Afleveringen
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Tradizioni che si intrecciano
La seconda giornata della rassegna I suoni del liuto si è aperta con l’oud di Peppe Frana, ponte tra Oriente e Occidente, strumento di tradizioni modali vive e antenato del liuto europeo.
A seguire, il trio formato da Jacob Mariani, Luca Piccioni e Danilo Tamburo ha proposto Confluenze, un programma di polifonie a plettro alla fine del Quattrocento, su strumenti costruiti dagli stessi esecutori, ispirati a iconografie e modelli storici.
Ha concluso la giornata il duo di vihuelas di Evangelina Mascardi e Ariel Abramovich, con il concerto Tañer con buen ayre, un omaggio allo stile elegante e riflessivo della prassi iberica.
Nel secondo episodio del podcast, i racconti dei protagonisti restituiscono la ricchezza e la varietà delle visioni musicali che hanno animato la giornata.
📍 Registrato a Spello, presso il Centro studi “Adolfo Broegg”, durante la rassegna 2024.
🎙 Testo e montaggio: Paolo Scarnecchia -
🎧 I suoni del liuto – Episodio 3
Dall’età carolingia al Barocco: un viaggio nei secoli del liuto
La terza e ultima giornata della rassegna I suoni del liuto ha attraversato secoli di storia musicale in poche ore, grazie ai concerti di Marc Lewon (in duo con Jacob Mariani) e Francesco Zoccali.
Dalla cithara carolingia alla citola, dalla quinterna ai liuti rinascimentali e al liuto barocco, la varietà degli strumenti presentati ha restituito la stratificazione sonora di un millennio. A precedere i concerti, la conferenza di Cristina Farnetti e Enrico Maria Dal Pozzolo sul libro dedicato a Sebastiano del Piombo, pittore-musico del Rinascimento.
In questo terzo episodio, le voci dei protagonisti ci guidano attraverso i momenti salienti della giornata conclusiva e i suoni che hanno reso viva una delle manifestazioni più promettenti nel panorama della musica antica in Umbria.
📍 Registrato a Spello, presso il Centro studi “Adolfo Broegg”, durante la rassegna 2024.
🎙 Testo e montaggio: Paolo Scarnecchia -
Zijn er afleveringen die ontbreken?
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🎧 I suoni del liuto – Episodio 1
Spello, liuti e memorie musicali
Nel cuore di Spello, presso il Centro studi europeo di musica medievale “Adolfo Broegg”, si è svolta la prima giornata della seconda edizione della rassegna I suoni del liuto. Un’occasione unica di incontro tra musicisti, studiosi e appassionati, in un dialogo continuo tra prassi esecutiva e ricerca storica. Questo primo episodio del podcast ripercorre le atmosfere della giornata inaugurale:
🎙 Patrizia Bovi introduce la rassegna e ne racconta le origini;
🎼 Eduardo Eguez inaugura il programma musicale con liuto e vihuela;
🎶 Crawford Young presenta un esperimento sonoro raro: il dialogo tra liuto e arpa tripla, interpretato con Katerina Ghannudi, frutto di un lavoro filologico su fonti scritte e iconografiche.
Tre voci, tre prospettive, un viaggio attraverso la memoria sonora dell’Umanesimo.
📍 Una produzione realizzata durante I suoni del liuto 2024, con il supporto del Centro studi “Adolfo Broegg” di Spello.
🎙 Testo e montaggio: Paolo Scarnecchia -
Come prendere in giro l’opera nel tempio della Scala di Milano
Avete presente quei quadri in cui il pittore è intento a ritrarre i suoi modelli, visibili sia sulla tela che nella scena attorno a lui?
Un raffinato gioco di specchi, un’immagine dentro l’immagine.
È proprio questo il meccanismo che muove L’opera seria di Florian Leopold Gassmann: un titolo ironico per una satira del mondo dell’opera settecentesca, tra vizi, rivalità e fallimenti teatrali.
Scritta su libretto di Calzabigi e andata in scena a Vienna nel 1769, racconta con brillante umorismo il dietro le quinte di un’opera destinata al fiasco.
