Afleveringen
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Le persone più grosse e muscolose sono più aggressive per natura? Questa è stata una domanda ricorrente che mi ponevo anni addietro perché come molti purtroppo, da adolescente, ho subito momenti di bullismo, in particolare da un paio di energumeni più grossi di me. I due, Simone e Loris, saranno protagonisti di una prossima puntata.
Il connubio grossi e rabbiosi mi si ripropose anche in età adulta e ancora una volta cercai di indagare se ci fosse una qualche correlazione tra essere grossi, avere tanti muscoli e essere aggressivi.
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Stiamo diventando degli scimpanzé! E non è un modo di dire. La nostra fisiologia si sta adattando maggiormente a sforzi rapidi e di breve durata, con un conseguente rimodellamento del nostro cuore che sta diventando sempre più simile a quello degli scimpanzé, come molti recenti studi dimostrano.
Il cuore umano è un organo straordinario che, nel corso dell'evoluzione, ha subito, e continua a subire, trasformazioni significative per adattarsi alle esigenze del nostro corpo.
Parallelamente, il cuore è diventato un potente simbolo delle nostre emozioni e sentimenti: ha sempre occupato un posto centrale sia nella nostra fisiologia che nel nostro immaginario collettivo. Le trasformazioni sociali e gli stili di vita moderni hanno influenzato profondamente sia la salute fisica del cuore che la percezione emotiva che gli associamo.
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Tra un po’ il freddo si attenuerà, le giornate si allungheranno sempre di più e cominceremo a liberarci di cappotti, giubbotti sciarpe e maglioni.
E per alcuni arriverà la crisi. E allora via a correre ai ripari, come tutti gli anni nello stesso periodo, con la promessa che quest’anno sarà di cambiamento e la rinnovata buona abitudine la si manterrà per sempre! Si, si come no!
È allora, che capita di imbattersi in sciami di camminatori e camminatrici che spesso percorrono più chilometri con lingua e bocca che non con i piedi.
Parte la maratona verso l’estate, verso quella tanto agognata e temuta prova costume.
E si, si cammina per dimagrire, per buttare giù il panettone, come si dice in gergo fitness, e tirare su tutto il resto. Ogni anno è sempre più faticoso e difficile.
Camminare: a cosa serve davvero? Fa dimagrire?
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Dicono che i 40 siano i nuovi 30 e i 50 i nuovi 40. Suona bene, vero? In molti aspetti della vita, sembra essere vero: matrimonio, figli, lavoro, esperienze di vita. Tutto sta accadendo più tardi o, se preferite, continua ad accadere senza badare troppo all’età. Viviamo in una società che celebra la flessibilità temporale, dove il “picco” non è più fissato. La giovinezza sembra eterna. O almeno è quello che ci piace credere.
Ma — e c'è sempre un ma — c’è un’area della vita dove questo mito si infrange come un'onda contro gli scogli della realtà: la salute. I 40 sono sempre gli stessi 40, biologicamente parlando. Il corpo è un archivio implacabile di scelte fatte e non fatte, e a un certo punto chiede il conto.
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"Usalo o perdilo, ecco il mantra della nostra vita: che si tratti di un muscolo, un osso, il fegato, ma vale anche per un amore o una qualunque relazione, per tutti funziona allo stesso modo”
Il nostro corpo è un risparmiatore nato, un maestro nell’arte di non sprecare nulla. Ogni fibra, ogni cellula e ogni organo del nostro corpo è guidato da un principio semplice ma potente: la forma asseconda la funzione. Ogni struttura, dalla più piccola cellula all’organo più complesso, è modellata per svolgere al meglio il compito che le è assegnato. Ma ciò che è ancora più straordinario è che questa relazione non è statica: la forma si adatta continuamente in risposta ai cambiamenti della funzione. È un principio fondamentale della biologia e della fisiologia, un processo che ci permette di adattarci e sopravvivere in un mondo in costante evoluzione. E questo a volte non è bene. Anzi.
C’è una straordinaria similitudine tra il principio "usalo o perdilo" del corpo umano e la vita oltre i tuoi muscoli, ossa e organi. Anche le relazioni seguono lo stesso principio: la forma asseconda la funzione, e se smettiamo di coltivarle, loro si atrofizzano e cambiano foggia
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La danza è molto più di un passatempo o di una moda social. È un bisogno primordiale, un linguaggio universale e, per certi versi, una cura per le ferite dell’anima: un tempo era uno strumento fondamentale per comunicare, connettere e persino creare contatti fisici accettabili tra individui. Con il progresso economico, la danza è diventata una fonte di piacere autonomo, distaccandosi dai suoi scopi originari di connessione e guarigione. Sei pronto a ballare tra le pieghe della storia e delle neuroscienze? Bene, seguimi.
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Mentre la spinta alla prestazione è un processo controllato e deliberato e soprattutto allenabile, il superamento dei limiti per sopravvivenza in caso di pericolo di vita è automatico e primitivo; è un fenomeno affascinante, radicato in meccanismi fisiologici e neurologici che sono il risultato di millenni di evoluzione e si attivano automaticamente per affrontare situazioni estreme.
In condizioni limite per prestazione le principali motivazioni sono di natura estrinseca o intrinseca, come ad esempio vincere una gara, o battere un record personale; in caso di sopravvivenza lo stimolo è determinato dalla minaccia diretta alla vita.
