Afleveringen

  • Ha dedicato una vita allo studio del rapporto tra economia e borghesia, risultati pubblicati in una imponente trilogia: Le virtù borghesi, Dignità borghese, Eguaglianza borghese (trilogia pubblicata in italiano da Silvio Berlusconi editore). I titoli spiegano in poche parole l’intero compito che la McCloskey ha deciso di intraprendere: rivalutare, nella storia dell’economia e delle società moderne, il ruolo che ebbe la borghesia.

    Classe sociale disprezzata a lungo da artisti e intellettuali europei, ritenuta responsabile (con il capitalismo) della povertà finanziaria, dello scadimento morale, delle guerre, e non solo.

    Da Platone a Trump, l’economista statunitense ci guida lungo secoli di stereotipi legati alla borghesia, inserisce il dubbio sul rapporto tra etica e mercati, ci illustra il legame tra dignità e libertà individuale, dallo sviluppo di idee e dall’innovazione. Oltre il capitalismo, oltre l’accumulazione, esiste una ricchezza dovuta soprattutto all’”invenzione del modo di inventare”.

  • La Rete dei Centri di Alfabetizzazione in L2 é un progetto nato nel 2000 nell’ambito di un protocollo di intesa fra l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze, l’Ufficio Scolastico Regionale, le scuole del territorio.
I Centri di Alfabetizzazione in L2 Giufà, Ulysse e Gandhi sono situati nei quartieri della città a forte densità di presenze di origine straniera, si trovano all’interno di scuole primarie e/o secondarie di 1° grado, lavorano in sinergia con tutti gli Istituti Comprensivi del territorio cittadino.

    L’attività dei tre Centri è rivolta a cittadini di origine non italiana e di seconda generazione, iscritti alle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio cittadino e si svolge parallelamente al calendario scolastico, da settembre a giugno.

    Obiettivo di intervento condiviso è sostenere concretamente il diritto allo studio e alla formazione per questi studenti, in stretta e ormai consolidata relazione e co-progettazione con le Scuole e con la dimensione territoriale, supportando attraverso interventi specifici, quali: la fase di accoglienza e inserimento in classe, il successo scolastico, la prevenzione e il contrasto al disagio e all’abbandono scolastico, la promozione del plurilinguismo e di un’attività didattica interculturale. Un esempio per altre realtà in Europa che si confrontano con la formazione di cittadini stranieri.

    Con l’Assessore all’Educazione del Comune di Firenze Benedetta Albanese, gli insegnanti di italiano L2 Tonine Macaj, Laura Mari, Cristiano Bartolini, Stefania Ceni, Geraldine Monzani, Francesca Manuelli, la Mediatrice linguistico-culturale Karima Lachheb, la coordinatrice didattico-pedagogica Gianna Gentile e la responsabile dell’Associazione Viva Carla Pastacaldi.

  • Zijn er afleveringen die ontbreken?

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  • Manca poco ormai al calcio d’inizio per Women’s EURO 2025, in calendario dal 2 al 27 luglio in otto stadi svizzeri. I biglietti sono quasi esauriti e si respira il fermento delle grandi manifestazioni: ma il mondo del calcio femminile come se la passa davvero? Al di là dello spettacolo e dei riflettori accesi a tempo determinato, ci siamo accorti della sua esistenza? E soprattutto: quanto è ancora difficile, per una bambina, nel 2025, pensarsi come calciatrice? Alessia Tarquinio, giornalista di punta di grandi testate italiane e vera pasionaria del movimento, non ha dubbi: servono storie, narrazioni ed esempi continui. Abbiamo parlato con lei dello stato di salute di giornalismo e ambienti sportivi, ma anche e soprattutto dei piccoli e grandi sogni raccontati a bordo campo da una squadra femminile di bambine e ragazzine.

  • Il 28 giugno ricorre l’anniversario della battaglia contro i Turchi del 1389. In occasione del Vidovdan – Giorno di San Vito – è prevista una gigantesca manifestazione di opposizione al governo serbo, organizzata dagli studenti.

