitoraggio indossabile, lavorando sugli smart garments.
    Questo mondo è nato a fine anni 2000 con un progressivo sviluppo, meno veloce rispetto a quello degli smartwatch perché implica la considerazione dell’elemento tessile e questo richiede un più ampio tempo di sviluppo. È un mondo dal quale scaturiranno applicazioni specifiche, in cui smartwatch e smart garments competeranno sulle singole applicazioni.
    Comftech è proprio nata con l’idea di fare applicazioni in ambito healthcare e i suoi prodotti sono a tutti gli effetti medical device che garantiscono qualità del segnale e sicurezza nell’utilizzo. Gli indumenti vengono portati tutti i giorni e quindi per Comftech risultano la base ideale per poter inserire una sensoristica che può essere legata sia all’ambito healthcare che al wellness.
    Cosa direbbe il migliore amico di Anna su di lei se lo chiamassimo ora?
    La risposta alla domanda Five Live nel podcast!
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  • ENG:
    John Lim is the Vice President of Fenox Venture Capital (www.fenoxvc.com), which is a global Venture Capital Firm based in Silicon Valley. They make investments in top technologies startups and after investing they connect startups all around the world with large corporations and help them to create business opportunities together.

    Fenox Venture Capital is launching another product, “Startup World Cup”. It is a global startup pitch competition happening in 40 countries worldwide: winning startups which represent each country to come to Silicon Valley and to compete for one million dollars investment prize. The competition is open to any startups, from any industry and in any stage of development.

    Kim highlights a relevant trend in the startup environment: a lot of successful companies outside US are actually copycats of US ideas. In many cases funders who have studied in the US go back to their home countries launching similar ideas they saw in US and thus they create successful startups.

    Furthermore, in the startup ecosystem we know that AI is the next big thing. In Silicon Valley there are a lot of innovative people coming up with technologies that can process data much faster than in the past and that enable machine learning to provide great outcomes on research to help humanity overall.

    Five Live question is coming up…what would do a VC investor such as John Lim with a 10 million lottery win ?
    You can discover the answer by listening the podcast!

    ITA:
    John Lim è Vice President di Fenox Venture Capital (www.fenoxvc.com), un fondo di Venture Capital che ha la sede nella Silicon Valley. Il fondo investe in startup che sfruttano le ultime tecnologie disponibili e le mette in contatto con grandi aziende affinché possano creare assieme opportunità di business in sinergia.
    Fenox Venture Capital sta lanciando un altro prodotto, la piattaforma di “Startup World Cup”. È una competizione globale che coinvolge 40 paesi: in ogni paese è scelta una startup vincitrice che è chiamata a partecipare in Silicon Valley allo stadio finale della competizione che mette in palio un investimento di 1 milione di dollari. La competizione è aperta a startup in qualsiasi settore ed in qualunque fase di sviluppo.
    Kim sottolinea un trend importante nell’ambiente startup: molte aziende che hanno successo al di fuori del territorio americano nascono da idee già sperimentate in US. In molti casi i fondatori di queste realtà hanno studiato in US e rientrano nei loro paesi per lanciare idee simili a quelle conosciute in US, arrivando quindi a creare aziende di successo.
    Si sa che il mondo dell’artificial intelligence rappresenta il futuro nell’ecosistema delle startup. Nella Silicon Valley stanno crescendo le startup che si occupano di tecnologie per processare dati molto più velocemente che in passato e che permetteranno al machine learning di dare risultati notevoli, un enorme contributo per l’intera umanità.
    Domanda Five Live...come utilizzerebbe 10 milioni di euro vinti alla lotteria un investitore come John Lim?
    Puoi scoprire la risposta ascoltando il podcast!
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  • FitPrime (www.fitprime.com) è un marketplace nel mondo del fitness: unisce i centri sportivi non solo di nostra proprietà ma anche partner diffusi in 110 città italiane e permette agli utenti di poterne usufruire in modo flessibile, ad esempio acquistando pacchetti di ingresso sfruttabili in un unico centro sportivo oppure abbonamenti mensili che permettono trasversalmente di entrare in centinaia di centri sportivi diversi. È stato pensato per diversi target, come per chi vuole frequentare più centri sportivi, per chi vive in diverse città, chi vuole evitare abbonamenti annuali o per persone che vogliono fare attività diverse sfruttando l’ingresso in diversi centri specializzati.
    FitPrime ha tre linee di business, la prima è un BtC ed è canale promosso principalmente attraverso digital marketing e SEO. Il BtB è approcciato in due modi diversi: da un lato il mondo welfare che è un mercato nato negli ultimi 2-3 anni e cresciuto del 900% dal 2016 al 2019 e dall’altro i cataloghi di incentive e loyalty.
    E ora la domanda FiveLive...cosa farebbe Matteo come prima azione se fosse invisibile?
    Scoprilo nel podcast!
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  • Luis propone video brevi di poche parole con una comunicazione molto semplice e diretta: questa scelta deriva dalla semplice considerazione che la soglia di attenzione media delle persone si è abbassata molto negli ultimi anni.

