Afleveringen
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"Malbianco" (Einaudi) è il nuovo romanzo di Mario Desiati, premio Strega nel 2022 con "Spatriati". Anche in questo caso c'è il tema delle origini, non tanto però quelle geografiche, piuttosto quelle del sangue, i legami familiari. La voce narrante è quella di un uomo, Marco Petrovici, che lascia Berlino dopo averci vissuto per qualche anno. Ha iniziato a svenire e ad avere attacchi di panico e torna dai genitori a Taranto. E' l'occasione per ricostruire il passato della sua famiglia, una storia tramandata con tante omissioni e punti di vista discordanti. Attraverso qualche ricerca, guidato anche dal diario di uno zio ormai scomparso, ricostruisce le vicende del nonno Demetrio e di suo fratello Pepin andati in guerra, ma tornati solo nel '47. Che cosa avevano fatto in quei due anni? E perché i genitori evitano le sue domande? Marco Petrovici decide di indagare la storia della sua famiglia e lo fa con un tempo lento: non è una detective story, quanto piuttosto un viaggio nella memoria familiare.
Nella seconda parte parliamo di "La prima regina" (Nord), il nuovo romanzo di Alessandra Selmi, autrice fra l'altro di "Al di qua del fiume" in cui ricostruiva in un mix di fatti reali e finzione la storia della famiglia imprenditoriale Crespi che aveva dato vita a un villaggio industriale alla fine dell'Ottocento. Anche in questo romanzo siamo nell'Ottocento e la realtà si mescola alla fiction. Il personaggio reale è quello di Margherita, la prima regina d'Italia, moglie di Umberto, figlio di Vittorio Emanuele. Margherita è stata educata fin da piccola con l'idea che sarebbe diventata regina. Il matrimonio con Umberto non è dei più felici: lui è innamorato di un'altra donna e ha diverse amanti. Dall'altra parte seguiamo le vicende di Nina, personaggio di fantasia: è una ragazzina di famiglia povera, cresciuta dal fratello, che diventa una delle cameriere di Palazzo Reale e di Margherita. Due storie che si sfiorano, due vite schiacciate da un destino segnato perché quella di Margherita è una vita che subisce gli obblighi di corte, quella di Nina è una vita provata dalla povertà. Ma in entrambe le donne c'è un desiderio di affermazione o addirittura di riscatto.
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Il libro della settimana: "L'anniversario" di Andrea Bajani (Feltrinelli)
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Un romanzo doloroso e potente sulle relazioni familiari. Una famiglia in cui la scena è monopolizzata dal padre, un uomo che esercita potere e violenza, soprattutto psicologica talvolta anche fisica, ma lo sguardo del figlio (l'io narrante) è tutto sulla madre, sul suo essere invisibile, sul suo esistere solo in funzione del marito, sul suo sottrarsi alle dinamiche familiari e sul suo sottrarsi alla vita. Tutto questo viene raccontato nel romanzo "L'anniversario" (Feltrinelli) scritto da Andrea Bajani, autore tra l'altro de "Il libro delle case" finalista ai premi Strega e Campiello nel 2021. Bajani usa uno stile misurato, una scrittura composta per narrare il dolore di un figlio che ha scelto di non vedere più i suoi genitori. Ma si possono abbandonare il padre e la madre? A distanza di dieci anni da quella cesura, un figlio decide di raccontare la sua famiglia attraverso la forma del romanzo.
Nella seconda parte parliamo dell'ispettore Stucky, personaggio seriale di alcuni romanzi di Fulvio Ervas pubblicati da Marcos Y Marcos, che hanno ispirato una serie tv della Rai con Giuseppe Battiston. Come personaggio letterario Stucky era comparso per la prima volta nel 2006 in "Commesse di Treviso", scritto da Ervas insieme alla sorella Luisa Carnielli; poi sono seguiti altri romanzi come "Finché c'è prosecco c'è speranza" da cui è stato tratto un film e libri senza il personaggio Stucky, come "Se ti abbraccio non aver paura", grande successo nel 2012. Il nuovo romanzo con l'ispettore Stucky si intitola "Il tatuatore innamorato" (Marcos Y Marcos): l'ispettore, che opera a Treviso, deve indagare sull'omicidio di un tatuatore trovato morto nel suo negozio con un grosso chiodo conficcato nel cuore. L'uomo, che ha la parte destra del corpo completamente tatuata, era stato a cena poco prima con alcuni ex compagni di scuola. E' inevitabile, quindi, che le indagini partano da loro, ma anche dai clienti del tatuatore.
