Afleveringen
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In occasione del suo ventesimo anno di attività, la Harpbeat Orchestra (nota in precedenza come Celtic Harp Orchestra) di Fabius Constable pubblica il nuovo album ‘Starmaps’ (Auditoria Records). Un’orchestra composta prevalentemente da arpe, che a pieno organico può superare i cinquanta elementi, la Harpbeat Orchestra spazia tra classica, etnica, ambient e celtic folk. Ospite nei nostri studi assieme alle arpiste Maria Assunta Romeo e Sabrina Noseda e alle cantanti Donatella Bortone e Maria Vettigli, Fabius Constable esegue dal vivo alcuni brani del suo repertorio: “The elphin knight”, “Paolo + Francesca”, “Tango XIX” e “Disappear”.
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Figlio del più celebre Alessandro, Domenico Scarlatti è noto soprattutto per il suo apporto alla sonata. Conosciamo poco o nulla della sua vita e anche le sue numerose sonate non ci sono giunte autografe, ma in copie trascritte probabilmente per volontà della regina di Spagna Maria Barbara e arrivate in Italia grazie a Farinelli - racconta il pianista Sandro Ivo Bartoli, che per la Zecchini editore ha pubblicato il libro “Domenico Scarlatti. ‘Vivi felice’. Vita e opere di Scarlattino, Cavaliero di San Giacomo”. Negli ultimi anni Bartoli si è dedicato all’esecuzione dell’integrale delle sonate, nella trascrizione per pianoforte, pubblicandole sul proprio canale Youtube.
Foto di Stefania Varca
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Tra i tanti premi dedicati alla musica classica, il più importante in Italia è probabilmente il Premio Abbiati, un riconoscimento promosso dall’Associazione Nazionale Critici Musicali che dal 1980 viene attribuito ai protagonisti della vita artistica italiana. A questo premi dedicati alla musica dal vivo, dal 2019 viene affiancato il Premio Abbiati del disco, dedicato alle migliori edizioni discografiche nelle varie categorie - come racconta Andrea Estero, direttore della rivista Classic Voice e presidente dell’Associazione Nazionale Critici Musicali.
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Dopo l’album ‘Nessun dorma’, che nel 2025 gli era valso una candidatura per i Grammy, il grande tenore Jonas Kaufmann torna ad omaggiare Puccini in occasione del primo centenario della scomparsa, con l’album “Puccini: Love Affairs”.
Quello che rende straordinario e unico Puccini è la sua capacità di trasmettere emozioni nel raccontare l’amore tra un uomo e una donna - spiega Kaufmann. Questo più che nelle arie d’opera si esprime nei dialoghi: per questo che nel nuovo album ho voluto omaggiare Puccini proponendo una serie di duetti con alcune tra le più grandi soprano del nostro tempo.
L’aria ‘Nessun dorma’ della Turandot, pur nella sua semplicità, è talmente bella che nel 2015, durante un recital dedicato a Puccini alla Scala, mentre la cantavo durante l’ennesimo bis, ho dimenticato le parole perché mi sono emozionato - ricorda Kaufmann. -
Tra i tanti anniversari che il mondo della musica classica celebra nel 2024, il più importante è senza dubbio il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini, il prossimo 29 novembre.
Ne parliamo con Virgilio Bernardoni, professore di Musicologia e di Storia della Musica all’Università di Bergamo e presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Giacomo Puccini, che per la collana ‘L’opera italiana’ de Il Saggiatore ha pubblicato un volume dedicato a Puccini.
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A partire dal terzo decennio del Settecento, la musica si distacca progressivamente dal barocco per cercare un ritorno alla semplicità attraverso lo stile definito galante. Appartiene a questo periodo anche la cosiddetta Scuola di Mannheim, oggi quasi dimenticata, ma importante perché contribuì allo sviluppo dell’orchestra sinfonica classica, che avrebbe poi caratterizzato il successivo classicismo viennese e soprattutto il periodo romantico. Ad uno degli esponenti della Scuola di Mannheim, Martin Friedrich Cannabich, è dedicato il cd di Lorenzo Gabriele “Sigr. Canaby”, che contiene l’integrale delle sonate per flauto del compositore tedesco.