    Attivissimo su YouTube ma anche su Instagram. Si era iscritto su Instagram per tenere aggiornati i follower sulle novità di YouTube, tuttavia ora su Instagram i follower hanno superato il numero di quelli di YouTube! Utilizza Instagram in modo frequente e più immediato mentre dedica più tempo alla cura tecnica dei video su YouTube, sempre con l’obiettivo di trasmettere una comunicazione il più naturale e spontanea possibile. Per quanto riguarda il futuro invece secondo Luis la piattaforma più interessante e ad oggi sottovalutata sarà quella del mondo reale.

    Al fine di rimanere centrato e focalizzato sul suo modo di essere, affronta le attività seguendo il suo piano che prevede poche e semplici regole, come la comunicazione immediata, non fare pubblicità sul canale YouTube e mettere impegno in ogni video che pubblica con costanza.

    E la domanda Five Live chiede a Luis cosa canta Luis sotto la doccia solitamente! Chi lo segue su YouTube potrebbe già saperlo...E per chi vuole indovinare può poi scoprire la risposta ascoltando l’intervista in podcast!
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  • Come Event Producer Andrea organizza workshop e conferenze relativamente all’ambito digitale focalizzandosi su determinati settori di nicchia, quali Lean Startup, Lego Serious Play e Google Design Sprint e di queste tre metodologie organizza workshop e meetup. È inoltre co-organizzatore del Mashable Social Media Day, ambassador a Lean Startup Summit che si svolgerà a Berlino a febbraio 2019 e collabora con Startupitalia su cui ha un post sugli eventi digitali molto seguito.
    Lean Startup è una metodologia che permette di validare l’idea, per capire se può funzionare o meno. Viene proposta alle startup in workshop in un percorso durante il weekend attraverso il supporto di mentor dedicati. Il Lego Serious Play è una metodologia senza contenuto basata sui mattoncini della Lego; bisogna avvalersi di un facilitatore e si può applicare ai più diversi ambiti. Il Google Design Sprint unisce metodi agili, lean startup e design thinking che in pochi giorni permettono di portare dall’idea idea allo sviluppo di un prototipo.
    Gli eventi più interessanti in ambito digital per il 2019 saranno la Milano Digital Week dal 13 al 17 marzo, Digital Innovation Days sempre a Milano ad ottobre ed il Web Summit a Berlino a novembre.
    La Five Live pescata in diretta chiede la trama del titolo preferito senza citarne il titolo...riesci a capire di che film si tratta?
    Ascolta l’intervista in podcast!
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  • Gianluca ci racconta perchè New York sta diventando sempre più interessante per il mondo startup. È partner di una società che si chiama Global Futures Groups che fa advisory a governi su nascita e costituzione di ecosistemi di innovazione ed è stato consigliere del sindaco su questioni che riguardano il tech internazionale.
    New York è il secondo polo mondiale di startup e venture capital. Vale il 50% di Silicon Valley in quanto ad accordi di Venture Capital. La crescita che ha riscontrato negli scorsi sei anni è spaventosa e quindi ha senso che le startup italiane ed europee per il loro scale up guardino a New York, sia perchè c’è un vantaggio fondamentale che è quello del fuso orario sia perchè la città è impegnatissima nel fare partnership con tutto il settore privato per attrarre e dare supporto a startup e scale up internazionali.
    Tale crescita è in buona parte organica perchè New York ha ingredienti peculiari: un insieme di talenti enorme nel quale si è investito molto ed un’economia diversificata. Se si viene quindi a testare un prodotto nella maggior parte dei casi i clienti saranno lì vicino. Tutti i settori sono presenti ora, certamente quelli che trainano maggiormente la crescita sono quelli di intelligenza artificiale, cyber security, life sciences, digital manufacturing e tutto ciò che è legato alla tecnologia urbana, come il mondo della creazione di smart cities.
    La domanda Five Live ci porta da New York al Polo Nord...come potrebbe Gianluca convincere un eschimese a comprare un frigorifero?!
    Lo scopri nel podcast! Buon ascolto!
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  • Revotree (www.revotree.it) è una piattaforma hardware e software che aiuta gli agricoltori ad aumentare l’efficienza nell’irrigazione in maniera semplice ed automatizzata, sfruttando sistemi IoT di monitoraggio nel campo, analisi di machine learning ed intelligenza artificiale. Questo sistema può essere utilizzato dal piccolo agricoltore ai grandi latifondisti che possono così aumentare l’efficienza.

