Afleveringen
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: Come diceva Charles Bukowski, «la gente è il più grande spettacolo del mondo» («e non si paga il biglietto», aggiungeva lui). E proprio questo spettacolo è al centro di In Real Life, che ogni settimana porterà alla luce una storia unica, vista attraverso gli occhi del suo protagonista, offrendo uno spaccato straordinario delle vite degli altri. In un’epoca in cui gli algoritmi delle piattaforme digitali ci isolano, facendoci sentire diversi e distanti dagli altri, IRL vuole riportare al centro la nostra umanità condivisa, raccontando le storie delle persone che ci circondano. Errori banali, relazioni in crisi, sacrifici enormi, tragedie e dilemmi quotidiani: le nostre vite sono piene di storie memorabili, spesso mai raccontate. Noi siamo qui per farlo, ogni settimana.
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Quella di Varese è da sempre una provincia tranquilla. Uno di quei luoghi in cui la vita, negli anni ‘90, scorre tra lavoro, casa e i piaceri che di riflesso arrivano dalle grandi città, Milano una su tutte. È in un posto così, a tratti anonimo, che un gruppo di giovani ragazzi, come tanti, inizia a formarsi attorno alla passione per la musica heavy metal. Tutto normale, appunto. Fino a quando qualcosa corrompe le loro anime. Qualcosa di oscuro e di inspiegabile. Questa è una storia che comincia come tante, in una provincia come tante, tra persone come tante, ma che prosegue e finisce, lasciandosi dietro una lunga scia di sangue, una delle più cruente che la cronaca nera italiana abbia mai raccontato.
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Che cos’è la verità? Una domanda, questa, la cui risposta ha un impatto enorme sulla vita di tutti noi. Una domanda che però, inspiegabilmente, ci poniamo di rado. Siamo portati a credere infatti che ciò che ci circonda sia senz’altro vero. Una domanda che non si è posto l’ex Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, l’attrice hollywoodiana Anne Hathaway, cardinali, avvocati, investitori miliardari e un sacco di altra gente che nella propria vita ha incrociato quella di Raffaello Follieri, l’uomo che nei primi anni del 2000 ha saputo ribaltare la visione che abbiamo della realtà; l’uomo che sfida la nostra capacità di leggere il mondo che ci circonda. Questa è la sua storia.
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Quella del Forteto rimane sotto molti punti di vista ancora una storia senza risposte. Le due commissioni regionali hanno certamente acceso un faro su questa vicenda, ma non è bastato. Oggi tocca al Parlamento italiano, affinché finalmente una commissione parlamentare possa trovare le ultime risposte. Intanto gli amici e le amiche che abbiamo conosciuto lungo questo racconto cercano ancora oggi di ripartire, di costruirsi quella vita che il Forteto gli aveva in parte portato via. Ma come questa storia ci ha insegnato, alla fine, l’amore vince sempre.
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Dopo la condanna a Rodolfo Fiesoli e ai suoi fedelissimi, per il Forteto si apre una nuova stagione. Quella delle domande rimaste senza risposta. Del mistero che ruota attorno alla cooperativa e che per quasi quarant’anni ha permesso che gli affidi andassero avanti nonostante le condanne passate. Saranno due le commissioni regionali che, nonostante i tentativi di ostruzionismo, cercheranno di fare luce su questo caso, per rispondere alla domanda che tutti ci facciamo da sempre: come è stato possibile?
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La valanga nata dalla crepa aperta da Giuseppe Aversa, sta cominciando a portare via tutto. Comincia il processo al Forteto, a Rodolfo Fiesoli e ai suoi fedelissimi. La tensione ad ogni udienza e’ insopportabile: al centro non ci sono soltanto fondatori e sodali del profeta, ma un intero sistema che per quasi quarant’anni ha permesso alla cooperativa di crescere e arricchirsi. E sara’ nel corso delle infinite udienze che i bambini, ormai adulti, sveleranno all’Italia intera cosa accadeva dentro a quelle verdi mura.