    In Serbia sono in corso da mesi grandi manifestazioni di piazza contro il sistema di potere del presidente Aleksandar Vucic, accusato di una corruzione sistemica che minaccia gravemente lo stato di diritto. A Belgrado abbiamo incontrato Dejan Atanacković, artista e scrittore serbo di fama internazionale che si è impegnato nelle proteste fin dall’inizio fino a diventare uno dei volti più noti della “primavera serba”.
    Autore di progetti e installazioni di arte contemporanea esposte in tutto il mondo, Atanacković è da sempre un artista politico. Qualche anno fa ha dato alle stampe anche il suo primo romanzo, Lusitania, che nel 2018 si aggiudicato il prestigioso premio Nin, il più importante riconoscimento per la letteratura balcanica e in autunno uscirà anche in lingua italiana. Ci ha offerto uno sguardo sincero e autentico sul suo Paese e sulle dinamiche di una democrazia che ancora stenta ad assumere una forma compiuta.

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    Laser ripropone il documentario reportage realizzato dalla collega della redazione INFO Francesca Torrani. Il lavoro ha ottenuto una nomination allo Swiss press award, il più prestigioso premio svizzero di giornalismo, nella categoria Local. Questa sezione raggruppa tutti i lavori a contenuto svizzero realizzati su tutti i media nazionali: tv radio, carta stampata, web e fotografia.
    L’Alta Vallemaggia è stata devastata l’anno scorso alla fine di giugno da una alluvione che ha provocato otto vittime e messo in ginocchio l’intero territorio. Molto resta ancora da fare per lasciare quella sorprendente tragedia, il reportage di Francesca Torrani vuole ricordare quel territorio e quei fatti.

    La notte tra il 29 e il 30 giugno scorsi l’Alta Vallemaggia è stata sfigurata dall’alluvione. Un finimondo che ha presentato un conto pesantissimo: cinque morti accertati e tre dispersi. La Val Bavona è stata tagliata in due all’altezza di Fontana, con una frana di dimensioni enormi. La Lavizzara ha perso a sua volta vite e strutture, come il Centro sportivo che era punto di incontro e fiore all’occhiello.

    I primi giorni di questa tragedia sono stati raccolti (anche) nelle cronache della nostra radio. Francesca Torrani è stata tra le prime ad arrivare sul posto e a incontrare la gente delle valli. Queste sono le voci, raccolte in forma di diario: non hanno la pretesa di essere esaustive né di restituire l’enormità della tragedia. Sono segni su un taccuino, espressione di un’umanità.

    Prima emissione: 11 luglio 2024

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    È tra le più affermate scrittrici francofone, vincitrice di numerosi riconoscimenti in Francia e nel resto del mondo.
    Scholastique Mukasonga è ruandese di origine tutsi scampata al genocidio del 1994 solo perché due anni prima era riuscita a fuggire dal suo paese e a trasferirsi in Francia.

    Ha deciso di scrivere per conservare una memoria fino ad allora tramandata oralmente come avviene in Ruanda e in molte zone dell’Africa. Le esperienze vissute non dovevano in nessun modo perdersi, non potevano essere affidate solo al ricordo, destinato inevitabilmente a svanire con il tempo. Ma come raccontare ciò che era successo a lei e a centinaia di migliaia di persone della sua etnia, come provare a riconciliarsi con se stessi grazie ad un foglio e a una penna, muti e in grado di raccogliere le confidenze, le sofferenze, i pensieri.

    Ecco allora la scrittura. Per evitare che il suo popolo e altre realtà nel mondo non commettano gli stessi errori, non vivano ciò che la comunità tutsi ha vissuto solo trent’anni fa.

    I lavori di Scholastique Mukasonga sono pubblicati in italiano dalla casa editrice Utopia e in francese da Gallimard.