    Revotree attualmente collabora con diversi laboratori di ricerca ed è in fase di chiusura di un round di equity crowdfunding. Una volta entrati nelle aziende agricole lavorerà proponendo altri prodotti digitali e nuovi servizi basati sui dati. La roadmap prevede inoltre una parte di ricerca e sviluppo importante: per esempio, hanno identificato una forte emergenza nel mercato della canapa industriale e sono entrati in quel mercato, automatizzando le lampade a LED e permettendo la produzione anche nei periodi invernali quando la canapa non fiorirebbe in modo naturale.

    Guardando al mercato agricolo a livello europeo parliamo di 160 milioni di ettari di coltivazione da parte di aziende agricole, all’interno del quale l’Italia resta un player molto rilevante e talvolta sottovalutato. In termini di estensione il mercato agricolo italiano copre 16M di ettari a coltivazione tra cerealicolo e colture pluriennali, gestiti da 1.6M agricoltori. Il mercato dell’agricoltura crea il 30% del PIL nazionale. Il settore dell’agritech è una nicchia di questo mercato che si sta espandendo. Nascono continuamente nuove società per esigenza da parte dell’agricoltore, che inizia a comprendere il bisogno di migliorare e creare efficienza in determinati processi.

    E ora la domanda Five Live...Cosa potrebbe chiedere Cosimo ad un una prima domanda di colloquio di lavoro per Revotree?
    Lo puoi scoprire ascoltando il podcast!
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  • Con venticinque anni di esperienza sui mercati finanziari e nel private banking, attualmente Cristiano è investitore di diversi fondi di venture capital e del veicolo Club Italia Investimenti 2 (www.cii2.com) , del quale è Presidente.

    Ci racconta il motivo per cui è importante che gli investimenti diventino più accessibili. Infatti dal 1970 in poi con l’arrivo del computer i salari non hanno seguito la crescita della produttività aziendale e questo ha creato un differenziale notevole tra la ricchezza degli azionisti e quella dei dipendenti. Questo è il gap che va recuperato attraverso una maggiore accessibilità agli investimenti.

    Per investire è importante capire le varie fasi della vita di un’azienda. La prima fase è tra zero e quattro anni, durante la quale l’azienda deve dimostrare di poter sopravvivere, mentre dal quarto al settimo anno inizia a consolidarsi. Al settimo anno parte un ciclo più lungo fino al quindicesimo: in questa fase l’azienda ha facilità a trovare capitale perché ha un prodotto consolidato e quindi si sommano gli investimenti del venture capitalist ai primi investimenti di private equity. Al quindicesimo anno l’azienda raggiunge la maturità e molto spesso viene quotata in questa fase. Dal venticinquesimo anno in poi l’azienda raggiunge uno stato di maturità nel quale comincia ad essere aggredita da nuovi concorrenti e nuove tecnologie. A quel punto deve trovare nuove linee di business o procedere con un rinnovamento interno. Un esempio è quello di Microsoft, nata come azienda di sistemi operativi, cresciuta per 25 anni, ha poi perso l’ondata del mobile ma ha preso quella del cloud.

    L’investitore privato dovrebbe iniziare ad investire in fase early, idealmente dal quarto al settimo anno o subito dopo. L’unico canale ad oggi aperto per piccoli risparmiatori ed investitori è il canale del crowdfunding che però permette di investire in una singola azienda: questo implica la necessità di studiare l’azienda, capirla e prendere il rischio di fare l’investimento. In Italia crowdfunding è lasciato ancora al fai-da-te ma stanno arrivando veicoli di investimenti gestiti da professionisti che avranno una soglia di investimento più bassa e quindi più accessibile.