A riportarla alla ribalta è stata la recente produzione del Teatro alla Scala di Milano, con la direzione di Christophe Rousset e la regia di Laurent Pelly, che ha saputo restituire tutta la freschezza di questo piccolo capolavoro, a metà tra opera buffa e parodia colta.
🎧 Buon ascolto!
Testo e voce: Paolo Scarnecchia
Produzione: Paolo Scarnecchia
Musiche: Florian Leopold Gassmann – L’opera seria, Teatro alla Scala
Con la partecipazione di Christophe Rousset, Laurent Pelly, Les Talens Lyriques, Orchestra del Teatro alla Scala -
"Alcina: l’opera di un negromante nel mezzo dei suoi incantesimi"
Nella Londra del 1735, al Royal Theatre di Covent Garden, un pubblico affascinato assisteva alla prima di Alcina, capolavoro di Händel ispirato all’Orlando Furioso di Ariosto. La nobildonna Mary Granville descrisse Händel come "un negromante nel mezzo dei suoi incantesimi" — una visione che ancora oggi sembra profetica.
🎧 In questo episodio:
Carlo Vistoli (Ruggiero) ci accompagna dentro il suo personaggio, analizzando la scrittura vocale e la varietà drammaturgica delle arie più iconiche dell’opera.📍 A fine marzo 2025, Alcina è andata in scena per la prima volta al Teatro dell’Opera di Roma, con la regia di Pierre Audi e un cast internazionale:
Mariangela Sicilia, Carlo Vistoli / Tamar Ugrekhelidze, Caterina Piva, Anthony Gregory, Mary Bevan, Silvia Frigato, Francesco Salvadori.
🎧 Podcast a cura di: Paolo Scarnecchia
🎛️ Montaggio e post-produzione: Paolo Scarnecchia -
"Alcina: l’opera di un negromante nel mezzo dei suoi incantesimi"
Nella Londra del 1735, al Royal Theatre di Covent Garden, un pubblico affascinato assisteva alla prima di Alcina, capolavoro di Händel ispirato all’Orlando Furioso di Ariosto. La nobildonna Mary Granville descrisse Händel come "un negromante nel mezzo dei suoi incantesimi" — una visione che ancora oggi sembra profetica.
🎧 In questo episodio:
Mariangela Sicilia (Alcina) ci accompagna dentro il suo personaggio, analizzando la scrittura vocale e la varietà drammaturgica delle arie più iconiche dell’opera.📍 A fine marzo 2025, Alcina è andata in scena per la prima volta al Teatro dell’Opera di Roma, con la regia di Pierre Audi e un cast internazionale:
Mariangela Sicilia, Carlo Vistoli / Tamar Ugrekhelidze, Caterina Piva, Anthony Gregory, Mary Bevan, Silvia Frigato, Francesco Salvadori.
🎧 Podcast a cura di: Paolo Scarnecchia
🎛️ Montaggio e post-produzione: Paolo Scarnecchia -
"Alcina: l’opera di un negromante nel mezzo dei suoi incantesimi"
Nella Londra del 1735, al Royal Theatre di Covent Garden, un pubblico affascinato assisteva alla prima di Alcina, capolavoro di Händel ispirato all’Orlando Furioso di Ariosto. La nobildonna Mary Granville descrisse Händel come "un negromante nel mezzo dei suoi incantesimi" — una visione che ancora oggi sembra profetica.
🎧 In questo episodio:Rinaldo Alessandrini, direttore dell’Orchestra e del Coro del Teatro dell’Opera di Roma, ci guida alla scoperta del contesto storico e musicale in cui nacque Alcina, svelando lo stile teatrale e compositivo di Händel.📍 A fine marzo 2025, Alcina è andata in scena per la prima volta al Teatro dell’Opera di Roma, con la regia di Pierre Audi e un cast internazionale:
Mariangela Sicilia, Carlo Vistoli / Tamar Ugrekhelidze, Caterina Piva, Anthony Gregory, Mary Bevan, Silvia Frigato, Francesco Salvadori.