Il meccanismo di risposta è istantaneo e quindi non mediata dalla razionalità. Risposta che comporta dei rischi, come lacerazioni muscolari, ischemie temporanee, danni a lungo termine da iperattività simpatica.
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Quand’è che ti senti davvero vivo?
Quando corpo, anima e mente si muovono all’unisono, ecco quando. Attività in un parco, camminata in montagna, surf al mare, magutto in pianura.
Non è solo poesia: è scienza. Il corpo in movimento cambia i pensieri e arricchisce l’anima. Ma non è solo il movimento. È la combinazione con il dove ci muoviamo a creare una miscela esplosiva per mente e corpo!
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Spesso, le tensioni muscolari croniche e la rigidità articolare sono il risultato di stress psicologico.
Il concetto di liberazione del corpo da tensioni accumulate è fondamentale in discipline come la biomeccanica, la fisiologia e la psicologia del movimento. Stress psicologico, traumi fisici o cattive abitudini posturali, possono avere effetti significativi sul nostro benessere generale. Proviamo a capire come funziona il fenomeno della tensione corporea e come questa venga accumulata e rilasciata, con riferimenti a studi scientifici e teorie rilevanti.
Tempo fa, un amico, che sia chiaro, non io, ma un amico, mi raccontò di una cosa molto particolare che gli era accaduta.
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La capacità di focalizzare l'attenzione su se stessi riconoscendo sensazioni, emozioni, pensieri e percezioni, ossia avere consapevolezza dello stato interiore, è un vantaggio indiscusso, nella vita in generale. Nelle mie attività, diventare consapevoli fa parte spesso del processo; non è il fine ultimo ma è funzionale allo scopo. L’unica cosa, invece, di cui realmente siamo consapevoli oggi è quello che accade agli altri, aggiornati costantemente dai social in tempo reale.
Continuamente distratti (anche se rincoglioniti suona meglio) da ogni forma di comunicazione digitale, giovani e boomer, ci siamo dentro tutti in sta cosa del rincoglionimento di massa; e poi ci si ritrova a pagare qualcuno per riacquisire una condizione, che un tempo avevamo gratis, perché costretti: starcene un po’ con i nostri pensieri. Senza far nulla. Ed ecco che è tutto un fiorire di, guru motivazionali, coach, insegnanti di yoga, tutti trainer del qui e ora ..di cui faccio parte.
La versione fitness della consapevolezza!
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Li presi tutti in una sola estate, una quindicina di chili.
L’obesità è uno dei grandi temi del nostro tempo. Tra “politically correct” e “body shaming”, sembra che ogni volta che si parla di questo argomento si cammini su un campo minato.
E non è una questione di come si appare, o almeno cosi dovrebbe essere, ma di come stai. Questa è l’epoca in cui quando parli di grasso o dei grassi, tutto si riduce ad una questione puramente estetica/psico/morale ed è un attimo che vieni etichettato come insensibile o peggio ancora, "fat-phobic".
Ecco il paradosso: siamo inondati da messaggi che ci dicono di amare e accettare il nostro corpo così com’è, e figurati, va benissimo, – e si finisce nell’accettare anche ciò che danneggia la nostra salute. I difensori del “grasso è bello” sembrano farne una battaglia esclusivamente estetica, dimenticando che l’obesità non è un problema solo di apparenza, ma una questione epidemiologica ben documentata. La verità è che, per alcuni, è più facile nascondersi dietro un manto di accettazione che affrontare il problema con onestà. Lo so che sei già li pronto a lapidarmi; porta pazienza e aspetta la fine. Difendere le forme, sapendo che è conseguenza di stile di vita che porta all’obesità non è “progressista” né “inclusivo”, è ipocrita.
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La gentilezza, cosi come la compassione, il perdono e l’empatia sono valori essenziali per il benessere mentale e sociale; chiunque dotato di buon senso lo percepisce e la scienza lo dimostra. E sai qual’è la cosa sbalorditiva? È che oltre a renderci persone migliori e a migliorare la qualità della nostra vita e di chi ci sta intorno, ce la allunga pure!
Diversi studi scientifici dimostrano che praticare la gentilezza e l’empatia può ridurre lo stress cronico, abbassare la pressione sanguigna e migliorare la salute cardiovascolare. La compassione verso se stessi e gli altri riduce il rischio di depressione, e il perdono contribuisce a liberarsi da emozioni negative che possono logorare mente e corpo.
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La tua postura parla di te, non solo agli altri, ma anche al tuo cervello. Proprio cosi, il tuo corpo racconta storie al tuo cervello, e spesso queste storie sono più drammatiche delle giornate storte che ti capita di vivere. La scienza oggi lo conferma: postura e stato emotivo sono strettamente collegati.
Quando ti senti giù, il tuo corpo si accascia, le spalle si incurvano, il collo si piega verso il basso. Anche se oramai con sti smartphone in mano il collo ce lo stiamo giocando a prescindere.
Ma ecco il twist: non sei curvo perché sei triste, sei anche triste perché sei curvo.
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Decadimento fisico? No grazie!
Invecchiare è un fenomeno biologico naturale, certo, ma per molti oggi è diventato una fase della vita in cui mantenere produttività, indipendenza e buona salute. Insomma, niente sedia a dondolo, vestaglia di lana, tramonti malinconici e mocciosi intorno che ti perculano mentre perdi bava. Se lo facciamo nel modo giusto, possiamo vivere i nostri anni come una continua evoluzione, e non come un inevitabile declino.