Gerelateerd aan
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Musica Che Storia 2025 trova il suo spazio naturale nella Radio.
Per tutti coloro che insistono nel perdere un po' del loro tempo ascoltandomi comunico che i nuovi, e tutti i vecchi , episodi di Musica Che Storia saranno ascoltabili su :
https://www.neuradio.it/show/musica-che-storia/
Inoltre come sempre live tutte le domeniche dalle 12:00 su:
NEU RADIO
Musica Che Storia i nuovi episodi anche su spotify:
https://open.spotify.com/show/0heTiL4kQeyrI3LBDZcr1y...
Live tutti i mercoledì dalle 19:00 su:
https://radiotalpa.it/ -
supplicavi che il dj non parlasse sopra la canzone che stava per partire
per qualsiasi richiesta, commento o lamentela scrivetemi a [email protected] -
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Dopo un’anno di podcast passanti su Young Radio senza una vera cornice di appartenenza, Radio Dado ha finalmente una casa…un canale tutto suo. Nel susseguirsi delle puntate, pensate, create e volute dal grande DJ Gosh, avrete modo di ascoltare dell’ottima musica, accompagnata da pillole della sua storia da DJ e della sua vita privata. In podcast troverete tutte le vecchie puntate, che di volta in volta saranno arricchite da nuove pillole.
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Musico-centrée, votre émission de musique classique sur Trensistor, qui emprunte les chemins de la musique à travers diverses thématiques.
Vous a-t-on déjà dit que vous étiez un peu musico-centré ? Car moi, oui ! Mais laissez-moi vous conter combien la musique comprend le monde, et combien le monde est fait de musique. Sortez-vous du train-train grinçant de la quotidienneté pour venir avec moi explorer les chemins de l’harmonie ; laissez-donc le monde, le temps d’une émission, prendre une autre portée.
Une émission originale Trensistor produite et animée par Clara Nouvel, diffusée pour la première fois sur la saison 2020-2021.
Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
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Welcome to Lirica, the podcast about Italy’s cultural heritage. We’ll tell you about works of art and artists, musical masterpieces and musicians; we’ll visit incredible places and meet characters from every era; they’ll tell us about their lives, and even a bit about our own; because culture is simple when it speaks the language of beauty.
Lirica is a project promoted by Voxfarm and financed by LazioInnova as part of the FESR LAZIO 2014/2020 regional operating programme.
©️ illustration Gianluigi Toccafondo -
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Impronte acustiche vi porta a teatro guidandovi nel repertorio musicale italiano a cavallo fra '800 e '900 curato da Iris Editions.
Ci vediamo nel foyer!
Soundtrack:
Orchestra Tuning di tyujik: https://freesound.org/people/tyujik/sounds/232260/#oboe horn tune & audience r.aif di IEDlabs: https://freesound.org/people/IEDlabs/sounds/82323/
Sigla: "Che foco è questo ch'arde e non consuma?" di Andreas Gies.
Cover: "Tickets"
©️ copyright 2023 | Impronte Acustiche – All Rights Reserved -
Rock & the City è un podcast che va alla scoperta delle città d’Europa e degli studi di registrazione che, negli anni Settanta-Novanta, sono stati il cuore pulsante del Rock: luoghi carichi di energia catalizzante, crocevia per musicisti ribelli, produttori geniali e discografici visionari.
L’autrice segue il filo che lega alcuni famosi album prodotti tra gli anni Settanta e Novanta agli studi di registrazione e alle città che hanno attirato e ispirato i musicisti. Si tratta di luoghi circondati da un’aura speciale. Il caso tipico è quello dei Windmill Lane Studios di Dublino che, con gli U2, diventano il simbolo della rinascita della discografia irlandese.
Questi album spesso sono nati dall’incontro di un produttore con una band o dall’incrocio tra la vicenda personale di un artista e il destino di una città. La Island Records e la figura di Bob Marley, per esempio, sono legate alla storia di un imprenditore inglese con la passione per la Giamaica. E Gianni Sassi, un pubblicitario che voleva scardinare il conformismo attraverso l'uso provocatorio del linguaggio, ha fatto dell'amicizia e della sperimentazione le basi di un'etichetta discografica indipendente straordinaria per Milano negli anni di piombo: la Cramps Records.
Il podcast racconta l’era dell’analogico e del vinile, quando la musica si produceva in sale di incisione simili all’antro del mago Merlino e i suoni nascevano dall’ingegnosa inventiva di tecnici e musicisti ‘alchimisti’. I dischi avevano due lati, una certa loro consistenza e un loro odore. Le copertine erano parte integrante della strategia di vendita. Le tracce si dovevano ascoltare una dopo l’altra: nessuna playlist fai da te e nessun effetto digitale.