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La musica francese di fine Ottocento e inizio Novecento, caduta prematuramente nell’oblio e dimenticata per decenni, sta vivendo negli ultimi anni una stagione di riscoperte e rivalutazioni. Particolarmente interessante è il progetto dedicato a Louise Farrenc dalla violoncellista Silvia Chiesa, che assieme a Linda Di Carlo al pianoforte e Mihaela Costea al violino, porta nei teatri lo spettacolo “Louise Dumont Farrenc. Une femme savante” dove la musica della compositrice francese si alterna al racconto della sua vita e alla lettura delle sue lettere. Louise Farrenc, che si chiamava in realtà Louise Dumont, ha preso il nome Farrenc dal marito, il flautista Aristide Farrenc, che ha sposato a soli 17 anni. Inizialmente è stata lei a lasciare gli studi di musica per seguire il marito nei suoi concerti, ma poi sarà lui ad abbandonare la carriera musicale, quando la moglie inizia a comporre. Credendo nel talento di Louise, Aristide diventa di fatto il suo impresario, dando vita alle edizioni musicali Farrenc, grazie alle quali oggi possiamo conoscere l’opera di questa straordinaria compositrice - spiega Silvia Chiesa.
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Si svolgerà a Clusone dal 21 settembre all’8 novembre la terza edizione di ‘Musica mirabilis’, festival musicale internazionale dedicato alla figura di Giovanni Legrenzi, compositore del periodo barocco nato proprio in questo paese, all’epoca appartenente alla Repubblica di Venezia, oggi in provincia di Bergamo.
Realizzato dall'amministrazione comunale in collaborazione con l'ensemble Nova Ars Cantandi il progetto di riscoperta e valorizzazione della musica di Giovanni Legrenzi è iniziato nel 2022 e si concluderà nel 2026, in occasione del quarto centenario della nascita del compositore e prevede anche la formazione e promozione di giovani talenti - spiega Giovanni Acciai, direttore artistico con Ivana Valotti di Nova Ars Cantandi.
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Assieme a Carla Moreni, critico musicale del Sole 24 Ore, scopriamo quali soprese ci riserveranno i maggiori teatri lirici italiani al rientro dalle vacanze.
Si parte con la Scala di Milano, che dal 26 ottobre proporrà ‘L’Orontea’ di Antonio Cesti per passare al Teatro dell’Opera di Roma che dall’11 settembre presenterà il ‘Peter Grimes’ di Benjamin Britten. Non può mancare naturalmente l’omaggio a Puccini nel duecentesimo anniversario della sua scomparsa: dal 24 ottobre al Maggio Musicale Fiorentino Daniele Gatti dirigerà infatti la Madama Butterfly. Tra i tanti anniversari che il mondo della musica classica celebra nel 2024 ce ne sono due che sono passati un po’ in secondo piano: il centesimo anniversario della nascita di Luigi Nono e il centocinquantesimo della nascita di Arnold Schoenberg. Entrambi verranno ricordati il 13 settembre dal Teatro La Fenice in un evento diretto da Daniele Abbado che nella stessa serata metterà a confronto ‘La fabbrica illuminata’ di Luigi Nono con ‘Erwartung’ di Schoenberg. Infine ci spostiamo a Berlino, dove dal 21 settembre il vecchio aeroporto di Tempelhof diventerà una mega sala per ospitare il ‘Messiah’ di Händel, con la regia di Damiano Michieletto e un coro di settecento elementi.
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Per i quarant’anni della sua Accademia Bizantina il maestro Ottavio Dantone si allontana per un momento dal barocco per affrontare Schumann e Mendelssohn nel suo nuovo album ‘Imprinting’, pubblicato dalla HDB Sonus. In realtà la Sinfonia n. 3 in mi maggiore op. 97 di Schumann, la cosiddetta ‘Renana’ e la Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 di Mendelssohn, nota come ‘Italiana’, oltre ad essere suonate con strumenti d’epoca che conferiscono loro una sonorità barocca, hanno molti più legami con la musica di Bach di quanto non si possa pensare - sottolinea il maestro.
