Afleveringen
-
Un’indagine giornalistica ha rivelato che gli SMS contenenti i codici di sicurezza segreti temporanei usati da banche, social network e altre grandi aziende per proteggere gli account degli utenti sono in realtà leggibili da una intricata catena di intermediari, compresa una piccola società svizzera che si trova a veicolare la sicurezza degli account di Google, Meta, Amazon, Tinder e Snapchat insieme ai codici degli investitori in criptovalute. Ed è già successo che qualcuno approfittasse di questa catena per mettere a segno costosi attacchi informatici. Per fortuna la difesa è abbastanza semplice.
-
Meta AI, l’equivalente di ChatGPT per le app di Meta come Facebook, Instagram o WhatsApp, permette di rendere pubbliche le domande e le conversazioni rivolte a questa intelligenza artificiale, e molti utenti lo stanno facendo per errore, con risultati imbarazzantissimi e preoccupanti. Finiscono per essere pubblicate informazioni personali sulla salute, sulla sfera intima e sui reati commessi. Questo podcast è una miniguida a come evitare il problema.
-
Zijn er afleveringen die ontbreken?
-
Una delle aziende più in vista nel settore dell’intelligenza artificiale, valutata più di un miliardo di dollari, ha fatto istanza di bancarotta perché accusata di gravi irregolarità contabili e di aver fatto solo finta di usare l’IA, che in realtà era costituita da qualche centinaio di sviluppatori in carne e ossa in India. Non è l’unico caso nel settore: la “finta IA” è diventata uno strumento di marketing molto diffuso. E nel Regno Unito l’Alta Corte lancia un monito agli avvocati e ai professionisti del settore legale: smettete di usare ChatGPT e simili come fonti per le ricerche di precedenti legali.
-
Avvocati che portano in tribunale precedenti inesistenti, giornali e riviste che pubblicano notizie inventate, e governi che fondano la propria politica sanitaria su documenti contenenti fonti scientifiche che non esistono, e continuano a farlo nonostante le segnalazioni e le sanzioni. Le conseguenze di un uso maldestro dell’intelligenza artificiale sono pesanti e pericolose, eppure professionisti e governanti sembrano incapaci di imparare dagli sbagli sempre più diffusi dei colleghi. Una carrellata di questi disastri informatici può forse aiutare a diffondere il concetto che le IA sono inaffidabili?
-
Si può infettare un computer attraverso la sua stampante, e qualcuno lo ha fatto, intascandosi un milione di dollari in criptovalute. La cronaca di un attacco informatico un po’ particolare getta luce su come operano il mondo del crimine informatico e quello contrapposto della difesa informatica, e illustra bene il fatto che non bisogna mai imparare la sicurezza informatica guardando i film di James Bond.
-
È in rapida crescita il numero di persone che usano ChatGPT, Character.ai, Claude e altre intelligenze artificiali come strumenti di terapia o supporto psicologico, chattando con questi software a proposito dei propri problemi. È un approccio terapeutico discreto, privato, immediato e poco costoso, ma ci sono rischi di privacy molto elevati e i consigli dispensati da queste IA vanno contro le raccomandazioni degli esperti. La principale organizzazione mondiale di psicologi ha lanciato un appello alle persone, citando esempi anche letali di uso di questi software e mettendo in guardia contro l‘eccesso di fiducia in questa tecnologia. E un’inchiesta ha scoperto che i chatbot terapisti online mentono senza ritegno ai loro pazienti, spacciandosi per persone reali e inventandosi i titoli di studio.
-
Un‘analisi tecnica dettagliatissima di due università britanniche mostra che WhatsApp è effettivamente molto sicura per le conversazioni tra due persone, ma rivela anche che le chat di gruppo non sono altrettanto ben protette contro le intrusioni e gli ascolti indesiderati, nonostante la crittografia “end to end” che WhatsApp mette sempre in evidenza. Un confronto con le altre app di messaggistica rivela pro e contro di ciascuna e spiega come evitare o almeno contenere l’insicurezza segnalata dai ricercatori.
-
Circola online un manifesto ironico di protesta contro le assillanti richieste dei siti commerciali di acquisire dati personali e di installare le loro app anche per il più modesto degli acquisti e per la più banale delle interazioni. Davvero non si può fare di meglio? In occasione del trentaduesimo anniversario della nascita formale del Web, basato su standard aperti e ideali di condivisione senza barriere, è utile riflettere su come quelle barriere oggi vengano costruite appositamente e a volte con il consenso rassegnato di noi utenti.
-
Arriva l’IA anche in Whatsapp, Messenger, Instagram, e non si può togliere. Google impone risultati generati contenenti errori spassosi ma pericolosi. E non c’è scampo dall’IA neanche nei prodotti Microsoft. Perché tanta foga di obbligarci a usarla e consumare tanta energia in più? Per fortuna ci sono rimedi almeno parziali per bloccare queste imposizioni, a patto di impegnarsi.
-
Usare le IA per scrivere programmi è la moda del momento, ma è una scelta che apre nuove falle di sicurezza e offre nuove tecniche di attacco. Una di queste, lo “slopsquatting”, permette di infettare direttamente l’app originale ufficiale senza che se ne accorga nessuno. usando una tecnica particolarmente ingegnosa. Per fortuna, una volta tanto le guardie sono in anticipo sui ladri. Questa puntata descrive come funziona e come difendersi.
