Afleveringen
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Secondo la Lega, è sempre stato un fatto politico: l’accusa alla magistratura di intromettersi nella politica con rinvii a giudizio e sentenze. Eppure, i magistrati applicano leggi scritte dagli stessi governi. Non è raro che gli accusatori della magistratura vengano poi assolti da essa, come dimostrano le 11 assoluzioni di Berlusconi. Il processo a Salvini, iniziato nell’aprile 2021 per il caso Open Arms, si è concluso ieri con l’assoluzione dell’ex ministro. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo
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Il New York Times si chiede come farà l’Europa a cavarsela con Trump, evidenziando un vuoto di leadership: Germania e Francia sono in crisi, mentre restano in piedi Italia e Polonia. L’UE manca di leader forti, e Ursula von der Leyen non incarna certo un carisma risolutivo. Intanto, il mondo cambia e l’Europa resta silente, anche sulla guerra in Ucraina. Un conflitto nei suoi confini, ma senza una vera partita europea. Zelensky, ormai, ammette che non potrà riconquistare Donbass e Crimea. Ma perché?
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I ministri italiani non devono essere necessariamente politici eletti: il Presidente del Consiglio può scegliere chiunque dalla società civile. Attualmente ci sono 8 ministri non eletti, che percepiscono solo lo stipendio ministeriale, a differenza degli eletti, che cumulano anche quello da parlamentare. Per questo, i primi, avevano chiesto un aumento. Una proposta, che però, alla fine è saltata. Ma perché? Ne parlo con Andrea Pira.
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Abu Mohammed al-Jolani, ora Ahmad al-Sharaa, è il leader che ha costretto Bashar al-Assad a rifugiarsi in Russia. Ex - o forse no - estremista islamico e terrorista, ha guidato Jabhat al-Nusra, che altro non era che lo Stato Islamico in Siria. Tuttavia, nel 2013 ha scelto la fedeltà ad al-Qaeda, separandosi da Al-Baghdadi e intraprendendo un percorso autonomo. Oggi si vanta di aver liberato la Siria da Assad, ma resta una figura complessa e controversa. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Santucci.
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In Italia, il centro politico ha sempre faticato. Né di destra né di sinistra, non ha nemici chiari e spesso genera confusione. In un mondo sempre più polarizzato, la politica premia chi urla e semplifica, relegando il dialogo e la mediazione al margine. Il centro resta uno spazio vuoto, o quasi. Eppure, negli ultimi giorni, qualcosa sembra muoversi. Ma perché? Ne parlo con Paolo Di Falco.
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L’inflazione è quasi sotto controllo, grazie ai tassi alti che hanno frenato i rincari al costo di rallentare l’economia. Ora, però, le banche centrali iniziano a tagliare. Tuttavia la Bce sembra essere molto più cauta della Fed. Ma perché? Ne parlo con Raffaele Ricciardi.
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L’autonomia differenziata agita il governo, toccando nervi scoperti nella maggioranza. È un cavallo di battaglia della Lega, scritto da Roberto Calderoli e difeso da Salvini, ma anche un tema divisivo che accentua tensioni interne e rischi di consenso. La Corte Costituzionale e la Cassazione hanno complicato il percorso, aumentando le incertezze. Un progetto che solleva dubbi su risorse, disparità territoriali, solidarietà nazionale e che sembra sempre di più complesso da realizzare. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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Brian Thompson, 50 anni, amministratore delegato di UnitedHealthcare, è stato ucciso, secondo gli inquirenti, da Luigi Mangione, un italoamericano mosso da convinzioni sull’ingiustizia del sistema sanitario americano. Nonostante l’accusa di omicidio, Mangione è diventato una sorta di eroe sui social. Ma perché? Ne parlo con Marco Grieco
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La Siria è stata a lungo il campo di battaglia delle grandi superpotenze. Governata da Bashar al-Assad, fino a poco tempo fa era sostenuta da Russia, Iran e Hezbollah, alleati che oggi supportano la causa palestinese contro Israele. Gli Stati Uniti, invece, hanno appoggiato il cambio di regime sostenendo i “ribelli” del 2011, che hanno poi formato l’Esercito Siriano Libero. Ma chi ci perde dalla caduta del regime siriano? Di certo Putin e i suoi alleati. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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Nel 2021, il California Health Interview Survey (CHIS), il più grande sondaggio statale sulla salute negli Stati Uniti, ha rilevato che il 38% dei giovani californiani tra i 18 e i 30 anni non aveva avuto partner sessuali nell'anno precedente, un dato mai così alto nell'ultimo decennio. Nel 2011 la percentuale era solo del 22%, ma è aumentata costantemente nel corso degli anni. Questo fenomeno non riguarda solo la California o gli Stati Uniti: in tutto il mondo occidentale, i giovani adulti sembrano sempre meno interessati al sesso rispetto alle generazioni passate. Ma perché? Ne parlo con Giulio Costa.
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In 12 giorni, un’avanzata lampo ha abbattuto una dittatura iniziata nel 1970. Gli Assad, al potere per oltre 50 anni, hanno governato con violenza e corruzione, trasformando la Siria in una dittatura repressiva. Dopo anni di guerra civile, Hayat Tahrir al-Sham ha conquistato Damasco, costringendo Bashar al-Assad alla fuga. La caduta del regime siriano segna una svolta per tutto quanto il Medio Oriente. Ma perché? Ne parlo con Greta Cristini.