    Prima emissione: 18 aprile 2025

  • Il 20 giugno del 1941 giunse a Buenos Aires una nave mercantile chiamata Nan-a-Maru. L’imbarcazione proveniente dal Giappone doveva consegnare del materiale inviato dall’ambasciata tedesca di Tokyo alla omologa di Buenos Aires. Il carico venne requisito dalle autorità argentine e scomparve nel nulla. Ottantaquattro anni è tornato alla luce durante dei lavori di ristrutturazione all’interno della sede della Corte Suprema di Giustizia dello stato sudamericano. Il materiale è stato rinvenuto all’interno di casse di legno di uno champagne argentino dell’epoca soprannominato el vino del inmigrante. Una storia incredibile che evidenzia un ritrovamento storico di portata mondiale, capace di ridefinire i rapporti tra la dittatura nazista di Hitler e l’Argentina di quegli anni. Lo raccontano Eliahu Hamra, Rabbino Capo dell’AMIA (Asociación Mutual Israelita Argentina), il direttore del Museo dell’Olocausto Jonathan Karszenbaum, la storica e ricercatrice Marcia Ras, il giornalista investigativo e redattore giudiziario del quotidiano Clarìn Daniel Santoro. La melodia finale è tratta da Alfonsina y el Mar, canzone della cantautrice argentina Mercedes Sosa dedicata ad Alfonsina Storni Martignoni, poetessa, attrice e giornalista nata nel 1892 a Sala Capriasca in Ticino e scomparsa a Buenos Aires nel 1938.

  • E se Bernhard Péyer negli anni Venti non si fosse fermato a Meride a cercare fossili anche sul versante svizzero del Monte San Giorgio? Chissà come sarebbe andata la storia di questa montagna che è oggi uno dei più importanti giacimenti fossiliferi al mondo: cento anni di scavi (sulla parte svizzera) hanno riportato alla luce una quantità di fossili noti per la loro varietà e per l’eccezionale stato di conservazione che documentano la vita marina nel Triassico medio. Mentre le campagne di scavo continuano sul monte San Giorgio – dal 2003 iscritto anche nel patrimonio Unesco - il museo dei fossili di Meride si è esteso sul territorio con una serie di percorsi didattici e interattivi, l’ultimo inaugurato il 7 giugno. Al museo invece i visitatori lasciano gli zaini per inforcare caschi o visori speciali per rivivere un mondo preistorico.

  • L’attivista basilese Bruno Manser è stato il primo a dare voce alla foresta pluviale del Borneo – tra le più antiche e biodiverse al mondo – e al popolo indigeno dei Penan, che per millenni l’ha abitata. Nato nel 1954 a Basilea, Bruno Manser visse per sei anni nella foresta del Sarawak, in Malaysia, insieme a una comunità Penan (1984-1990), aderendo alla loro lotta per proteggere le loro terre, vittime di una deforestazione selvaggia.

    Dichiarato nemico pubblico dal governo malaisiano che aveva posto una taglia sulla sua testa, negli anni Novanta Bruno Manser tornò in Svizzera, dove svolse un grande lavoro di sensibilizzazione sulla sorte dei Penan e sul commercio dei legni tropicali, dai vertici della politica del nuovo mondo globalizzato alla popolazione: scolaresche, forestali, operatori ed operatrici ambientali.

    Nel 2000 è disperso nel Sarawak.

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    A 25 anni dalla sua scomparsa, ripercorriamo tracce e impronte del suo straordinario cammino con coloro che lo hanno conosciuto, stimato e che portano avanti lo stesso impegno: Pia Giorgetti, educatrice ambientale e responsabile della mediazione culturale del Museo cantonale di storia naturale di Lugano; Lukas Straumann, direttore della Bruno Manser Fonds di Basilea, e Antonio Cassina, co-fondatore e già presidente dell’associazione Capriasca Ambiente.

    Con la voce di Bruno Manser, in un’intervista di archivio della RSI del 1998, e la gentile concessione dei suoni e delle voci della foresta registrate da Bruno Manser e conservate dalla Bruno Manser Fonds.

    Montaggio e sound design di Davide Perucconi

  • Insieme all’entusiasmo per le opportunità dischiuse dal mondo digitale, circola nella nostra società una diffusa paura dei nuovi mezzi. Fake news, teorie del complotto, influenza degli algoritmi, impatto dei social media sulla salute mentale dei ragazzi: l’elenco potrebbe continuare, ma il tecnopanico è sempre lo stesso. Siamo di fronte alle paure e alle riserve che si ripresentano a ogni innovazione o c’è dell’altro? Preoccupazioni giustificate o allarmismi infondati?

    In questo Laser, che si rivolge ai genitori, agli insegnanti e a tutti quelli che seguono con interesse e magari con qualche trepidazione gli sviluppi delle tecnologie digitali, ascolteremo le testimonianze di Alberto Acerbi dell’Università di Trento, che guarda con ottimismo al progresso tecnologico. Di parere opposto la dottoressa Maria Pontillo, psicoterapeuta cognitivo-comporta­mentale, che si è occupata delle dipendenze digitali degli adolescenti. Infine vi offriremo in anteprima i risultati di una ricerca condotta sui bambini del primo ciclo scolastico dall’équipe coordinata da Marco Lazzari, professore ordinario di Didattica e pedagogia speciale.