-
Da oltre un decennio, in molti televisori è annidata una funzione che cattura l’immagine di quello che c’è sullo schermo e ne manda una sintesi a un archivio centralizzato a scopo commerciale. Si chiama ACR, e ovviamente ha delle enormi implicazioni di privacy ed è fonte di continua irritazione degli utenti che si trovano bombardati di pubblicità. Vediamo come funziona, come localizzarla e soprattutto come disattivarla.
-
La moda del momento nella Silicon Valley e in generale nel mondo informatico è creare software senza scriverne il codice di
programmazione ma delegando tutto all’intelligenza artificiale. Alcuni esempi concreti sembrano indicare che funzioni, riduca enormemente i tempi di sviluppo e permetta di affidare la creazione di software anche a persone non esperte, riducendo i costi. Ecco come funziona in pratica il “vibe coding”, come usarlo e quando usarlo. -
Una tesi di complotto creata una quindicina di anni fa ipotizza che Internet sia popolata principalmente da contenuti, sistemi e utenti artificiali e che gli esseri umani siano una minoranza di spettatori passivi e manipolati. Con l’avvento delle intelligenze artificiali questa teoria si sta trasformando in realtà.
Quanto c‘è rimasto di umano e reale online? Sorprendentemente poco, se si considerano le traduzioni automatiche, i generatori di testi e di immagini e i bot che simulano di essere commentatori e utenti nei social network.
Paradossalmente, questa è una brutta notizia per la crescita delle IA, perché si è scoperto che non è possibile addestrarle usando contenuti generati da altre IA. Con una carrellata delle migliori perle di comicità involontaria generate dalle IA attuali e delle ultime novità del settore, questa puntata fa il punto della situazione.
-
Dal 28 marzo chi aveva Alexa in versione salvaprivacy perderà questa funzione e sarà costretto, come già fanno tutti gli altri utenti Alexa, ad inviare ad Amazon l‘audio dei propri comandi affinché Amazon lo elabori con i suoi computer. La storia di Alexa e degli assistenti vocali in generale è piena di violazioni della privacy, ma ci sono alternative ad Amazon, Google e Apple che consentono di riprendersi il controllo dei propri dispositivi domotici senza dover accettare di avere un microfono sempre aperto in casa.
-
Il premio Oscar 2025 per il miglior film di animazione è stato assegnato a Flow, di Gints Zilbalodis, che è stato realizzato interamente usando Blender, un software che non costa nulla e che chiunque può scaricare. Da dove nasce, che cosa può fare e come fa a esistere un programma di animazione digitale tridimensionale da Oscar che non ha costi di licenza pesanti come i suoi concorrenti commerciali? E che implicazioni ha questo premio per gli aspiranti creatori di film animati? Le risposte sono in questo podcast, insieme alla storia di un legame bizzarro e poco conosciuto fra la Svizzera e questo software di origini olandesi.
-
Microsoft ha annunciato che Skype non sarà più disponibile dal prossimo 5 maggio e invita i quaranta milioni di utenti di quest‘app storica a migrare verso Teams. Coincidenze manzoniane a parte, è davvero la fine di un’era: Skype ha contribuito enormemente alla trasformazione della telefonia. Ma pochi ricordano che si tratta di un’applicazione sviluppata in Europa e che Skype ha una singolare parentela con il mondo dei circuiti peer-to-peer di scambio di musica e film. Questo podcast ne racconta la storia e spiega come affrontare il passaggio da Skype verso Teams o altre applicazioni.
-
Un caso recentissimo di attacco informatico ai danni di un‘azienda mette in luce le nuove tecniche di intrusione usate dai criminali più agguerriti e permette di predisporre difese adeguate, che devono includere una grande prontezza di reazione. Questo attacco, infatti, è stato messo a segno in soli 48 minuti, dal momento del primo tentativo a quello in cui gli aggressori hanno preso pieno controllo del sistema informatico aziendale per saccheggiarlo. E questa rapidità non è un caso isolato: le statistiche indicano che tutti gli attacchi in generale sono diventati più veloci nell’esecuzione. Chi non si aggiorna rischia grosso, ma le soluzioni ci sono.
-
La scelta dei CEO dei principali social network di allinearsi con zelo alle direttive del presidente Trump, a danno dei loro stessi utenti, ripropone con toni più accesi e politici la questione periodica della difficoltà di migrare da un social network a un altro. Esistono social network alternativi, che agiscono a favore degli utenti: fanno parte del cosiddetto “fediverso”. L‘EPFL ha fatto proprio oggi la scelta di attivare un server in questo fediverso per tutelare la propria comunità e i propri valori. Vediamo in cosa consiste questa scelta e perché è così importante in questo momento per ogni utente di Internet.
-
Dai siti governativi statunitensi sono scomparsi moltissimi dati scientifici, in particolare sanitari, in seguito agli ordini esecutivi della presidenza Trump. Ma vari team informatici sono stati pronti a salvare e ripubblicare copie di questi dati prima che sparissero, grazie a un progetto nato quasi vent’anni fa proprio per situazioni come questa. Questa puntata racconta come si fa a scaricare e catalogare oltre mille terabyte di dati governativi nel giro di pochi giorni, dove si custodiscono così tanti dati, e quali sono le conseguenze concrete di questa cancellazione massiccia di informazioni.
-
I taxi di Waymo circolano senza conducente in varie città statunitensi e Tesla promette “robotaxi” entro l’anno. Ma la sfida tecnologica della guida autonoma è ancora tutta da vincere: ci sono intoppi, disastri e purtroppo anche morti. Le aziende del settore usano trucchi per sembrare più avanti di quello che in realtà sono? Questa puntata fa il punto della situazione sulla promessa della guida veramente autonoma.
- Laat meer zien