Dopo la puntata di due settimane fa dedicata alle origini del canto siciliano e agli splendori del Barocco, torniamo in Sicilia, questa volta per parlare di quartetti d'archi.
Pubblicato dalla TRP Music, l’album "Quartetto d’archi in 3P Volume I" costituisce il primo volume di una collana che il Quartetto di Catania dedica a tre compositori catanesi, Salvatore Pappalardo, Giovanni Pacini e Pietro Platania - come racconta Augusto Vismara, primo violino del gruppo. -
La prima ospite di questa puntata dedicata alle novità discografiche è una fischiatrice.
Si chiama Elena Somarè e con lei parliamo dei suoi nuovi album “Sacro e profano” pubblicato dalla Elma e “Whistling classics”, pubblicato dalla Aulicus Classics.Nella seconda parte ospitiamo la soprano Francesca Aspromonte, che nel suo nuovo album “Un’alma innamorata”, pubblicato dalla Pentatone, presenta un progetto dedicato alle cantate giovanili di Haendel e al tema dell’amore.
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Si intitola “Amore siciliano” l’omaggio alla musica della Sicilia che il maestro Leonardo Garcia Alarçon, compositore e direttore d’orchestra argentino, ha realizzato per Alpha Classics assieme all’ensemble Cappella Mediterranea.
L’album nasce da uno spettacolo che il gruppo ha portato in scena con successo negli ultimi anni, nel quale le musiche di Alessandro Scarlatti, Sigismondo d’India e altri compositori minori del barocco siciliano si intrecciano con la storia di Cecilia. La Canzone di Cecilia, la cui triste storia ha ispirato anche la Tosca di Puccini, è un canto popolare che esiste in molti dialetti e molte versioni, tra le altre ricordiamo quella in dialetto veneto, cantata da Sergio Endrigo e Mia Martini.
Con l’album “Sicily Folk Music”, pubblicato dalla Ocora, etichetta francese appartenente a Radio France, andiamo invece alle origini della musica popolare siciliana, una tradizione culturale influenzata dai vari gruppi etnici che hanno dominato l’isola nel corso dei secoli: greci, fenici, romani, bizantini, berberi romani, francesi e spagnoli. L’album è frutto di un lungo lavoro di ricerca etnomusicale svolta dal prof. Sergio Bonanzinga, Docente di antropologia della musica all’Università di Palermo.
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Le novità discografiche che presentiamo in questa puntata, entrambe pubblicate dalla Da Vinci Classics, sono “Il mito e la memoria” della pianista e compositrice Maria Gabriella Mariani e “Four String Quartets” realizzato dal compositore David Fontanesi con la Mark Rothko Ensemble.
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Sebbene vicini cronologicamente, nell’immaginario collettivo Beethoven e Chopin sono sempre stati visti come autori appartenenti a mondi completamente diversi, stilisticamente lontani - spiega Beatrice Rana, pianista di fama mondiale, che nel suo ultimo album accosta la Sonata n. 2 op. 34 di Chopin, nota come ‘Marcia funebre’ alla Sonata n. 29 op. 106 di Beethoven, detta ‘Hammerklavier’. Pur nella loro diversità, si tratta di due brani che hanno cambiato il mondo della sonata per pianoforte, due dichiarazioni di grande umanità che raccontano la paura della solitudine - continua Beatrice.
La scelta di due brani di lunga durata può sembrare controcorrente rispetto alla tendenza, da parte di molti musicisti, di privilegiare brani brevi per raggiungere un pubblico più giovane, abituato ad ascoltare la musica solo nelle playlist delle piattaforme di streaming. In realtà, più che educare i giovani alla conoscenza della musica classica, bisognerebbe educarli all’ascolto, perché dall’ascolto viene la comprensione e dalla comprensione viene l’apprezzamento.