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Un romanzo denso, denso di accadimenti e di personaggi, ma anche denso di riflessioni sul sé, sul male, le ombre e la scrittura. Un romanzo denso a partire dalla voce narrante che usa la prima persona plurale, il noi, che contiene una moltitudine. Parliamo di "Qualcuno di noi" di Pietro Grossi (Mondadori). Lo scrittore gioca con la sua biografia e le sue memorie consegnando al lettore il racconto di una vita fatta di estremi (le droghe), di attrazione per la violenza e per le ombre, una vita fatta anche di menzogne, di immaginazione e di amore per la scrittura. Già a nove anni il protagonista racconta bugie e bullizza i compagni. Da ragazzo aggredisce un coetaneo colpendolo alla testa con un lucchetto, un episodio destinato a segnare tutta la sua vita. Un libro in cui l'autore mette a nudo le luci e le ombre, le tante ombre, della sua vita che diventa romanzo.
Nella seconda parte parliamo del thriller psicologico "La torre d'avorio" (Neri Pozza) di Paola Barbato. Al centro c'è Mara, affetta dalla "sindrome di Münchausen per procura", un disturbo che spinge un soggetto a provocare danni fisici a persone alle quali vuole bene, soprattutto i figli, per ricevere dagli altri compassione. La donna ha passato tredici anni in una Rems, quelli che un tempo venivano chiamati ospedali psichiatrici giudiziari: aveva avvelenato con la digitossina il marito e i due figli piccoli, tutti miracolosamente sopravvissuti. Da alcuni anni la donna vive in un appartamento pieno di scatole (la torre d'avorio) dal quale esce il meno possibile. Tutto cambia quando scopre che l'uomo che abita nell'appartamento sopra al suo è stato ucciso, proprio con la digitossina. Essendo la principale indiziata, scappa. Ma chi ha ucciso quest'uomo e soprattutto perché si vuole spingere la polizia a sospettare di Mara?
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Gli intrighi vaticani sono nuovamente al centro di un giallo di Glenn Cooper, scrittore americano autore fra l'altro della famosa trilogia della Biblioteca dei morti e della serie con protagonista Cal Donovan, docente universitario di storia delle religioni soprannominato "L'uomo che sussurrava ai papi" per la sua amicizia con Celestino VI e Giovanni XXIV (anche questi personaggi di fantasia). In "L'ultimo conclave" (Nord - traduz. Barbara Ronca) Papa Giovanni XXIV viene trovato morto nel suo letto. Si organizza ovviamente il conclave per l'elezione del nuovo pontefice, ma con il passare delle ore non c'è alcuna fumata, né bianca né nera. Viene rotto il sigillo della Cappella Sistina dove i cardinali elettori sono riuniti e si scopre che non c'è più nessuno: i porporati sono scomparsi. A supportare le indagini c'è Elisabetta Celestino, una suora nominata segretaria di Stato proprio dal papa che è appena morto ed è la prima donna a ricoprire quell'incarico. Insieme a lei c'è Cal Donovan, arrivato dagli Stati Uniti, da sempre innamorato di Elisabetta.
Nella seconda parte parliamo di "E se non partissi anch'io" di Lia Levi (e/o), un romanzo di formazione ambientato a Roma negli anni Dieci del Novecento. La protagonista è Ida, una quindicenne di famiglia ebrea. Il padre, Benedetto, è un uomo aperto e progressista che ama i libri, mentre la madre, Rosina, è conservatrice e critica chi si batte per fare ottenere il diritto di voto alle donne. È proprio grazie al padre che Ida può frequentare una scuola mista, frequentata cioè da ragazzi e da ragazze: qui incontra Vanessa e Andrea che diventano poi i suoi compagni di studio, ma anche i suoi compagni di crescita. Grazie a loro, ma soprattutto grazie alla famiglia di Vanessa (la madre è un'attivista politica e una femminista) cercherà la sua strada, la sua identità, sempre un po' divisa fra modernità e tradizione.
