Afleveringen
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La sfiducia votata ieri al cancelliere tedesco apre le porte alle elezioni anticipate, già fissate per il 23 febbraio: chi guiderà la locomotiva d’Europa fuori dal tunnel della stagnazione economica? L’analisi di Gianluca Di Donfrancesco
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La nuova scommessa di Macron si chiama François Bayrou. Il politico centrista, vecchia conoscenza della politica transalpina, dovrà riuscire nell’impresa in cui Michel Barnier ha fallito: governare senza maggioranza e con un’economia in peggioramento. Mentre Marine Le Pen si trova a superare lo scoglio di una possibile condanna che potrebbe precluderle l’Eliseo, lasciando spazio al giovane Bardella. L’analisi di Riccardo Sorrentino sulla difficile situazione politica francese
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Combatterò fino alla fine, ha annunciato in tv. Ma dopo il fallimento della svolta autoritaria e il tentato suicidio dell’ex ministro della Difesa, il presidente Yoon Suk Yeol è sempre più solo. Scaricato dal suo stesso partito, sabato deve affrontare un nuovo voto per l’impeachment mentre si moltiplicano le manifestazioni di piazza contro di lui. Come finirà la crisi della Corea? Come si muovono gli Stati Uniti? Da Seul l’analisi di Marco Masciaga, corrispondente del Sole 24 Ore dall’Asia
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Siria, Libano, Iraq, Arabia Saudita, Turchia, Iran e ovviamente Russia e Israele. Ecco come sta cambiando (molto velocemente) il Medio Oriente in un domino pericoloso ma anche foriero di possibili novità. Ne parliamo oggi a Macro con Daniele Bellasio, vicedirettore del Sole 24 Ore, e Francesco Mancini, docente di governance globale e risoluzione dei conflitti all'Università nazionale di Singapore
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Come sarà la Siria di al-Jawlani, ex militante di Al-Qaeda e Isis, oggi capo della milizia che ha cacciato Assad? Da Gerusalemme Ugo Tramballi analizza punti di forza e di debolezza del 42enne che ha conquistato Damasco: vent’anni fa in prima linea contro gli americani in Iraq, oggi leader moderato che incanta la Cnn
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Arrivate in Siria nel settembre 2015, le truppe russe sono state decisive l’anno successivo per la conquista di Aleppo. E con le loro basi aeronavali hanno giocato un ruolo di primo piano nella tenuta del regime. Oggi l’improvviso crollo di Assad appare come un colpo molto duro per Putin. Ma se dietro le quinte ci fosse un patto segreto del Cremlino per abbandonare il dittatore siriano? L’analisi di Antonella Scott
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L'elezione di Donald Trump sta cambiando gli equilibri della geopolitica internazionale. I dazi annunciati stanno già producendo effetti sugli equilibri con Canada, Messico, Unione Europea e Cina. E in questo contesto in evoluzione, l'Africa è allo stesso tempo specchio di questo cambiamento e vittima dello scontro tra le superpotenze. Con le difficoltà di diversi stati alle prese con il processo democratico e l'ultima epidemia di una malattia sconosciuta che sta mietendo vittime nella Repubblica Democratica del Congo. Ne abbiamo parlato con Alberto Magnani de Il Sole 24 Ore e Giampaolo Musumeci di Radio24.
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Dopo il fallimento del blitz autoritario, il presidente Yoon Suk Yeol rischia l’impeachment mentre la Corea del Sud si ritrova isolata a livello internazionale. Da Nuova Delhi Marco Masciaga ci spiega come potrebbe evolvere la crisi politica della dodicesima potenza economica mondiale
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Daniele Bellasio, vicedirettore del Sole 24 Ore, oggi celebra un compleanno importante (che in realtà è stato il 30 novembre) parlando con il professor Luca Mari, docente alla Liuc, scienziato della misurazione, e autore di uno dei libri del Sole 24 Ore di maggior successo nel 2024, L’Intelligenza artificiale di Dostoevskij.
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Gli elettori della “Tigre Celtica” scelgono la stabilità senza salti nel buio, premiando i due partiti centristi (Fianna Fail e Fine Gael). Deludente il risultato dei nazionalisti del Sinn Fein. Michele Pignatelli ci spiega quali saranno le prime mosse del nuovo Governo, con l’ombra del protezionismo di Trump che minaccia il modello economico irlandese
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Oggi a Bucarest la Corte Costituzionale si esprime sulla legittimità del primo turno delle presidenziali, con la vittoria a sorpresa del nazionalista filorusso Georgescu: il sospetto è che le ingerenze di Mosca (soprattutto su TikTok) abbiano inquinato l’esito del voto. Ci spiega tutto Roberto Da Rin
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La mossa del Presidente eletto degli Stati Uniti di introdurre dazi al suo insediamento rischia di causare una serie di effetti indesiderati e negativi per l'economia statunitense: inflazione importata, minor concorrenza, rischio di ritorsioni da pare di colossi economici come la Cina. Tra i benefici per gli Usa ricavi stimati per miliardi di dollari ma le ripercussioni sono tutte da valutare. Certo è che l'Unione Europea entra in una fase nuova delle relazioni commerciali internazionali, tutta da comprendere.