È un percorso lungo, ma che vale la pena di fare - conclude Beatrice.
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In occasione del secondo centenario della nascita ricordiamo la figura di Anton Bruckner, uno dei più grandi compositori austriaci del diciannovesimo secolo, assieme ad Alberto Fassone, professore di Storia ed estetica della musica e autore del libro “Anton Bruckner. La personalità e l’opera” (LIM).
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Si intitola ‘Ci vuole un albero’ la ventiquattresima edizione del Pergolesi Spontini Festival , che si svolgerà dal 21 luglio al 18 settembre a Jesi e comuni limitrofi. Il festival è dedicato ai due compositori più celebri del territorio, Giovanni Battista Pergolesi e Gaspare Spontini, del quale il prossimo 14 novembre si ricorderanno i 250 anni dalla nascita. Il nostro compito non è solo quello di rendere omaggio ogni anno ai due compositori, ma anche quello di essere una fondazione sempre in evoluzione: per questo proponiamo opere note e meno note assieme a materiale inedito, ritrovamenti e versioni riarrangiate commissionate a giovani compositori – racconta Cristian Carrara, direttore artistico del Festival.
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Tra le tante manifestazioni dedicate a Giacomo Puccini nel centenario della sua scomparsa, la più importante è certamente il Festival Puccini di Torre del Lago, giunto quest’anno alla settantesima edizione.
Dal dodici luglio al 7 settembre verranno presentate le prime cinque opere di Puccini (Le Willis abbinata a Edgar, poi Manon Lescaut, La Bohème e Tosca), oltre alla Turandot e a un evento speciale dedicato alla Madama Butterfly a 120 anni dalla prima.
Le opere verranno presentate non solo integralmente, ma anche rispettando il libretto e senza sovvertire la drammaturgia che ci viene proposta - commenta Pierluigi Pizzi, uno dei più grandi registi e scenografi teatrali del nostro tempo, direttore artistico di questa edizione speciale del Festival.
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Tra il tardo rinascimento e l’inizio del barocco a Roma, all’epoca polo di attrazione per artisti di tutto il mondo, un gruppo di compositori attivi nella capitale dà vita a quella che verrà conosciuta come Scuola Romana. Alcuni di questi musicisti hanno tutti lo stesso cognome:
Marco dell’Arpa, Orazio dell’Arpa, Rinaldo dell’Arpa, Leonardo dell’Arpa. Nessuno di loro però si chiamava realmente Dell’Arpa. E nessuno di loro era nato a Roma.
A questi e ad altri arpisti della scuola romana del Seicento è dedicato il progetto “Harpa Romana. Arias and Cantatas by the 17th-century virtuosos”, un cd realizzato dal tenore Riccardo Pisani con l’ensemble La Smisuranza, pubblicato dalla Arcana.Con la sua maestosità e la sua regalità, l’arpa era uno strumento particolarmente adatto per incarnare lo splendore politico e culturale della Roma barocca. Allo stesso tempo richiamava una certa antichità ringiovanita - commenta Pisani.
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La musica dei trovatori si sviluppa nel sudovest della Francia tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo, per espandersi poi in tutta Europa nel secolo successivo. I trovatori danno a vita ad un sofisticato e complesso codice poetico che è quello dell’amor cortese, nel quale si esprime una concezione del tutto nuova dell’amore, elaborata attraverso una lirica raffinata. Sono poesie scritte per essere cantate, quasi sempre dagli stessi autori: questo fa di loro i primi cantautori della storia - afferma il prof Marcello Schembri, musicologo e medievista, autore della “Guida alla Musica dei trovatori” (Zecchini editore).
I brani che ascoltiamo in questa puntata sono tre versioni di ‘Quan vei l’alauzeta mover’ di Bernart de Ventadorn: Thomas Binkley con l’ensemble Studio der Frûhen Musik (1970, cd Warner); Gérard Zuchetto (1999, cd Foné “La Primavera d'Amore”); Ensemble Unicorn (1999, cd Naxos “Music of the troubadours”).
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