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    In Iran le donne hanno sempre avuto un ruolo importante, prima e dopo la Rivoluzione Islamica del 1979. Il fatto di dover rispettare delle regole che discendono da una rigida interpretazione della religione islamica non ha intaccato la loro centralità.

    Negli ultimi mesi le donne iraniane hanno avuto anche un altro ruolo. Hanno guidato la mobilitazione contro il regime. Da settembre 2022 – la morte di Mahsa Amini - fino alla scorsa primavera ci sono state manifestazioni e proteste praticamente in tutte le città e in tutte le regioni del paese, e le donne sono state in prima fila. Ma soprattutto, anche se molte volte la mobilitazione è stata alimentata da istanze locali, la questione femminile è stata il collante che ha tenuto insieme la spinta anti-governativa in tutto l’Iran. E il simbolo di questa spinta è diventato il capo scoperto. Niente velo, come richiederebbero invece le regole della Repubblica Islamica.

    Cosa pensano, cosa sognano, come vivono le donne iraniane a pochi mesi da quella grande mobilitazione? Che paure hanno? Quali sono le loro priorità? Fino a dove sono disposte a spingersi per raggiungere i loro obiettivi?

    Questo radio documentario – realizzato grazie a un rarissimo viaggio in Iran per dei giornalisti occidentali - vi farà sentire le voci e le storie di diverse donne, non tutte allineate contro il potere dei religiosi.

    Il minimo comun denominatore è comunque la consapevolezza che in un modo o nell’altro - a prescindere dall’età, dalla posizione politica e dallo status sociale - bisogna rimanere al passo con i tempi. Cosa che però in Iran non è semplicissima.

    Prima emissione: 22 settembre 2023

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    Quello degli allevatori di bestiame che a un certo punto non riescono più, emotivamente, a trarre il loro sostentamento dallo sfruttamento dei loro animali, è un fenomeno statisticamente ancora minuscolo, ma in crescita costante. Soprattutto in luoghi come la Svizzera: dove l’alto numero di piccoli allevatori - che hanno quindi un rapporto diretto con i loro animali - si unisce a una sensibilità etica e ambientale sempre più presente. Tra l’allevatore e la mucca si crea inevitabilmente un rapporto. Un legame che spesso è affettivo. E quindi quella violenza - che inizia con l’inseminazione artificiale, prosegue con la separazione del vitello dalla madre, con lo sfruttamento del latte e infine con la macellazione - tutta quella violenza, necessaria al funzionamento dell’azienda, giustificata con il “si è sempre fatto così”, alla fine scava un buco. E per alcuni allevatori quel buco, alla fine, diventa insostenibile. Dentro di loro si rompe qualcosa. O forse qualcosa si sveglia. E non possono fare altro che cambiare vita.

    Marco Pagani ha incontrato uno di loro: un giovane agricoltore-allevatore della Val di Blenio. Eric Beretta, titolare dell’azienda agricola Il Cardo. Che ha deciso di raccontare quello che gli è accaduto.

    Prima emissione: 7 aprile 2025

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    Dormiamo sempre meno e sempre peggio. Non è una semplice percezione, a indicarlo con certezza sono i dati: secondo l’indagine sulla salute in Svizzera 1997-2022, nell’arco di venticinque anni i disturbi del sonno di media entità e quelli patologici sono aumentati del 5%, e a soffrire di insonnia è ormai uno svizzero su tre. Un problema che colpisce anche i giovani, confrontati con livelli sempre maggiori di ansia. Ma come mai si sta verificando quella che gli esperti definiscono una “riduzione del sonno globale”?
    Ha a che fare con quelle luci azzurre che ciascuno di noi porta in tasca, e che può accendere non appena viene colto da un risveglio notturno? O con lo spirito performativo della nostra società? E soprattutto: cosa si può fare davvero per curare un disturbo del sonno? Diario personale - semiserio ma mai serioso - di due giornaliste che si sono messe alla prova.
    Con Anna Castelnovo, capoclinica in medicina del sonno all’EOC, e con Mauro Manconi, viceprimario del servizio di medicina del sonno dell’Istituto di Neuroscienze cliniche della Svizzera italiana.

