Afleveringen
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Brasiliana, fotografa, moglie e madre, milanese d'adozione. Andrea è tutto questo, ma soprattutto è una donna eccezionale, con una forza straordinaria e un pensiero fuori dal comune. E la sua storia è travolgente, proprio come lei.
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“Milano è il diavolo” è un podcast indipendente e autoprodotto da me, Federica Capozzi. È anche un work in progress: se anche tu arrivi da lontano e hai una storia da raccontare, scrivimi alla mail: [email protected] o su INSTAGRAM, dove mi trovi come Furbe.
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Beaudelaire (scritto così!) vive in Italia da quando era un ragazzino. Per lui passare dalla Costa d'Avorio alla nuova realtà è stato meno difficile che per altri: suo padre e i fratelli erano qui prima di lui, i compagni di scuola si sono dimostrati curiosi nei suoi confronti più che diffidenti. Ma anche lui, crescendo, si è trovato a fare scelte complicate. Come quando ha deciso di aprire il suo negozio di calzolaio e poco dopo la pandemia ha messo in crisi i piccoli imprenditori di tutto il mondo...
Il negozio di Beaudelaire si trova in corso Lodi 59 a Milano. Questo è il suo sito: https://www.beaudelaireilcalzolaio.it
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Quella di Inge è una storia semplice: olandese di un piccolo paese sul mare, dopo la laurea ha deciso, con il marito, di venire in Italia per fare un'esperienza diversa. La sua non è stata una fuga, ma un moto di curiosità. Una storia banale? No, perché a mettersi in gioco quando non si è obbligati a farlo ci vuole coraggio.
Oggi Inge fa la guida turistica, e probabilmente Milano la conosce meglio di me! Aguzza la vista e potresti incontrarla in bicicletta, con il suo codazzo di turisti. Oppure leggila su Le strade, dove scrive di luoghi inediti e piccole scoperte urbane.
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Mirwais è un giovane colto, di buona famiglia. A Herat, la sua città, aveva tutto quello che gli serviva per essere felice: una famiglia, una bella casa, un buon lavoro, la speranza di un futuro prospero. In quel futuro ci aveva investito tempo ed energie, perché Mirwais, come tanti suoi connazionali, credeva nella rinascita dell'Afghanistan dopo la cacciata dei talebani.
Ma ad agosto 2021, dopo 20 anni di occupazione, le truppe occidentali si sono ritirate dal Paese, e i talebani sono tornati. In pochi giorni, l'Afghanistan è tornato indietro di anni. Di secoli. E Mirwais, come tanti altri, non ha avuto altra scelta che la fuga. Così è arrivato a Milano, dove ha trovato aiuto (grazie alla Casa della carità), un nuovo lavoro, una casa, e la possibilità di ricominciare. Ma a che prezzo? E a costo di quali compromessi?
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Arushi è nata e cresciuta a Nuova Delhi. La sua famiglia non le ha mai fatto mancare nulla e l'India, oggi, offre molte possibilità anche alle donne. Ma il sogno di Arushi è sempre stato lavorare nella moda, con un occhio alla sostenibilità. Per questo è venuta a Milano, per studiare e realizzarsi professionalmente. La vita che fa oggi in Italia è quella tipica dell'expat, entusiasta della sua nuova casa ma non ancora inserita al 100% nella vita e nella società milanese.
IMPORTANTE! L'intervista si è svolta in inglese. Il doppiaggio italiano di Arushi è stato realizzato grazie all'intelligenza artificiale (by Rask.ai).
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Besmir Rrjolli è nato a Scutari, nell'Albania del nord, nel 1986. Il dittatore Enver Hoxha era morto l'anno prima, anche il comunismo era agli sgoccioli. Per l'Albania finiva un lungo periodo difficile, ma stava per cominciarne un altro, quello dei disordini, della guerra civile e delle migrazioni.
Besmir è cresciuto in un Paese più libero di quello dei suoi genitori, ma ancora lungi dall'essere la terra delle opportunità. Per questo a 18 anni è venuto a studiare a Milano. Il suo sogno era fare l'attore, ma è andata diversamente. Nel 2007 ha fondato l'associazione italo-albanese Dora e Pajtimit, nel 2022 ha aperto il centro culturale Slow Mill, in via Volturno 32, e da qualche mese è membro del consiglio di coordinamento della diaspora albanese, un organismo costituito dal governo di Tirana per promuovere la cultura albanese, rinsaldare i legami tra gli albanesi residenti all’estero e la madre patria, e molto altro.
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A Milano, nel quartiere Niguarda, c'è una piccola sartoria terapeutica per donne vittima di violenza e abusi. Si chiama Molce atelier ed è un luogo di incontro e condivisione dove ci si sente subito al sicuro, come a casa. Molce è un progetto tutto femminile, delle donne per le donne. L'episodio di oggi è la storia di Molce, ma soprattutto di due donne che di Molce sono il cuore e l'anima.