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Il politologo Tom Nichols osserva un paradosso del nostro tempo: più accesso all’istruzione e all’informazione non hanno ridotto la sfiducia negli esperti, ma l’hanno aumentata. Chi è istruito spesso sopravvaluta le proprie competenze e cade nelle stesse trappole cognitive di chi lo è meno, alimentando credenze infondate. Anche i giovani ne sono colpiti: secondo uno studio del New Literacy Project, quattro adolescenti su cinque credono ad almeno una teoria del complotto. Ma perché? Ne parlo con Pietro Salvatori
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La Je (Just Entertainment) Srl, che riunisce i vertici delle principali case discografiche italiane, ha manifestato interesse per i diritti del Festival di Sanremo. Finora, Rai e Comune di Sanremo hanno detenuto l’uso esclusivo del marchio, rendendo il festival un evento gestito unicamente dalla RAI. Questo equilibrio potrebbe cambiare dal 2026, quando scadrà il contratto di esclusiva. Inoltre, il TAR della Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento “diretto” alla Rai. Ma perché? Ne parlo con Giulia Cimpanelli
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Il 30 giugno, in Francia, si sono svolte elezioni legislative anticipate per rinnovare l’Assemblea nazionale. Macron, reduce da un pessimo risultato alle europee, ha cercato di rilanciare la sua credibilità politica, ma i risultati sono stati sorprendenti: il Rassemblement National (RN) ha avuto un successo iniziale, mentre la coalizione di sinistra Nuovo Fronte Popolare (NFP) ha ribaltato la situazione al secondo turno, conquistando il maggior numero di seggi. L’Assemblea è rimasta divisa in tre blocchi senza una maggioranza assoluta. Alla fine, Michel Barnier è stato scelto come premier, ma mercoledì scorso è stato sfiduciato. La Francia è di nuovo in crisi. Ma perché? Ne parlo con Chiara Piotto.
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La legge marziale, o "legge del dio Marte", è un sistema straordinario in cui le leggi civili sono sospese e i tribunali militari assumono poteri giudiziari ampi. Si applica in situazioni di emergenza estrema, come guerre, conflitti interni, calamità, rivolte o minacce alla sicurezza nazionale. Questa misura comporta gravi restrizioni delle libertà civili, come censura, coprifuoco e arresti senza mandato, ed è spesso controversa, specialmente quando usata per consolidare poteri autoritari. Recentemente, la legge marziale è stata dichiarata per sei ore in Corea del Sud. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Santucci.
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La guerra in Siria, come molti conflitti, è stata dimenticata. Ma averla dimenticata non significa che sia finita. Dal 2011, quando le prime rivolte contro Bashar al-Assad accesero speranze di democrazia nel mondo arabo, il Paese ha conosciuto solo devastazione: oltre 300.000 civili uccisi, città distrutte e un conflitto senza fine. Negli ultimi anni abbiamo smesso di parlarne, finché, improvvisamente, la Siria è tornata sulle prime pagine. Ma perché? Ne parlo con Giordano Stabile.
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I disturbi del comportamento alimentare sono patologie psicologiche e psichiatriche che colpiscono soprattutto le donne, rappresentando il 90% dei 4 milioni di casi stimati in Italia. Nonostante l’offerta sanitaria pubblica includa circa 112 strutture dedicate, queste soffrono di carenze di personale, fondi e una distribuzione geografica squilibrata, con il nord meglio servito rispetto al centro e al sud. Un problema di cui si parla troppo poco, mentre i numeri continuano a crescere. Ma perché? Ne parlo con Giulio Costa.
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"Se abbiamo trovato l'accordo sul cessate il fuoco in Libano, possiamo farlo pure sul canone Rai." Così Giorgia Meloni ha ironizzato sulla crisi interna alla maggioranza. Ma quel "abbiamo" colpisce: chi, esattamente? L'Italia contribuisce con 1.044 soldati alla missione UNIFIL, ma il nostro ruolo diplomatico in Medio Oriente è ormai marginale, come dimostra l'accordo tra Israele e Libano, dove siamo stati spettatori. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.
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Hezbollah e Israele hanno concordato 60 giorni di tregua, un cessate il fuoco che potrebbe diventare permanente. Anche le frange più estremiste del governo israeliano hanno accettato l’intesa, pur ribadendo posizioni radicali su Gaza, dove però non c’è ancora alcun accordo. Ma perché? Ne parlo con Giuseppe Dentice.
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"Per evitare agli italiani l'ennesimo venerdì di caos, ho deciso di intervenire riducendo a 4 ore lo sciopero proclamato dai sindacati." Con queste parole, martedì, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha commentato lo sciopero di oggi, indetto da CGIL e UIL. La precettazione, un provvedimento straordinario che limita il diritto di sciopero, ha obbligato i sindacati a ridurre la protesta: i lavoratori dei trasporti si fermeranno per sole 4 ore. La sostanza, però, non cambia. Per oggi, come largamente anticipato, è stato proclamato lo sciopero generale. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Buffoni.
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