🎧 Podcast a cura di: Paolo Scarnecchia
🎛️ Montaggio e post-produzione: Paolo Scarnecchia -
🎙️ La magia di Alcina di Händel, diretta da Dorothee Oberlinger tra Bonn e Norimberga
Tra novembre 2024 e gennaio 2025, Alcina di Händel ha incantato il pubblico alla Theater Bonn Opera House, sotto la direzione di Dorothee Oberlinger, con la regia di Jens-Daniel Herzog e un cast guidato da Marie Heeschen e Charlotte Quadt. Ma la magia non finisce lì: l’opera è ora in scena anche a Norimberga, sempre con Oberlinger sul podio, questa volta alla guida dell’Orchestra Filarmonica e del Coro della città della Baviera, con un nuovo cast vocale. In questo episodio, Dorothee Oberlinger ci accompagna dentro l’incanto di Alcina, tra arie straordinarie, personaggi intensi e strumenti solisti che danno voce alle emozioni. Un viaggio musicale tra illusioni, amori e poteri magici.
🎧 Podcast a cura di Paolo Scarnecchia
🎼 Musiche tratte da Alcina di G.F. Händel
🎙️ Intervista a Dorothee Oberlinger
🎛️ Montaggio e post-produzione: Paolo Scarnecchia -
Théléme canta Cage, Dowland e Sting
In questo episodio esploriamo il nuovo progetto dell’ensemble Théléme, che accosta due figure distanti nel tempo ma unite dalla ricerca musicale: John Dowland e John Cage.
Attraverso una selezione di brani tratti dal Second Booke of Songs or Ayres (1600) e dai Song Books (1970), il gruppo crea un dialogo originale tra epoche e linguaggi, giocando sull’essenzialità e la libertà espressiva.
A guidarci in questo viaggio è Jean-Christophe Groffe, direttore di Théléme, che ci racconta l’ispirazione dietro il progetto, le tappe della sua realizzazione e il sorprendente coinvolgimento di Sting.
🎙️ Creazione e produzione: Paolo Scarnecchia
🎼 Musiche: Théléme Ensemble
🎧 Montaggio e post-produzione: Paolo Scarnecchia -
🎙️ Dietro le quinte con Capella Cracoviensis – Un viaggio nella musica antica
In questo episodio, ti portiamo nel cuore della musica antica con Capella Cracoviensis, una delle formazioni più apprezzate nel panorama della musica barocca e classica.
Grazie a un accesso esclusivo alle prove dell’ensemble, scopriamo il loro approccio alla ricerca sonora, all’interpretazione storica e alla preparazione di un concerto.
🎧 Ascolta il podcast per immergerti nell'atmosfera delle prove e scoprire come prende vita l’esecuzione di un repertorio senza tempo.
📢 Credits:Registrazione e montaggio a cura di Paolo ScarnecchiaMusiche eseguite da Capella Cracoviensis -
🎙️ Bach Reimagined: Il Jazz incontra la Famiglia Bach
Nel nostro nuovo episodio, esploriamo l'incontro tra il jazz e la musica barocca con il trio Tenor Madness, composto da David Gordon, Sandy Burnett e Tom Hooper.
Durante il Valletta Baroque Festival, il trio ha portato sul palco del Teatro Manoel una reinterpretazione in chiave jazz delle opere di tre membri della celebre dinastia Bach: Johann Christoph, Johann Sebastian e Carl Philip Emanuel.
Il programma ha incluso brani ispirati al Clavicembalo ben temperato e al Concerto Brandeburghese n. 4, insieme a composizioni originali di David Gordon.
Grazie alla loro profonda conoscenza della musica antica, Gordon e Burnett hanno creato un ponte tra il barocco e l'improvvisazione jazzistica, offrendo una prospettiva inedita sul repertorio bachiano.
🎧 In questa puntata, ascolterai un’intervista esclusiva registrata dopo il concerto "Preludes and Grooves: Bach Reimagined", arricchita da esempi musicali tratti dalle prove.
🔗 Ascolta ora e scopri come la tradizione incontra la sperimentazione in un dialogo musicale senza tempo.
📢 Credits:
Intervista e registrazione a cura di Paolo ScarnecchiaMusiche eseguite da Tenor Madness: David Gordon, Sandy Burnett e Tom Hooper -
🎙️ In questo episodio del podcast dedicato alla musica antica e curato da Paolo Scarnecchia, vi raccontiamo uno dei concerti più affascinanti del Valletta Baroque Festival, quello di Thomas Dunford (liuto) e Théotime Langlois de Swarte (violino), dedicato alla musica inglese del periodo tra il XVII e il XVIII secolo.