Una si chiama Fernanda Muniz, è brasiliana, a Milano ci è arrivata 18 anni fa in vacanza e non è più ripartita. È lei che, con un'amica, nel 2021 ha fondato la sartoria.
L'altra è Adriana Morandi, argentina della Pampa, stilista di professione e, da un anno, stilista anche per Molce.
Insieme sono una forza della natura.
Per conoscere meglio Molce, visita il sito e segui il profilo Instagram.
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Thao è nata negli Anni 70 in Vietnam, sul delta del Mekong. La guerra sanguinosa con gli Stati Uniti era finita da poco, il Paese era poverissimo, ma i suoi ricordi d'infanzia sono felici. E andare a vivere all'estero non rientrava nei suoi piani per il futuro. Ma dopo aver studiato inglese, Thao trova lavoro in un hotel di Ho Chi Minh City, e qui conosce Pasquale, un italiano in viaggio che comincia a corteggiarla. È per amor suo che Thao arriva a Milano, una città di cui non sa niente, ma che finirà per diventare casa...
Oggi Thao è una delle cuoche del Lac, il Laboratorio di Antropologia del Cibo del quartiere Giambellino, dove tiene periodicamente corsi di cucina vietnamita.
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Ashti Abdo è un musicista nato ad Aleppo e cresciuto ad Afrin. Il suo passaporto dice che è siriano, ma se lo chiedi a lui, ti spiegherà che è curdo, e ti racconterà la storia del suo popolo: un popolo senza nazione, diviso tra Turchia, Iran, Iraq e, appunto, Siria. Da secoli, i curdi non hanno vita facile, sono osteggiati, spesso perseguitati. Per questo sono tanti quelli che preferiscono andarsene e cercare fortuna altrove. È quello che ha fatto anche Ashti, che quasi 20 anni fa è arrivato in Italia. In valigia, il sogno di vivere di musica e il suo inseparabile tanbur, lo strumento a corde che ha imparato a suonare da ragazzino.
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Puoi seguire Ashti Abdo e il trio Abdo Buda Marconi su Instagram.
I brani che fanno da colonna sonora a questo episodio sono Bê Sînor e Dêre Sore del Trio Abdo Buda Marconi. Ringrazio Ashti e gli altri componenti del gruppo per avermene concesso l'utilizzo a titolo gratuito.
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Torna Milano è il diavolo con la seconda stagione!
I nuovi episodi escono di giovedì, DUE VOLTE AL MESE. Clicca SEGUI per non perderli!
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Mahnaz Ekhtiary è un'artista iraniana, nelle sue opere gioca con la moda per indagare l'animo umano. Da anni ha lasciato Teheran per Milano, dove ha trovato, non senza difficoltà, la sua dimensione artistica e personale. Ma il filo che la lega al suo Paese non si è mai veramente spezzato.
Quando, il 16 settembre 2022, a Teheran è morta Mahsa Amini, la ragazza curda picchiata dalla polizia religiosa perché indossava male l'hijab, Mahnaz - come tanti giovani iraniani in patria e all'estero - si è unita alle proteste anti-regime, al grido di "Donna, vita, libertà". Da quel giorno Mahnaz è diventata, seppure a distanza, una delle tante attiviste della rivoluzione, una delle tante voci che gridano per liberare l'Iran dalla dittatura.
Questo epidosio di "Milano è il diavolo" è la storia di Mahnaz, ma è anche quella di Mahsa e di tutte le persone che lottano per la libertà e i diritti negati. Per questo esce nel primo anniversario della morte di Mahsa ed è dedicato a lei.
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Puoi seguire Mahnaz su Instagram e visitare il suo sito: https://mahnazekhtiary.com
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Nathan è Nathan Kiboba, stand up comedian e new entry dell'ultima stagione delle Iene.
La sua storia inizia in Congo e lì avrebbe dovuto continuare, perché a Kinshasa Nathan ci sta benissimo. Ma suo padre pesta i piedi a un pezzo grosso dell'esercito e, a neanche 18 anni, Nathan si trova costretto a fuggire dal suo Paese. In Italia ci arriva in barca dalla Libia, come tanti altri migranti africani. E Milano è una città complicata dove vivere. Ma lui ha talento, e allora...
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Guenelle ha 30 anni, fa l'insegnante di yoga e arriva da Parigi. La sua è una storia semplice, quella di una ragazza come tante che a un certo punto ha deciso di cambiare aria, perché la sua città cominciava a starle stretta. Nessun visto da chiedere per lei, nessun permesso di soggiorno da inseguire: solo un treno da prendere e un viaggio di sette ore fino a Milano. Ma è davvero tutto così facile come sembra, solo perché la strada percorsa è breve e i francesi, in fondo, sono i nostri cugini d'oltralpe?