Poiché i brani sono protetti da copyright, la sfida del podcast è di ricreare le atmosfere degli album e delle città di cui si parla per mezzo di rumori, melodie popolari, riff e soundalike in grado di far assaporare all'ascoltatore quelle sonorità.
Elena Messana, l'autrice di questo podcast, è un’appassionata di musica e di storia sociale dei media che adora scavare nel passato degli artisti e nelle origini delle loro canzoni. Nel suo mondo non esistono confini tra la musica pop, rock e quella classica, il cinema, l'arte moderna, le copertine dei dischi, la pubblicità, la vita quotidiana, la scienza e la poesia. Ha scritto, narrato e sonorizzato il podcast pensando al fatto che i suoi viaggi finiscono sempre in uno studio di registrazione, un po' certamente anche per deformazione professionale, visto che nella vita si è occupata per venti anni di supervisione del doppiaggio.
La produzione è di Gabriele Beretta
La copertina è di Emiliano Fanti -
Che cosa è "Punk"? E perché il Punk continua ad influenzare la nostra cultura?
Roger Ramone è voce e autore di questo viaggio nella storia della musica e del costume, segnato dalla passione e dall'amore, e accompagnato dalle voci dei protagonisti di un'epoca indimenticabile: figure di rilievo di scene musicali e culturali nazionali ed internazionali, che hanno stretto con Roger amicizie vere, solide e profonde.
Emergeranno aneddoti e sfaccettature introvabili sui libri, una narrazione suggestiva e divertente che non è "la solita storia del Punk", ma un ragionamento articolato - e ovviamente molto punk - che intreccia musica, stile, cultura e storia.
La grafica "Watch out! Punk is coming!!" è utilizzata su gentile concessione di John Holmstrom.
Ascolta qui la playlist del podcast:
https://open.spotify.com/playlist/6QQBgNOdZciBA8NONntDyz?si=e7c76bf05ebe450a -
di Imma Perna |
Perché i Depeche Mode hanno deciso di chiamarsi proprio così? Qualcuno sa l’esatto significato di Kasabian o di Spandau Ballet? O magari a qualcun altro potrebbe venir voglia di scoprire perché ai Someone Still Loves You Boris Yeltsin scoppiò improvvisamente l’amore proprio per l’ex presidente Russo. Imma Perna, con il podcast “C’è sempre un motivo”, racconta in un modo un po’ scanzonato, le origini dei nomi più bizzarri di band e cantanti che tutti conosciamo (o quasi). -
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Carlotta ed Enrico Sisma portano la loro affiatata amicizia on air, dalle 14 alle 16, con un programma fatto di risate, rubriche divertenti, giochi e soprattutto vita quotidiana. La Family è un luogo abitato da persone di cui ti fidi, con cui puoi sfogarti quando nei hai bisognose nei momenti di sconforto ma è anche un ambiente leggero all’interno del quale condividere momenti di risate, allegria e goliardia.
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In “Music mirrors”, le più belle hit musicali ci regalano una fotografia dei nostri tempi. In ogni puntata, il brillante duo radiofonico di Kris & Kris, alias Kristen Grove e Kristen Reichert, si confronta sui trend del momento, tramite le lyrics delle nostre canzoni preferite e i loro messaggi universali. 100% pura magia del pop!
Questo podcast è prodotto da Podcastory. I testi sono di Kris & Kris con la supervisione editoriale del team creativo di Podcastory, la regia e il montaggio e sound design sono a cura di Podcastory -
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Questo nuovo ciclo, che Claudio Proietti dedica a La musica per pianoforte di Prokof’ev, ha come sottotitolo I gesti da ascoltare, i suoni da vedere. In diciotto puntate attraverseremo l’intero catalogo pianistico di Prokof’ev. Ascolteremo e racconteremo tutte le sue opere maggiori, a cominciare dai cinque Concerti per pianoforte e orchestra e dalle nove Sonate. E commenteremo anche tutte le altre composizioni, con moltissimi ascolti.
La fama
Sono ormai trascorsi centotrent’anni dal 23 aprile 1891 quando Sergej Sergeevič Prokof’ev nacque a Soncovka, isolatissimo villaggio dell’Ucraina. E ne sono passati quasi settanta dal 5 marzo 1953 quando, alle nove di sera (a pochi minuti di distanza da Stalin), un ennesimo attacco circolatorio ne stroncò prematuramente l’esistenza.