Il programma, intitolato The Mad Lover, prende ispirazione dalla commedia omonima di John Fletcher (1616) e include musiche di John Eccles, Nicola Matteis (senior e junior), e Henry Eccles. Il concerto si apre e si chiude con i ground di John Eccles, offrendo ampie possibilità di improvvisazione, uno degli elementi che rendono unica la collaborazione tra i due giovani musicisti.
🎼Nel podcast scoprirete:
🎤 Un’intervista esclusiva con Dunford e Langlois de Swarte, che condividono la passione per i bassi ostinati e raccontano la loro esperienza comune, iniziata durante la produzione di Didone ed Enea di Purcell con Les Arts Florissants di William Christie.
🎶 Esempi musicali registrati durante il riscaldamento pre-concerto, tra chiacchiere, accordature e l’entusiasmo di esplorare la splendida acustica del Teatro Manoel.Un episodio che cattura non solo la maestria dei due musicisti, ma anche il loro spirito giocoso e la complicità che traspare dalla loro esibizione. Perfetto per chi ama la musica barocca, le improvvisazioni e le storie dietro le quinte! 🎭💫 -
🎙️ Nuovo episodio del podcast curato da Paolo Scarnecchia: L’Achéron e la magia della Lachrimae lyrae!
🎶✨In questo episodio, vi portiamo nel suggestivo Museo Nazionale di Archeologia di Malta, dove, durante il Valletta Baroque Festival, il consort di viole da gamba L’Achéron, diretto da François Joubert-Caillet, ha presentato una straordinaria versione della celebre raccolta Lachrimae, or Seaven Teares di John Dowland.
La particolarità? La parte solista è stata affidata alla lyra greca di Sokratis Sinopoulos, che, pur non avendo legami storici con la viola da gamba, ha amplificato l’intensità e la malinconia distintive delle composizioni di Dowland, trasformandole in un’esperienza sonora unica e suggestiva.
🎻✨Nel programma intitolato Lachrimae lyrae, sono state eseguite anche alcune delle più celebri gagliarde del compositore inglese. Nel podcast troverete:
🎤 Un’intervista esclusiva con Joubert-Caillet e Sinopoulos, in cui raccontano la nascita e lo sviluppo della loro collaborazione.
🎼 Esempi musicali registrati dal vivo durante le prove nel Museo Nazionale di Archeologia.
Un viaggio tra passato e innovazione, dove la tradizione della musica rinascimentale inglese si intreccia con i timbri affascinanti della lyra greca. -
🎙️ Nuovo episodio del nostro podcast curato da Paolo Scarnecchia: Steven Devine & Valletta Baroque Ensemble al Valletta Baroque Festival!
🎶✨In questo episodio, vi portiamo direttamente nel cuore del Valletta Baroque Festival di Malta, inaugurato il 9 gennaio nella splendida Cattedrale di San Giovanni con l’oratorio La Giuditta di Alessandro Scarlatti. Diretto da Steven Devine e interpretato dal Valletta Baroque Ensemble, l’oratorio celebra il 300° anniversario della morte di Scarlatti, con un’esecuzione della versione napoletana del 1693, che si distingue per la varietà musicale e la particolare cura nei recitativi.Nel podcast:
🎤 Intervista esclusiva con Steven Devine, che ci racconta la sua collaborazione con il Festival e con il Valletta Baroque Ensemble.
🎼 Esempi musicali registrati dal vivo durante le prove nella Cattedrale di San Giovanni.
🔍 Approfondimenti sull’oratorio, dalle soluzioni musicali innovative di Scarlatti alla scena chiave dell’addormentamento di Oloferne. -
L’approdo di un’opera “protofemminista” di Galuppi a Versailles
Nell’intensa programmazione di fine anno dell’Opéra Royal di Versailles il dramma giocoso L’Uomo Femina di Baldassare Galuppi ha brillato per il carattere, in relazione all’epoca nel quale venne composto, trasgressivo. Si tratta infatti di un’opera del 1762 che venne rappresentata nel Teatro San Moisè di Venezia, ma della quale si erano perse le tracce. La sua partitura è stata ritrovata nel 2006 nella Biblioteca del Palazzo di Ajuda a Lisbona e il libretto, pubblicato anonimo ma attribuito a Pietro Chiari, racconta di una imprecisata isola del Mediterraneo governata e comandata da donne libertine. Due naufraghi italiani sbarcandovi si ritrovano in un mondo più che matriarcale, nel quale gli uomini oggetto del desiderio femminile, passano il tempo ad adornarsi dovendo rimanere fedeli.