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Nonostante una nuova condanna dinanzi alla Corte di Strasburgo, il sistema Forteto non subisce alcun cambiamento, continuando nella sua egemonia nel sistema affidi. Solo un amore imprevisto, inaspettato, porterà a quell’ultima crepa che lo farà crollare. Il coraggio di un ragazzo porterà il Forteto, per l’ultima volta, dinanzi alla giustizia dell’uomo.
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Dopo la condanna del 1985 nei confronti di Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi, comincia, inspiegabilmente, l’età dell’oro del Forteto. Il Tribunale per i Minorenni di Firenze manda alla cooperativa sempre piò minori. Tra questi ci sono Marco e Marika, due bambini che vivranno in prima persona gli abusi del “Profeta“, le sue bugie e le sue manipolazioni. Fiesoli sa di essere ormai un uomo potente, è convinto di non poter essere fermato da nessuno. E ha ragione, in questi anni nessuno andrà mai a bussare alla porta della sua cooperativa. Qualcosa però sfugge ai suoi occhi: ancora lui non lo sa, ma uno dei tanti bimbi sperduti arrivati lì innescherà presto una valanga inarrestabile.
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Siamo nel 1978 e il Forteto e’ ormai una realta’ affermata. Un evento inaspettato pero’ rischia di mandare in frantumi i piani di Rodolfo Fiesoli. Un anno esatto dopo la fondazione della cooperativa, infatti, il fondatore Fiesoli e il suo braccio destro Luigi Goffredi vengono arrestati con accuse gravissime: atti di libidine aggravati, maltrattamenti, corruzione di minorenne...Ma dopo un breve periodo di carcere “il profeta“ fa rientro al Forteto, imponendo regole se possibile piu’ severe. Intanto, il Tribunale per i Minorenni di Firenze nonostante l’arresto e le accuse, continua a mandare, inspiegabilmente, bambini e bambine in affido alla cooperativa agricola. Tra le braccia di Rodolfo Fiesoli.
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La famiglia del Forteto si allarga molto in fretta. Nei primi anni dalla sua fondazione cominciano ad arrivare giovani che desiderano allontanarsi dal mondo dei propri genitori. Si avvicinano spinti dal desiderio di vivere in comunita’ e l’ambizioso Rodolfo Fiesoli, un tempo sbeffeggiato in paese, diventa ben presto leader di un grande gruppo composto da decine di persone. Ma molto presto chi ha deciso di unirsi alla cooperativa si rende conto che cio’ che credeva essere un paradiso non lo e’ affatto. Il Forteto non e’ un luogo sicuro per nessuno. Non lo e’ per chi si e’ avvicinato volontariamente, ma non lo e’ soprattutto per i bambini dati in affido.
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Nel 1977 Rodolfo Fiesoli fonda sulle colline attorno a Firenze “Il Forteto“. Un luogo bellissimo, circondato da verde e animali e che fin da subito grazie al suo spirito di comunita’, contrapposto alla famiglia tradizionale, affascina il pubblico e una certa parte politica. Ma cos’e’ esattamente il Forteto? E’ prima di tutto una cooperativa agricola che vive dei prodotti della terra grazie alle vendite porta a porta. Ma il fondatore Fiesoli gia’ in questi primi anni desidera di piu’ ed e’ cosi’ che grazie alla sua capacita’ persuasiva, la comunita’ molto presto comincera’ a ricevere i primi bambini in affidamento.
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Nel 1977 un uomo, Rodolfo Fiesoli, fonda sulle colline del Mugello, alle porte di Firenze, la cooperativa agricola ’Il Forteto’. Una comunità a cui si uniscono moltissimi giovani attratti dal vivere in condivisione, lontani dalla società moderna. Da subito a questo luogo il Tribunale per i Minorenni di Firenze affidata bambini e bambine provenienti da famiglie in difficoltà. Fino al 2011 la politica, la magistratura, gli assistenti sociali e molti altri, lodano l’operato del Forteto e del suo fondatore e profeta Fiesoli. Un cortocircuito sociale che per quasi quarant’anni ha permesso all’inferno di sembrare il paradiso. Questa è la storia del Forteto, di chi lo ha fondato, di chi ci ha vissuto, di chi ci ha creduto e di chi è fuggito. Ma soprattutto è la storia di chi sapeva, di chi avrebbe dovuto fare qualcosa e non ha fatto assolutamente niente.
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