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Cheikh è senegalese, Keita viene dal Mali. Le loro storie non potrebbero essere più diverse. Cheikh è arrivato in Italia in tournée con la sua compagnia di musica tradizionale. Kaita è scappato dalla guerra che devasta uno dei Paesi più pericolosi d'Africa. A Milano, le loro strade si sono incrociate in una piccola, bellissima sartoria di quartiere: si chiama Kechic ed è il laboratorio aperto da Cheikh e dalla sua socia Valeria nel quartiere Isola.
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Elizaveta Martisosyan è una canatante lirica, nata in Georgia da una famiglia di origine armena. Non abbastanza georgiana per i georgiani, troppo poco armena per gli armeni, per fare carriera ha dovuto andarsene. In Italia è arrivata giovanissima con una borsa di studio per un corso di alto perfezionamento. Non conosceva nessuno, non parlava una parola di italiano, era inesperta e disorientata. Per anni è stata ostaggio della burocrazia, dei visti e dei rinnovi. Per anni ha lottato per integrarsi, per capire una cultura così diversa dalla sua. E quando si è trasferita a Milano per amore, poi...
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Americano lui, di Bologna lei: Seth e Marta si conoscono a New York, dove lui fa il manager e lei si è trasferita in fuga dall'Italia. Si innamorano, mettono su famiglia. E a un certo punto si rendono conto che gli Stati Uniti non sono il posto dove vogliono far crescere i loro figli. Puntano all'Europa, alla fine scelgono Milano. Per Seth è un'avventura, una lunga vacanza, l'occasione per cambiare lavoro e vita. Per Marta è un ritorno difficile, quasi l'ammissione di una sconfitta. Ma Milano li folgora entrambi: è una piccola New York dove tutto è più semplice. O almeno così sembra...
Il negozio di Marta di cui si parla nell'episodio si chiama Festina Lente. Questo è il suo sito: https://www.festinalentehome.com
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Rabii Brahim è un attore e performer tunisino, ben noto in patria e all'estero per il suo lavoro e il suo impegno politico e sociale. Da Tunisi, dove è cresciuto in anni di dittatura, guerra civile e repressione culturale, non se ne sarebbe mai andato. Ma a volte bisogna prendere delle decisioni per il bene degli altri. E allora ecco che Rabii arriva a Milano, dove tutto è diverso e a volte pure più complicato. Ma lui è abituato a lottare.
Oggi Rabii lotta per i diritti e l'integrazione attraverso il progetto Milano Mediterranea, un "centro di arte partecipata che parla le lingue del mare": https://milanomediterranea.art
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Maria e Juan Carlos hanno lasciato il Venezuela per sfuggire alla crisi economica che negli ultimi anni ha messo in ginocchio il loro Paese. Non è stato facile: per comprare un biglietto aereo, hanno dovuto vendere tutto, dai macchinari del loro panificio fino ai loro adorati strumenti musicali. Quando sono arrivati a Milano, non avevano neanche i soldi per la metropolitana. Ma qui, nonostante gli ostacoli e una nostalgia di casa che non passa, hanno potuto iniziare una nuova vita.
Oggi Maria e Juan fanno mille cose. Tra queste, insegnano le ricette della loro terra al Lac, il meraviglioso Laboratorio di Antropologia del Cibo del quartiere Giambellino: www.laboratoriodiantropologiadelcibo.it
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Natalia vive a Milano da più di 20 anni, parla l’italiano così bene che oggi lo insegna agli stranieri. Natalia è nata a Chisinau, in Moldavia, quando la Moldavia faceva ancora parte dell’Unione Sovietica. La sua è stata un’infanzia comunista, e felice. Ma nel 1991 la Moldavia ha dichiarato l’indipendenza e per chi aveva origine russa, come la sua famiglia, la vita è diventata improvvisamente molto complicata. Così Nat ha deciso di andarsene, ed è arrivata a Milano. Dove le cose, all’inizio, non sono andate proprio secondo i piani…
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***Questo episodio è stato registrato agli Insomnia Studios di Reggio Emilia. Ringrazio la meravigliosa Rossella Pivanti, perché senza di lei e il suo corso di podcast, “Milano e il diavolo” non avrebbe mai visto la luce***Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
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Milano è il diavolo: quando ti accoglie ti chiede l’anima, e se vuoi rimanere devi offrire qualcosa in cambio. "Milano è il Diavolo" racconta le storie di chi ha stretto un patto con la città. Ascoltalo e scoprirai che per fregare il diavolo, a volte basta un po’ di creatività…
Milano è il diavolo è un podcast autoprodotto da me, Federica Capozzi. Puoi sostenerlo cliccando "segui", lasciando una valutazione e parlandone con i tuoi amici. Per contattarmi, puoi cercarmi su Instagram come @Furbe oppure scrivermi a [email protected]
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