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La minaccia di una trade war spaventa l’Europa, dove la numero uno della Bce invita a negoziare con la Casa Bianca evitando ritorsioni (e meditando concessioni) per evitare una guerra commerciale. Da Philadelphia Marco Valsania ci spiega perché Trump ha scelto i dazi per imporre il suo “America First” e soprattutto se si tratta di un’arma efficace
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Ci sono tanti Elon Musk, l’imprenditore, il provocatore, l’elettore democratico, prima quello repubblicano poi, ormai il politico e infine forse anche l’uomo di governo, con il Doge, il dipartimento per l’efficienza del governo, che non a caso si chiama quasi come Dogecoin, la criptovaluta lanciata proprio da Elon Musk, come alternativa al più celebre Bitcoin. Oggi a Macro con Daniele Bellasio si parla un po’ di un altro Elon Musk, il Musk libertario. E con Angelica Migliorisi di un progetto ambizioso.
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Dopo due settimane di polemiche, a un passo da un clamoroso flop, la Conferenza Onu sul clima ospitata dall’Azerbaigian ha partorito un compromesso che scontenta quasi tutti. Gianluca Di Donfrancesco ci spiega come lo sfaldamento del multilateralismo abbia portato in luce tutti i limiti delle Cop
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Kiev colpisce la Russia con missili statunitensi e britannici, Putin risponde con l’ipersonico “Oreshnik” e cambia la dottrina nucleare, scatenando nuove offensive di terra: nei due mesi che precedono l’insediamento di Trump la guerra in Ucraina entra in una fase inesplorata, forse decisiva. Sperando che l’escalation non sfugga di mano
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La Germania, cuore economico dell’Europa e simbolo di stabilità, sta affrontando una crisi senza precedenti: economica, politica e forse anche identitaria. L’economia tedesca è bloccata: la crescita è ferma, la fiducia degli investitori è in caduta libera, come dimostra l’indice Zew, che misura le aspettative degli analisti sullo sviluppo dell’economia in Germania nell'arco dei sei mesi successivi, in drastico calo. Anche l’industria simbolo del Paese, Volkswagen, affronta gravi difficoltà, con minacce di tagli e chiusure per salvaguardare la redditività. Sul fronte politico, il governo Scholz è al collasso. Il 16 dicembre il cancelliere affronterà un voto di sfiducia che potrebbe portare a nuove elezioni il 23 febbraio, aprendo un lungo periodo di instabilità. La formazione di una coalizione in Germania richiede tradizionalmente mesi, ma questa volta lo scenario è reso più complicato dall’ascesa di forze politiche come i neonazisti di Alternative für Deutschland e il movimento rosso-bruno di Sahra Wagenknecht, che minano i partiti tradizionali. La crisi tedesca non si limita però ai confini nazionali: il rischio è che l’Unione Europea rimanga senza una guida in un momento cruciale. Il declino tedesco segna la fine di un ciclo europeo? E quali sono le implicazioni, i rischi e le opportunità per l’Italia? Ne parliamo a Macro con Federico Niglia, Professore di Storia delle relazioni internazionali all’Università per Stranieri di Perugia, Gianluca Di Donfrancesco, giornalista de Il Sole 24 Ore e Alberto Annichiarico, giornalista de Il Sole 24 Ore.
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Tre nuove nomine per la squadra del presidente, che lascia scoperta solo la casella del Tesoro. Dopo le ultime rivelazioni sulle escort minorenni però traballa la designazione del ministro della Giustizia, l’antiabortista Matt Gaetz, che potrebbe non ottenere il via libera del Senato. Da New York, Luca Veronese spiega quali sono le spine nel fianco del Trump team
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In occasione dell'82° compleanno del 46° presidente degli Stati Uniti, proviamo a fare un bilancio della sua Amministrazione e della sua presidenza, un bilancio segnato in realtà dalla vicepresidenza, la sua e quella di Harris. Vediamo perché.
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Grandi del mondo in ordine sparso al maxivertice brasiliano: più attenti agli accordi bilaterali che a seri negoziati su grandi temi come povertà o clima. Roberto Da Rin racconta il G20 di Rio e i suoi protagonisti, da Biden a Lavrov, da Xi Jinping a Lula, da Meloni a Parolin
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