    Prima emissione 15 aprile 2025

  • “L’origine delle specie” ha rivoluzionato il mondo della biologia, e il modo di studiare e di avvicinarsi alla scienza. Ma il saggio, pubblicato nel 1859, ha conosciuto una gestazione lunghissima, a causa della riluttanza dell’autore nel mettere le sue ricerche nero su bianco. E quando lo ha fatto, il suo lavoro è inizialmente passato inosservato.

    Il divulgatore scientifico David Quammen ripropone il suo fortunato “L’evoluzionista riluttante”, ritratto privato di Charles Darwin e la nascita della teoria dell’evoluzione, a vent’anni dalla prima pubblicazione (Raffaello Cortina editore). Una nuova traduzione e la prefazione del Prof. Telmo Pievani, per comprendere come quella figura, che ha riscritto la storia del mondo naturale che ci circonda, sia ancora oggi largamente incompresa. Non si può collocare Darwin al di fuori del suo tempo e della realtà vicino a lui. E’ necessario comprendere dubbi, incertezze, ritrosie del naturalista ed esploratore britannico per posizionare davvero il suo pensiero nella giusta prospettiva.

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    Anche se ha subito un inevitabile contraccolpo economico e diplomatico dalla guerra a Gaza e dalla crisi in Siria, la Giordania resta un’isola di stabilità in un Medio Oriente turbolento. Legata a Israele da un trattato di pace sottoscritto nel 1994, ha oltre il 60 percento di cittadini di origine palestinese su una popolazione di undici milioni di persone, gran parte delle quali stanno vivendo in prima persona il massacro in corso a Gaza. Nell’ultimo anno e mezzo la monarchia hashemita guidata da re Abdallah II di Giordania si è mossa in una situazione molto difficile, da un lato condannando Israele e facilitando l’accesso agli aiuti a Gaza, dall’altro ha lasciato però intatti i rapporti con Tel Aviv e Washington fondati su accordi politico-militari di lunga data.
    Alla fine di gennaio Amman ha sottoscritto anche un nuovo partenariato strategico con l’Unione Europea, un accordo che conferma, una volta di più, che il Paese sulla sponda orientale del fiume Giordano è il partner più affidabile di Bruxelles in Medio Oriente.
    In questo reportage che ci ha portati dalla capitale Amman all’entità economica autonoma di Aqaba, affacciata sul Mar Rosso, abbiamo cercato di comprendere come ha fatto la Giordania a mantenere una stabilità invidiabile e una buona condizione economica interna considerando che confina con aree di grande crisi come la Siria, il Libano, l’Iraq e la Palestina.

    Prima emissione: 8 maggio 2025

  • L’economia etica è un approccio che rimette al centro la persona, la giustizia sociale e il bene comune. Un’economia che si interroga sul senso delle scelte economiche, sull’impatto delle nostre azioni e sull’uso responsabile delle risorse e del denaro. E non è solo una questione morale, ma una necessità concreta, perché un’economia che mira solo al profitto finisce per intaccare le basi della convivenza e della fiducia nelle istituzioni.

    Lina Simoneschi Finocchiaro affronta il tema con tre ospiti - molto qualificati in materia - che da prospettive diverse stanno contribuendo a ripensare il modo in cui viviamo, lavoriamo e investiamo i nostri soldi.

    Luigino Bruni, professore ordinario di economia politica alla LUMSA di Roma. Storico del pensiero economico, si interessa di etica, studi biblici e letteratura. Ha scritto molti libri, tradotti in diverse lingue, tra cui segnalo almeno Capitalismo meridiano (2022), La fedeltà e il riscatto (2023), Economia vegetale (2024).

    Andrea Baranes, presidente della Fondazione Finanza portavoce della Banca Etica. É uno dei volti più autorevoli della finanza etica in Italia. Si occupa di divulgazione su temi legati al potere finanziario, alla trasparenza e alla responsabilità sociale.

    Barbara Antonioli Mantegazzini, responsabile del centro Competenze: lavoro welfare e società e professoressa ordinaria di economia pubblica e politiche di sostenibilità alla SUPSI.