    Ecco il momento della domanda Five Live...riuscirà Cristiano a farci credere che il Molise esiste davvero?
    Ascolta il podcast!
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  • È capitato a tutti di dover fare un regalo e di essere in difficoltà, per esempio sulle caratteristiche dello stesso o sull’eventuale taglia di un capo di abbigliamento. Inoltre i regali di gruppo portano una sola persona a dover anticipare la spesa per gli altri, senza poter contare su un completo rimborso nella maggior parte dei casi! Giorgio Finzi racconta come 4Gifters (www.4gifters.com) rivoluziona il mondo dei regali e permette di fare regali in semplicità. Servono solo il numero telefono e la mail destinatario: si acquista un prodotto, si sceglie un orario ed il destinatario riceve una notifica con video messaggio personalizzato assieme ad un codice. Il destinatario potrà poi ritirare il regalo in boutique con la possibilità di cambiare il prodotto oppure potrà farsi spedire lo stesso direttamente a casa.

    Grazie all’ingresso di eBay in società 4Gifters non solo propone la propria piattaforma di brand di lusso ma ha anche sviluppato una soluzione tecnologica da offrire a tutte le piattaforme di e-commerce, che possono in questo modo proporre ai propri clienti la possibilità di fare un regalo attraverso un bottone “GIFT” integrato.

    4Gifters inizialmente si è mantenuta grazie all’autofinanziamento. Sicuramente l’entuasiasmo per questa idea e l’esperienza dei soci nel mondo del lusso hanno aiutato a continuare a crederci nonostante le difficoltà legate principalmente allo sviluppo della piattaforma.

    Ora vede arrivare le prime soddisfazioni soprattutto grazie a partnership importanti con brand francesi ed italiani. Il business model si basa sulla revenue share delle vendite di qualsiasi prodotto e variano a seconda che l’acquisto sia effettuato sulla piattaforma di 4Gifters oppure nell’e-commerce dei brand.

    Arrivata la domanda Five Live...Che canzoni potrà mai cantare Giorgio sotto la doccia?! Sarà davvero un regalo per chi ascolta?
    Scoprilo nel podcast!
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  • Mukako é il primo brand nativo digitale sul mondo dell'infanzia e dei genitori. Nasce nel 2015 come marketplace di prodotti di terzi e poi si evolve verso la creazione di nuovi prodotti per i genitori digitali.
    Mukako ha iniziato a vendere in 30 Paesi nel mondo, principalmente in lingua italiana e inglese, quindi tra i prossimi progetti in roadmap c'é l'apertura verso l'internazionalizzazione, soprattutto dal punto di vista della vendita anche in lingua tedesca, francese e spagnola. Inoltre da pochi mesi si sono aperti anche al mercato della Cina.
    Il loro prodotto di punta si chiama "Mutevole" ed é un tavolo in legno, ovvero un prodotto completamente analogico ma, secondo la filosofia di Mukako, la tecnologia é un abilitatore di contenuti per l'infanzia. Per questo nei loro prodotti c'é la possibilitá di integrare uno schermo per offrire spazi di gioco per il bambino senza che questo debba tenere fisicamente lo schermo in mano.

    Parlando di gioco e fantasia, se Martina Cusano fosse un capo tribú pellerossa...quale sarebbe il suo nome? La risposta é in questo podcast.
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  • Leonardo Bonucci ci parla del suo intervento all'OpenSummit 2018 e di quanto sia importante essere se stessi sui social network.
    Ribadisce quanto sia necessario utilizzare i social per diffondere messaggi positivi alternando i racconti di vita di ogni giorno alle informazioni piú strettamente legate alla sua attivitá calcistica.

    In che modo é possibile innovare nel mondo del calcio?
    Secondo Bonucci l'innovazione deve essere all'ordine del giorno, non solo nel calcio ma nella vita di ognuno. L'innovazione che ha portato avanti come personaggio pubblico é quella di essere costanti a pubblicare ció che prima non veniva messo davanti agli occhi del tifoso, in modo da permettere allo spettatore di vivere 24 ore su 24 ore accanto al proprio idolo.

    Ma noi che siamo curiosi vogliamo sapere.... cosa canta Leonardo sotto la doccia??? Ce lo rivela in questa intervista.
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