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Una donna che ha superato i 40 anni diventa madre. Un evento sicuramente potente che spiazza e che trasforma. Un evento che fa diventare il ricordo di una bisnonnax, che aveva passato alcuni giorni in un manicomio, quasi un'ossessione: ricostruire la sua storia diventa un'urgenza. Un evento che stimola riflessioni su come la scrittura, ossia l'arte di creare l'immaginario, possa cambiare dopo aver vissuto l'esperienza di un'altra creazione, la nascita di un figlio. La donna in questione è la scrittrice Nadia Terranova che racconta tutto questo nel romanzo "Quello che so di te" (Guanda). Fin da bambina gli è apparsa in sogno la bisnonna Venera, ma è nel momento in cui diventa madre che il legame con questa bisnonna diventa prepotente: "Sono abituata a pensare a Venera come al mio doppio, un fantasma vivo, un assalto alla mia coscienza". Da qui la necessità di capire come e perché questa bisnonna aveva passato alcuni giorni in un manicomio nel 1928. Un'indagine portata avanti attraverso archivi e documenti che cercano di far luce sulle voci che erano state invece tramandate in famiglia, quella che l'autrice chiama la "mitologia familiare" che a volte svela, a volte nasconde, a volte addirittura depista.
Nella seconda parte parliamo di "Primavera estate autunno inverno" (Salani) di Nicola Magrin, autore delle copertine dei romanzi di Paolo Cognetti e delle ripubblicazioni di Primo Levi e Tiziano Terzani. Leggere e guardare questo libro illustrato vuol dire entrare in un mondo di atmosfere rarefatte e nello stesso tempo intense. Significa entrare in un mondo in cui le parole giocano con le immagini. Gli acquerelli di Nicola Magrin dialogano con gli haiku scelti e tradotti da Irene Iarocci. Gli haiku sono piccoli componimenti poetici di tre versi della tradizione giapponese, versi dai toni semplici che fanno spesso riferimento alla natura. Il legame fra parole, acquerelli e natura era stato già al centro di un altro libro di Nicola Magrin "Altri voli con le nuvole".
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Un romanzo emozionante e anche necessario per cercare di capire che cosa succede nella testa degli adolescenti. Necessario per cercare di creare un ponte fra le fragilità dei giovani e quelle degli adulti. Parliamo di "La neve in fondo al mare" (Einaudi) di Matteo Bussola, un autore che ha sempre scritto di rapporto genitori-figli fin dall'esordio nel 2016 con "Notti in bianco baci a colazione". In questo nuovo romanzo il protagonista è un padre quasi cinquantenne che passa alcuni giorni con il figlio di sedici anni in un reparto di neuropsichiatria infantile. Tommy è stato ricoverato perché affetto da anoressia nervosa e ha ingoiato troppe pillole dimagranti. In ospedale si intrecciano le storie dei giovani pazienti: c'è Eva che mangia in modo vorace, Giacomo che si è gettato da una finestra della scuola, Nicholas di soli 11 anni che ha subito un TSO perché è particolarmente aggressivo, e c'è Marika che si procura tagli sul corpo. Insieme a loro, le madri e i padri che si confrontano nello smarrimento e devono fare i conti con sè stessi e con il rapporto che hanno cercato di avere i con i propri figli.
Nella seconda parte parliamo di alcuni dei romanzi che arriveranno in libreria nel 2025, da Stephen King a Isabel Allende, da Roberto Saviano a Maurizio de Giovanni.
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Tracy Chevalier è famosa per il romanzo "La ragazza con l'orecchino di perla" in cui prendeva spunto dalla vita del pittore Vermeer e della sua modella. Poi sono seguiti altri romanzi sempre ispirati a fatti storici e ora è in libreria con "La maestra del vetro" (Neri Pozza - traduz. Massimo Ortelio). Anche in questo caso un romanzo che ci porta nel passato anche se in realtà questa volta la scrittrice gioca con la dimensione del tempo perché la protagonista e le persone a lei care attraversano oltre 500 anni. Si raccontano le vicende di Orsola Rosso che alla fine del Quattrocento a Venezia appartiene a una famiglia di vetrai: crescendo impara l'arte di creare perle di vetro grazie agli insegnamenti di una famiglia di vetrai concorrenti. Il fratello Marco non apprezza il suo lavoro ed è anche piuttosto sferzante con lei, ma Orsola non si dà per vinta e grazie anche a una rete di donne cercherà di affermare sè stessa.