L’opera proposta dall’ensemble Le Poème Harmonique diretto da Vincent Dumestre non era mai stata eseguita integralmente ed è dunque una novità tutta da scoprire, e dopo le recenti rappresentazioni di Digione e Caen è approdata a Versailles, con un cast composto da Eva Zaïcik, Lucile Richardot, Victoire Bunel, Victor Sicard, François Rougier e Anas Séguin, per la regia di Agnès Jaoui. Sia il direttore del gruppo musicale che la regista hanno sottolineato il carattere progressista del libretto di Pietro Chiari, una figura eccentrica e originale del panorama teatrale e culturale veneziano del Settecento, autore di commedie, poemi e romanzi, in costante polemica con Goldoni.
Nel podcast sono presenti esempi musicali registrati durante le prove, e in questa intervista Dumestre descrive il carattere dell’opera mettendo in risalto l’importanza del compositore, detto il Buranello, che merita oggi una maggiore attenzione. Inoltre sottolinea l’attualità del soggetto del libretto, che nello specchio rovesciato della società patriarcale suggerisce istanze che a distanza di più di due secoli e mezzo appaiono moderne, nonostante il ritorno all’ordine del lieto fine. Questo sembra il messaggio contenuto nelle parole pronunciate dai protagonisti nel finale dell’opera: “Chi ha buon senno, chi ha buon naso, può capir senza esitanza che l’Autor non scrisse a caso…”. Paolo Scarnecchia -
La prima esecuzione in tempi moderni di un misterioso oratorio bolognese
La storia dell’oratorio La sepoltura di cristo di Giacomo Antonio Perti è piuttosto singolare per via delle differenti versioni di questo lavoro. In una di queste si trovano alcuni elementi dell’omonimo oratorio di Giacomo Cesare Predieri, e il manoscritto che si riteneva anonimo, rispecchia la collaborazione e lo scambio tra i due compositori.
La versione che è stata eseguita dall’ensemble Arsenale Sonoro diretto da Boris Begelman per la prima volta nel nostro tempo, era sconosciuta e la complessità della storia della sua creazione è degna di un romanzo che rivela la vivacità e la qualità della scena musicale bolognese tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento.
L’attribuzione, la ricostruzione e l’edizione critica dell’oratorio sono state fatte da Francesco Lora che nella conversazione contenuta nel podcast racconta i retroscena e le vicende che sono alla base di questo oratorio contenuto in un manoscritto custodito nell’Archivio musicale della Basilica di San Petronio. I brevi esempi musicali, registrati durante la prova nell’auditorium del Kulturzentrum di Herne, riguardano la seconda parte dell’oratorio scritto originariamente per la celebrazione del Venerdì Santo.
Paolo Scarnecchia -
Il Clavicembalo ad Alta Definizione di Mahan Esfahani
Nel corso delle Giornate di Musica Antica di Herne, Mahan Esfahani ha offerto un emozionante concerto, esplorando la ricchezza timbrica del clavicembalo attraverso un programma che include composizioni di Frescobaldi, Bach, Telemann e Lully, insieme a trascrizioni di madrigali e danze. In questo episodio, ascoltiamo un’intervista registrata subito dopo il concerto, in cui Esfahani condivide la sua visione musicale. Un viaggio sonoro che unisce tradizione e innovazione, evidenziando le infinite possibilità espressive del clavicembalo.