  • È diventata famosa nel mondo per aver affermato di avere utilizzato in minima parte (5%) l’intelligenza artificiale per scrivere il romanzo “Tokyo Sympathy tower” che ha vinto uno dei più prestigiosi premi letterari giapponesi.

    L’affermazione di Rie Qudan ha suscitato un dibattito acceso, ai quattro angoli del pianeta. Ma è stato sufficiente leggere il romanzo (in italiano pubblicato dalla casa editrice l’ippocampo edizioni) per comprendere che l’utilizzo di Chat GPT era funzionale al racconto. Rie Qudan spiega a LASER rischi e opportunità legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, apre le porte della sua torre-carcere, nella quale chi entra può essere spinto a manifestare il desiderio di non uscire più, ci invita a confrontarci con conformismo e assuefazione da IA, che porta a non pensare più, a non ragionare. E come letteratura e libri possono fare la differenza

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    Il corpo umano è al centro del dibattito pubblico, eppure continua a essere bisognoso di un genere di attenzione che spesso non arriva. Dare vita al corpo, rifiutando di cancellare la sua complessità, soprattutto in un momento in cui il corpo sparisce dietro gli schermi. Nella sua pratica clinica, Vittorio Lingiardi, psicologo, psicoterapeuta e professore di psicologia dinamica ha visto e ascoltato tanti corpi, ora sceglie di raccontarli, legando insieme le considerazioni della scienza, le immagini dell’arte e le parole della letteratura. Questa conversazione con Vittorio Lingiardi nasce dal suo libro Corpo, umano, da poco uscito per Einaudi e già Premio Bagutta 2025.

    Prima emissione: 10 febbraio 2025

  • Buon compleanno Thomas Mann! Oggi 150 anni fa a Lubecca, sotto una buona stella, cosi almeno ne era convinto, nasceva il Premio Nobel per la letteratura, il tedesco più rispettabile del tempo, il mago, come lo chiamavano in famiglia, che dal suo cilindro, dai Buddenbrook alla Montagna magica al Doktor Faustus ci ha regalato delizie e gemme letterarie di rara bellezza. Ma qual era il segreto della sua scrittura? E quella vita cosi impeccabile, cosi borghese, cosa nascondeva?

    Lo scopriamo grazie a due grandi nomi del panorama letterario europeo e sono Colm Toibin, tra i maggiori scrittori irlandesi contemporanei, autore del romanzo Il mago (Einaudi) e Tilmann Lahme, germanista e storico tedesco che da anni studia da vicino la famiglia Mann e pochi giorni fa ha pubblicato un’ampia biografia (Thomas Mann: Ein Leben, dtv) che ne ripercorre la vita grazie a testi e lettere fin ora inediti come quello di una giovanissima Susan Sontag che incontra Thomas Mann e scrive le sue impressioni. Un testo che viene stampato in prima assoluta in questo volume.

    Questo Laser conclude la settimana di Rete Due dedicata a Thomas Mann grazie al dossier che ogni giorno - attraverso una voce autorevole - ne ha raccontato la vita e le opere. Oggi sarà la volta di Anna Ruchat che approfondirà il Thomas Mann politico a partire dalla sua presa di posizione contro il regime nazista nel 1936 con una letttera pubblicata sulla “Neue Zürcher Zeitung”.

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    Giuliana Mieli è psicoterapeuta, ed è una delle voci più autorevoli nel campo dell’educazione ai bisogni affettivi fondamentali dell’essere umano. Ha lavorato a lungo come consulente in reparti ospedalieri di ostetricia dedicandosi alla formazione del personale sanitario. Perché, su questo la scienza non ha dubbi, è proprio in quei bisogni meno calcolabili e misurabili che si nasconde il segreto per la sopravvivenza della specie umana. Suo è il saggio Il bambino non è un elettrodomestico, pubblicato ben prima dell’avvento dei social nelle nostre vite. Eppure i genitori del nuovo millennio sembrano sempre di più in cerca di un “manuale delle istruzioni” che consenta loro di relazionarsi con i propri figli. Da dove viene questa ricerca del trucchetto facile e applicabile a tutti, che consenta di evitare i capricci o di far addormentare i neonati? Non avremo davvero iniziato a guardare i nostri bambini come se fossero degli elettrodomestici?

    Prima emissione: 10 marzo 2025