Afleveringen
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Presentazione del volume "JO MO. Donne e realizzazione spirituale in Tibet" con l'autrice, saggista e tibetologa, Carla Gianotti svoltasi a Rimini presso il Museo della Città il giorno 3 dicembre 2022.
Nei diversi itinerari dei buddhismi contemporanei, il bisogno delle donne devote di non poter essere riconducibili ad autorevoli figure religiose declinate unicamente al maschile ha generato la necessità di individuare modelli spirituali femminili: donne di spiritualità, donne di illuminazione. E se la memoria delle donne-ascete e delle maestre buddhiste del Tibet risulta di molto inferiore a quella degli asceti e dei maestri, pure non è assente. Questo libro, dedicato alle realizzazioni spirituali di ventiquattro ascete tibetane vissute tra l’XI e il XII secolo, ne è un chiaro esempio. I brevi testi qui raccolti, per la prima volta tradotti dall’originale tibetano, consegnano storie di esistenze straordinarie, segnate da fede, devozione e profondi conseguimenti spirituali, tali da permettere di tracciare l’immagine di un ascetismo buddhista coniugato anche al femminile.
CARLA GIANOTTI. Traduttrice di testi religiosi tibetani, tibetologa e saggista, dal 2009 è docente di Buddhismo Tibetano alla Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Da anni tiene lezioni e conferenze di Religione e Filosofia buddhista presso istituti orientali, centri di Dharma, istituzioni universitarie, ed è invitata a incontri di dialogo interreligioso. È componente del comitato scientifico del CIRSDe (Centro Interdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne e di Genere, Università di Torino). Parallelamente all’attività accademica, conduce seminari di filosofia materna e pratica della fiducia, e incontri di meditazione di consapevolezza secondo l’insegnamento del maestro Mario Thanavaro. In ambito tibetologico ha curato: gTsang smyon Heruka, “La vita di Milarepa” (Torino, 2001); “Cenerentola nel Paese delle Nevi. Fiaba tibetana” (Torino, 2002); Milarepa, “Il Grande Sigillo. La conoscenza originaria di Mahāmudrā” (Milano, 2004). Per la collana Civiltà dell’Oriente di Astrolabio-Ubaldini Editore, è stato pubblicato nel 2012 “Donne di illuminazione. Dākinī e demonesse, Madri divine e maestre di Dharma”.
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Seminario di Estetica Comparata a cura del professor Marcello Ghilardi, organizzato dall'Istituto di Scienze dell'Uomo nell'ambito della Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa i giorni 6 e 7 ottobre 2012.
Marcello Ghilardi ha la cattedra di Estetica presso l’Università di Padova ed è membro del gruppo di ricerca sull’immaginario “Orbis Tertius” presso l’Università di Milano-Bicocca.
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Workshop teorico-pratico condotto da Stefano Severi (insegnante di yoga) e organizzato a Rimini il 9 giugno 2013 dalla Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa.
Il suono ha da sempre avuto un posto d’onore all’interno delle pratiche Yoga. Attraverso sequenze di yoga e tecniche che utilizzano vibrazioni, canti e mantra, vi è la possibilità di agire sul nostro corpo e sulla nostra mente al fine di ritrovare una condizione di armonia che ci permetta di riconnetterci con la Vita. Durante il workshop ci si è immersi in questo mondo di risonanze e vibrazioni per approfondire il lavoro con asana, mantra e suoni dello Yoga come strumento di trasformazione e conoscenza di sé.
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Seminario di Filosofia Comparata I a cura del professor Pier Cesare Bori (Casale Monferrato, 3 febbraio 1937 – Bologna, 4 novembre 2012), storico delle religioni, traduttore, accademico e docente italiano. L'incontro è stato organizzato dall'Istituto di Scienze dell'Uomo e dalla Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa i giorni 20 e 21 ottobre 2007 a Rimini.
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Seminario a cura di Paolo Urizzi organizzato dall'Istituto di Scienze dell'Uomo e dalla Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa, tenuto domenica 15 novembre 2015 presso la Sala del Podestà di Rimini.
Il seminario affronta i seguenti temi:
chi è René Guénon; il pensiero tradizionale; il ritorno alla Tradizione; la Metafisica orientale; i Custodi del mondo; la discesa della Gerusalemme celeste.René Guénon ha scritto in "Oriente e Occidente" che la dottrina tradizionale può essere definita come la “bussola infallibile” e la “corazza impenetrabile”. Queste qualifiche saranno riprese, parlando della sua opera, da Michel Vâlsan, nel numero speciale degli Études traditionnelles pubblicato nel novembre 1951, in occasione della morte di Guénon; nel suo articolo intitolato “La funzione di René Guénon e il destino dell’Occidente”, egli ritiene che esse possono applicarsi al lavoro stesso di Guénon in quanto fedele espressione della dottrina tradizionale. In un recente volume su René Guénon apparso in Francia, il curatore Philippe Faure non ha potuto fare a meno di sottolineare che Guénon rimane una “figura inclassificabile della storia intellettuale del XX secolo”. Guénon, che rifiutava lui stesso “una etichetta occidentale qualunque”, si è proposto con la sua opera,“di esporre direttamente alcuni aspetti delle dottrine metafisiche dell’Oriente”, adattandole per lettori occidentali, ma restando “sempre strettamente fedele al loro spirito”. Per sé rivendicò soltanto la funzione di “trasmettitore” di queste dottrine che, per la loro origine, sono universali e di natura essenzialmente “non individuale”. Il suo insegnamento, per il momento ciclico in cui si colloca, appare perciò come una particolare espressione, rivolta all’Occidente contemporaneo, d’una dottrina metafisica e iniziatica della Verità unica e universale. I punti focali di questo insegnamento possono essere riassunti in cinque concetti chiave: tradizione, metafisica, iniziazione, cicli cosmici e realizzazione spirituale.