È quindi trascorso molto tempo da quelle date e tutto il mondo conosce il nome di Prokof’ev. Molti musicisti amano ed eseguono le sue composizioni. Altrettanti studiosi hanno scandagliato la sua vita e la sua poetica. Legioni di bambini hanno sorriso e si sono emozionate con le note di Pierino e il lupo e non le hanno mai più dimenticate.
E tuttavia Prokof’ev non occupa ancora ufficialmente il ruolo che dovrebbe competergli fra i grandi compositori del XX secolo.
Un personaggio scomodo
Per quanto paradossale possa sembrare, è probabile che ciò dipenda dal fatto che egli è ancora percepito come un personaggio un po’ scomodo. Come del resto fu per tutta la vita: spigoloso, disturbante, provocatorio, indomabile, ma soprattutto irriducibile a qualsiasi definizione.Prokof’ev, che tornò a vivere in Russia in piena epoca staliniana, fu scomodo sotto il profilo politico. Ma lo fu anche sul piano strettamente estetico e musicale. Era infatti difficilissimo (forse impossibile) inquadrarlo in una precisa tendenza compositiva e così collocarlo in una chiara scansia della storia. Esattamente come lo è ancora oggi. A causa del suo irriducibile individualismo e della sua fame smodata di nuove esperienze e di esperimenti. Ma anche di una scrittura apparentemente immediata e che invece può svelare un pensiero compositivo molto complesso.
Le fasi creative
C’è la spregiudicatezza graffiante e provocatoria degli inizi. Poi il fulgore timbrico e armonico e l’incontenibile energia instillata in ciascun suono dei suoi lavori composti negli anni ’10 e ’20. Infine “gli striminziti semplicismi” – come ingenerosamente un critico li definì – delle sue ultime opere. Se si cerca di trovare il comune denominatore fra le diverse fasi creative il compito è davvero difficile e richiede grande dedizione.
E così Prokof’ev ha continuato e continua a dividere e a sorprendere, soprattutto per quelle parti del suo catalogo che sono frequentate solo in minima parte. Pensiamo alle opere, ai balletti, alle musiche di scena e per film, alle pagine sinfoniche e cameristiche, alle composizioni corali e a quelle vocali da camera. Certo, c’è un vasto gruppo di composizioni che godono di maggiore fortuna: quelle per strumento solista e orchestra e quelle per pianoforte solo. Ma, a guardar bene, anche in esse gli interpreti e il pubblico hanno operato e continuano a operare scelte molto riduttive.
Un ciclo sistematico
Al contrario, scopo di questo ciclo è quello di attraversare con sistematicità l’intero catalogo pianistico di Prokof’ev.
Per quanto riguarda le interpretazioni che saranno proposte, abbiamo utilizzato un criterio di scelta molto radicale. Ascolteremo solo registrazioni di pianisti russi, a cominciare da quelle di Prokof’ev stesso e di alcuni interpreti “storici” che ebbero con lui contatti diretti o comunque ravvicinati. Tra questi Svjatoslav Richter, Emil Gilels, Henrich Neuhaus, Vladimir Sofronickij e Marija Judina. Una garanzia di autenticità impreziosita dal fatto che la maggior parte delle registrazioni furono realizzate dal vivo.
Il percorso attraverso il catalogo delle opere pianistiche di Prokof’ev seguirà un criterio strettamente cronologico. Partiremo dalla Prima -
Uno dei più prestigiosi contributi di Rete Toscana Classica alla divulgazione musicale è questo omaggio a Gustav Mahler realizzato nel centenario della morte del compositore. Un viaggio attraverso la vita e il catalogo completo del musicista ripartito in dodici puntate. A guidare gli ascoltatori Quirino Principe, tra i maggiori specialisti al mondo di questo protagonista dell’alba del Novecento musicale. Il grande musicologo e germanista è infatti autore di una monografia fondamentale su Mahler. Oggi come allora, gli siamo profondamente grati per la preziosa collaborazione e per la grande disponibilità ad affrontare un lavoro tanto complesso e faticoso. La nostra gratitudine va anche alla Cassa di Risparmio di Firenze per aver sostenuto a suo tempo quest’impresa.
Come all’epoca della prima messa in onda, gli ascolti integrali delle Sinfonie e dei cicli di Lieder sono disponibili in coda alle puntate in cui venivano presi in esame.
a cura di Quirino Principe