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Puntata dedicata a "M - L'ora del destino" (Bompiani), quarto volume della serie di Antonio Scurati dedicata a Mussolini diventata anche una serie tv in onda su Sky dal 10 gennaio 2025. Tutto era partito nel 2018 con "M - Il figlio del secolo", dedicato agli albori dell'ascesa politica di Mussolini e del Fascismo. In questo quarto romanzo, che come gli altri è ricco di documenti, si raccontano le vicende dal '40 al luglio del '43, gli anni della guerra. Come nei volumi precedenti, Scurati sceglie di raccontare i fatti storici attraverso vari personaggi: da Italo Balbo, condottiero della milizia fascista, a Mario Roatta capo di stato maggiore dell'esercito particolarmente feroce nella repressione dei partigiani jugoslavi, da Amerigo Dumini, responsabile del rapimento e dell'uccisione di Matteotti, a Edda Ciano, figlia del Duce. Al centro di tutta questa narrazione corale c'è ovviamente Benito Mussolini che negli anni della guerra mostra tutta la sua ottusità (non vuole ammettere che l'esercito italiano non ha i mezzi) e il suo cinismo (manda i militari mal equipaggiati al macello per esempio attaccando la Grecia).
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Dopo libri come "Quel che affidiamo al vento", "L'isola dei battiti del cuore" e "Il Giappone a colori", nel nuovo romanzo "Tutti gli indirizzi perduti" (Einaudi) Laura Imai Messina, scrittrice italiana che vive fra Kamakura e Tokyo, ci racconta con il suo stile poetico e delicato di una piccola isola giapponese dove si trova realmente l'Ufficio postale alla deriva: un posto dove arrivano le lettere non recapitate perché manca l'indirizzo o perché non è più leggibile. La protagonista è una ricercatrice universitaria, Risa, figlia di un postino che ha conservato negli anni la corrispondenza che non è riuscito a consegnare. Decide di passare un mese in questo ufficio postale insolito per archiviare le lettere. Un modo per onorare il lavoro del padre amatissimo, ma anche un disperato tentativo di comprendere una madre ritenuta instabile, una madre fatta di scatti di rabbia e stravaganze.
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Un romanzo di formazione, un romanzo su una ferita, quella di chi cresce in un posto ma sente di appartenere ad un altro, la ferita anche di chi, per seguire i propri sogni, tradisce i genitori. Un romanzo che esplora i conflitti interiori, ma anche i conflitti nati dalla geografia. Parliamo di "Il fiore delle illusioni" (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella, autore tra l'altro di "Non dirmi che hai paura" (Premio Strega Giovani 2014) diventato un film. In questo nuovo romanzo seguiamo la vita di Francesco dall'infanzia fino ai vent'anni: per dieci mesi all'anno Francesco cresce a Milano con i genitori emigrati dalla Basilicata, per gli altri due mesi passa l'estate al sud, a Monte Aspro, terra d'origine della famiglia. Due mondi diversi e lontanissimi che provocano in Francesco una spaccatura interiore: a Milano vive il tempo dell'obbedienza e delle regole ma anche della discriminazione dei compagni che lo chiamano "terrone", a Monte Aspro c'è la libertà e sperimenta la vita grazie all'amatissimo cugino Luciano, ma c'è anche la superstizione e il peso dei legami familiari. Un romanzo di formazione, dunque, ma anche un romanzo sul ruolo della letteratura perché Francesco sogna di fare lo scrittore ed è convinto che i libri possano cambiare il mondo.
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Tradizionale puntata speciale di inizio anno dedicata a gialli, thriller e noir. Interviste a: Donato Carrisi, Gianrico Carofiglio, Antonio Manzini, Maurizio de Giovanni, Cristina Cassar Scalia, Massimo Carlotto, Ilaria Tuti, Fabiano Massimi, Alessia Gazzola, Giancarlo De Cataldo, Alessandro Robecchi, Alicia Gimenez Bartlett, Paula Howkins, Gillian McAllister.