Paolo Urizzi (1951), arabista, esperto di sufismo e di induismo, autore di diversi saggi. Interessato alla Philosophia Perennis, ha fondato la rivista "Perennia Verba" e dirige la collana di testi del sufismo de "Il Leone verde". Ha pubblicato la traduzione di un classico del sufismo antico, il Ta'arruf di Kalabadhi ("Il sufismo nelle parole degli Antichi"). Tiene Master sul sufismo e sulla mistica alla Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini.
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Gli incontri, promossi dall'Istituto di Scienze dell'Uomo di Rimini, si sono tenuti lunedì 30 giugno e martedì primo luglio 2014 presso le Sale Antiche della Gambalunga e sono stati coordinati da Roberto Borghesi.
Lunedì 30 giugno alla conversazione hanno partecipato docenti e ricercatori di alcune Università italiane; martedì primo luglio il dialogo è stato animato dai partecipanti ai “Caffè filosofici” condotti da Roberto Borghesi.L’iniziativa è stata realizzata col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini e in collaborazione con la Biblioteca Civica Gambalunga.
Jean-Luc Nancy, professore emerito di Filosofia presso l’Università “Marc Bloch” di Strasburgo, è tra le figure di maggior rilievo nel panorama filosofico internazionale. Ha rielaborato i temi fondamentali della tradizione fenomenologica post-heideggeriana e, in una riflessione sullo statuto della corporeità e delle sue rappresentazioni, ne ha mostrato la dimensione intersoggettiva e comunitaria.
Roberto Borghesi ha tradotto di Jean-Luc Nancy "L’adorazione" e "Verità della democrazia" (Cronopio) e con Costanza Tabacco "Prendere la parola" (Moretti & Vitali).
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Qual è la visione del mondo che il pensiero di Jiddu Krishnamurti ci restituisce? Qual è il contributo che può dare, ancora oggi, alle scienze dell’educazione?
Seminario a cura di Giusi Lumare tenutosi presso l'Istituto di Scienze dell'Uomo di Rimini nell'ambito della Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa a giugno 2013.Jiddu Krishnamurti (11 maggio 1895 – Ojai, 18 febbraio 1986) è stato un filosofo apolide di etnia indiana. Dopo la gioventù passata negli ambienti della teosofia, non volle più appartenere a nessuna organizzazione, nazionalità o religione, per cui nel 1948 non prese la cittadinanza dell'India. L’affermazione "la Verità è una terra senza sentieri" rappresenta l’essenza del suo insegnamento: l'uomo è spronato a liberarsi da ogni strada già tracciata, dal passato, dai dogmi, dalle ideologie, e a guardare la realtà senza alcun condizionamento. Krishnamurti considerava fondamentale la questione dell'educazione. Fondò infatti numerose scuole in Inghilterra, India e Stati Uniti: la scuola deve essere un posto dove l'insegnante e l'allievo esplorano non solo il mondo esterno della conoscenza ma anche il proprio pensiero e il proprio comportamento per capire il condizionamento che distorce la realtà. Solo liberi dai condizionamenti, diceva, si può veramente imparare.
Sosteneva inoltre che "la vera rivoluzione per raggiungere la libertà è quella interiore; qualsiasi rivoluzione esterna è una restaurazione della solita società che a nulla serve" ed inoltre "la rivoluzione interiore va fatta da sé per sé, nessun maestro o guru può insegnarti come fare".Giusi Lumare ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze dell'Educazione e della Formazione. È psicosociologa ed educatrice sociale, specializzata in educazione degli adulti e formazione dei formatori.
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In occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico 2015 della Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini e dell'uscita di "Kama. Testi d'amore dell'antica India" (edito Enaudi), l'Istituto di Scienze dell'Uomo di Rimini ha promosso e organizzato una conversazione con Giuliano Boccali dall'Università di Milano.
L'iniziativa si è svolta sabato 6 dicembre alle ore 17.00 presso la "Sala del giudizio" del Museo Civico di Rimini (via Luigi Tonini).
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Il seminario "La musicoterapia dei Sufi", a cura della Scuola Superiore di Filosofia Orientale Comparativa, è stato tenuto dal professor Gabriele Mandel Khan sabato 3 giugno 2006.
Gabriele Mandel Khan (Bologna, 12 febbraio 1924 – Milano, 1 luglio 2010) è stato islamista, storico dell'arte, psicanalista, psicologo, medico, artista, archeologo e traduttore italiano di discendenza turco-afghana (Hetimandel). Fu una guida (shaykh) del sufismo, vicario generale (khalyfa) della confraternita (tariqa) sufi Jerrahi-Halveti, Grande Maestro della massoneria e tra i fondatori, nel 2006, del Forum delle religioni di Milano. Poliglotta, conosceva arabo, turco, pashtu, ebraico, greco antico, latino, inglese, francese e italiano. Uomo universale, è autore di oltre 200 libri, pubblicati da diverse case editrici italiane ed estere.