Intervista con Mahan Esfahani
Early Music Stories è una serie podcast de Il Giornale della Musica
Registrazione del concerto presso il Kulturzentrum di Herne
Musiche di Frescobaldi, Bach, Telemann, Lully e d’Anglebert
Produzione e montaggio: Paolo Scarnecchia
www.giornaledellamusica.it -
Alta e bassa cappella riunite per evocare canzoni associate alle quattro stagioni
La rielaborazione di musiche proprie e altrui è una prassi storica che appartiene soprattutto al passato, e veniva considerata in diversi modi. Poteva rappresentare un omaggio, una fonte di studio e di assimilazione, oppure un espediente dettato dalla fretta di dover consegnare un’opera, e così via. C’è poi la questione delle variazioni con le quali si faceva sfoggio delle proprie abilità di improvvisazione, e l’arte della ornamentazione e diminuzione era la prassi quotidiana di ogni musicista e non si suonava mai lo stesso brano esattamente nello stesso modo.
Questa incessante attività di elaborazione artistica ha ispirato il programma presentato durante le Giornate di Musica Antica di Herne dall’ensemble Capella de la Torre diretto da Katharina Bäuml, che ha selezionato musiche di diversi autori del XVI e del XVII secolo, raggruppate in sezioni contrassegnate dai nomi delle quattro stagioni.
L’intervista alla oboista specializzata nella esecuzione con strumenti ad ancia storici, e gli esempi musicali contenuti nel podcast, sono stati registrati nel corso delle prove nella Kreuzkirche dove si è successivamente svolto il concerto.
Paolo Scarnecchia -
Tra Bach, Handel e Pergolesi
Tra le varie proposte presentate nel corso delle Giornate di Musica Antica di Herne, quella della B’Rock Orchestra diretta da Cecilia Bernardini è una delle più aderenti al motto tematico di questa edizione: “Reduce, Reuse, Recycle”. Questo invito, che oggi è legato all’economia circolare e alla cultura ecologica, applicato alla musica designa una prassi ampiamente utilizzata dai compositori del passato soprattutto tra Medioevo, Rinascimento e Barocco.
Il programma eseguito dal gruppo che ha sede a Gand in Belgio, è stato immaginato come un percorso dedicato a due opere musicali che hanno ispirato Bach, sia come esecutore che trascrittore, la cantata di Handel Armida abbandonata e la traduzione e trasformazione “luterana” dello Stabat Mater di Pergolesi. Tra le due è stata inserita la prima versione del quinto concerto brandeburghese, che è una rarità in confronto alla fama della sua versione perfezionata.
In questo podcast Cecilia Bernardini racconta come è stato pensato questo programma, e gli esempi musicali relativi alla cantata di Bach sono stati registrati durante le prove del concerto, mentre i due brevi passaggi che illustrano le composizioni eseguite precedentemente provengono dalla registrazione del concerto fatta dalla rete radiofonica WDR 3 che lo ha trasmesso in diretta. Paolo Scarnecchia -
Le raffinate atmosfere della Ars subtilior a Herne
Il programma delle Giornate di Musica Antica di Herne, che si sono svolte dal 14 al 17 novembre 2024 nella città tedesca della della Renania Settentrionale-Vestfalia, è stato ispirato dal triplice motto “Riduci, riusa, ricicla”, e alle possibili declinazioni di questi concetti nell’arco della storia della musica che dal Medioevo arriva fino al Classicismo.
La manifestazione diretta da Richard Lorber è organizzata dalla WDR 3 e tutti i concerti sono stati registrati per essere trasmessi in diretta o in differita e si possono ascoltare sul Player dell’emittente radiofonica.
Il caso della cosidetta Ars subtilior forse non è tra i più evidenti, ma la fitta trama allegorica dei riferimenti testuali e musicali dei mottetti e delle chanson polifoniche di questa sofisticata e tardiva fase della Ars Nova, è frutto della rielaborazione e combinazione di elementi della scuola francese e di quella italiana.
Il concerto eseguito dall’ensemble Tasto Solo diretto da Guillermo Pérez è stato dedicato prevalentemente a mettere in risalto i nomi di due compositori che ebbero legami con le corti spagnole, Jacob de Senleches e Trebor, le cui musiche sono contenute principalmente nel Codice Chantilly, che è la più importante fonte dell’Ars subtilior.
L’intervista e gli esempi musicali sono stati registrati durante le prove del concerto che si è svolto nella Kreuzkirche di Herne. Paolo Scarnecchia - Laat meer zien