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Come si fa a crescere senza tradire sè stessi? E' la domanda che guida il nuovo romanzo di Chiara Gamberale "Dimmi di te" (Einaudi). La voce narrante è una madre single che con la figlia piccola, chiamata nel libro Bambina, si trasferisce nel cosiddetto quartiere Triste a Roma, una zona che lei ha sempre detestato perché considerata troppo borghese. L'impatto con questa realtà suscita nella protagonista una serie di interrogativi soprattutto sullo scarto che c'è fra l'adolescenza e l'età adulta, lei che da quarantenne si sente ancora una ragazzina soprattutto nel modo di vivere le emozioni. Da qui la decisione di incontrare dopo tanti anni alcune persone che durante la sua adolescenza erano state, ciascuna a modo suo, delle "stelle polari", ossia persone di riferimento, per capire se e come sono cambiate diventando adulte.
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A volte c'è un filo che lega le opere di un autore, un elemento ricorrente. Nei romanzi di Marco Balzano i protagonisti sono sempre persone comuni schiacciare dalla storia o dagli eventi: Ninetto, giovanissimo emigrante di "L'ultimo arrivato" (Premio Campiello 2015), Trina, maestra clandestina nell'Alto Adige durante il Fascismo protagonista di "Resto qui" (finalista Premio Strega) oppure la donna rumena arrivata in Italia per fare la badante e costretta a lasciare i figli in patria protagonista di "Quando tornerò". Con il nuovo romanzo "Bambino" (Einaudi), Marco Balzano ci porta ancora una volta durante il Fascismo in una terra di confine (in questo caso Trieste, il confine a est), ma per la prima volta la narrazione ha il punto di vista del carnefice e non della vittima. Mattia, soprannominato "bambino" è uno squadrista fascista, un picchiatore feroce. Nel romanzo si narra parte della sua vita, da quando è adolescente e perde la madre che sul letto di morte gli confida di non essere la sua madre naturale e questo scatenerà in lui rabbia e ossessione.
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Puntata speciale del Cacciatore di libri (versione breve) dedicata ai romanzi protagonisti del 2024, quelli che hanno animato, settimana dopo settimana, le classifiche dell'anno. Si parla solo di romanzi, quindi non sono considerati saggi, manuali, libri per bambini e ragazzi, fumetti. Interviste a: Gianrico Carofiglio, Francesca Giannone, Donatella Di Pietrantonio, Silvia Avallone, Roberto Vecchioni, Chiara Gamberale, Felicia Kingsley, Sveva Casati Modignani, Eshkol Nevo.
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Miss Bee è il nuovo personaggio creato dalla penna di Alessia Gazzola, autrice delle serie con Alice Allevi (L'allieva) e Costanza Macallè. La serie con Miss Bee è ambientata negli anni '20 a Londra. Miss Bee, Beatrice Bernabò, è una ventenne italiana che vive da quattro anni in Inghilterra insieme al padre Leonida, docente di italianistica, e alle sorelle Clara e Lucilla. Beatrice, di famiglia medioborghese, ha una relazione segreta con Kit, Christopher Ashbury, nipote di un baronetto. Durante una cena a casa della madre di Kit, uno dei commensali viene trovato morto in biblioteca: si tratta di Carter Lacy, proprietario di una miniera di diamanti in India. Da qui parte l'indagine di Archer Blackburn, ispettore capo di Scotland Yard, alla quale Miss Bee partecipa attivamente soprattutto per proteggere Kit, uno degli indiziati, cercando di attirare l'attenzione della polizia sull'affascinante Julian Lennox. "Miss Bee e il cadavere in biblioteca" (Longanesi) di Alessia Gazzola è il primo romanzo di questa nuova serie, un mix fra giallo e romanticismo.
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Il pubblico ministero Manrico Spinori, soprannominato "il contino" per le sue origini aristocratiche, è protagonista di alcuni gialli di Giancarlo De Cataldo, autore tra l'altro di "Romanzo Criminale" ispirato alle vicende della banda della Magliana dal quale erano stati tratti un film e una serie tv. Dal 2020 Giancarlo De Cataldo, ex magistrato, ha dato vita al personaggio di Manrico Spinori ora protagonista di "Il bacio del calabrone" (Einaudi). Appassionato di opera lirica, sensibile al fascino femminile, molto legato alla madre Elena, Spinori deve affrontare uno strano caso: il capo di una casa di moda, Tito Cannelli, muore durante una cena alla quale è presente anche lo stesso pm. Molto probabilmente la morte è provocata da una reazione allergica a una puntura di insetto, ma Spinori è costretto a indagare perché sui social compare un video in cui uno stilista minacciava di morte Cannelli. Con un tratto decisamente ironico, De Cataldo guida il suo peronaggio in un'indagine nel mondo della moda.
Nella seconda parte parliamo di "Meccanica di un addio" (Marsilio) di Carlo Calabrò, un noir ironico con personaggi spassosi dal quale emerge anche l'analisi sociale di un pezzo di mondo, il Brasile, pieno di contrasti: da una parte la bellezza mozzafiato della natura, il calore e l'esuberanza della gente, dall'altra la corruzione dilagante e le piccole grandi illegalità. Il protagonista è Florian Kaufmann, ingegnere svizzero che da circa dieci anni vive in un piccolo villaggio dell'Amazzonia dove ha rilevato una segheria. Il suo obiettivo è fare impresa, fare utili, dunque, in modo onesto e salvaguardando l'ambiente. Il suo presunto rigore morale però scende spesso a patti con la realtà (anche lui dà fuoco ai residui della segheria per evitare lo smaltimento fatto di lungaggini burocratiche). Un giorno qualcuno incendia la sua proprietà dove viene trovato un cadavere. Kaufmann decide di indagare sia sull'incendio che sull'omicidio.
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Puntata speciale del Cacciatore di libri dedicata ai romanzi protagonisti del 2024, quelli che hanno animato, settimana dopo settimana, le classifiche dell'anno. Si parla solo di romanzi, quindi non sono considerati saggi, manuali, libri per bambini e ragazzi, fumetti.
Interviste a: Gianrico Carofiglio, Francesca Giannone, Donatella Di Pietrantonio, Silvia Avallone, Roberto Vecchioni, Chiara Gamberale, Antonio Manzini, Donato Carrisi, Maurizio de Giovanni, Cristina Cassar Scalia, Felicia Kingsley, Sveva Casati Modignani, Eshkol Nevo.
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"Settembre nero" (La nave di Teseo) è il nuovo romanzo di Sandro Veronesi, due volte Premio Strega con "Caos calmo" nel 2006 e "Il colibrì" nel 2020. Si racconta l'estate di un ragazzino di 12 anni, Gigio Bellandi, l'estate 1972 in cui finisce la sua infanzia. Il padre, un avvocato penalista, è il suo idolo. La madre è una donna irlandese, rossa di capelli, che cerca di essere invisibile ma che inevitabilmente attrae gli sguardi di tutti. E poi c'è la sorellina più piccola che sembra essere più consapevole di come va il mondo rispetto a lui. In quella estate Gigio sarà costretto a crescere per qualcosa di brutto che accade e dice che i suoi genitori non hanno saputo proteggerlo, ma soprattutto si pone la domanda: avrei potuto oppormi al disastro?
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"Le furie di Venezia" (Longanesi) è il nuovo romanzo di Fabiano Massimi, autore di "L'angelo di Monaco", "I demoni di Berlino" e "Se esiste un perdono". Ancora una volta siamo negli anni Trenta, gli anni del fascismo in Italia e del nazismo in Germania. Se "L'angelo di Monaco" raccontava la storia vera della nipote di Hitler trovata morta in una stanza chiusa a chiave, stavolta siamo a Venezia fra il ' 34 e il '42. I protagonisti sono sempre Siegfried Sauer, ormai ex commissario di polizia, e il suo collega Mutti. Hanno organizzato un attentato nei confronti di Mussolini e Hitler in piazza San Marco, ma il piano fallisce e per caso, seguendolo durante la notte, scoprono che il Duce che è stato sull'isola di San Clemente dove c'è un manicomio femminile. Perché Mussolini ci è andato e soprattutto chi è rinchiuso a San Clemente? Da qui parte l'indagine che, come sempre nei romanzi di Fabiano Massimi, è un mix fra fatti reali e fantasia.
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