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A MURDER OF MUSICIANS
A.M.O.M. Podcast
This podcast aims to showcase and promote the work of up- and-coming musicians and artists from diverse musical genres all around the globe.
Join host Fx2, each week as he explores various platforms on social media along with music distribution sites to discover amazingly talented players involved in the game of independent publishing. Every conversation reveals the simple ways each artist used to grow followers organically without monetary backing from a record label.
During the last 2 and a half decades, Fx2 has seen what was previously considered "indie," slowly morph into semi-mainstream practices of marketing, promotion and media/press. He also has witnessed the reverse, noting that grass rooted campaigns once considered taboo for signed musicians to lose the attached stigma as more superstar talent utilized methods of what can only be called "Organic-Ish."
The podcast gives you an opportunity to hear how different musicians navigate their specific path as an independent artist. As social media platforms compete for ways to dominate one another, musicians are seeing the immense benefits of cooperation and collaboration instead.
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The Official & Juliet Podcast breaks down everything you want to know about the hit Broadway Musical! This companion podcast features a series of artist-on-artist conversations about the creation & Juliet. Listen to discussions between longtime Stephen Sondheim collaborator James Lapine & book writer David West Read on writing. Hear Grammy winner Sara Bareilles & legendary songwriter/producer Max Martin discuss the intersection of pop and Broadway. Discover even more with choreographers Jerry Mitchell, and Jennifer Weber and directors Kenny Leon and Luke Sheppard. Follow the podcast to learn more throughout the season about the ROARing Broadway hit.
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OnAir, il nuovo format radiofonico condotto da Daniele Dal Muto. Un palcoscenico radiofonico che seleziona le migliori novità discografiche emergenti presenti sul panorama italiano, analizza tutte le hit del momento, i brani più trasmessi dalle radio italiane, e cura una selezione di evergreen del passato avvolgendo l’ascoltatore in un viaggio musicale curato in ogni dettaglio. Collegamenti telefonici con artisti affermati e non, per un più profondo coinvolgimento sonoro.
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Смотрите и слушайте душевный разговор Юлии Барановской и DJ SMASH.
В этом выпуске диджей и композитор рассказал о «капкане популярности» и о странных предложениях Доминико Дольче. Вспомнил, как в детстве грыз пианино, «сдавал экзамены песнями» и как написал вирус, которым заразил всю компьютерную школу.
В финале музыкант устроил легкий батл с ведущей на тему «проверки жадностью», а также раскрыл закулисные секреты: что объединяет клип DJ Smash на песню «Самолет» и клип Lady Gaga «Alejandro» так, что вы точно захотите их пересмотреть.
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LIVE recorded DJ Mixes by GROUND:FAULT:INTERRUPT from Melbourne, Australia.
Styles covered are Minimal Techno, Detroit, Hard Techno, Acid House, Tech House, Deep House & Psytrance / Goa. For more information on the GROUND:FAULT:INTERRUPT project visit: https://www.groundfaultinterrupt.com/
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Sergej Rachmaninov è senza dubbio un autore molto noto e amato dal grande pubblico. Ma, a ben vedere, la sua fama – almeno nel nostro paese – è legata soprattutto alle opere che hanno per protagonista il pianoforte, sia da solo che con orchestra. È noto infatti che Rachmaninoff è stato uno dei maggiori pianisti – per qualcuno il più grande – del primo Novecento. Della sua arte interpretativa ci resta oggi una significativa testimonianza discografica. Ma, senza nulla togliere ai suoi capolavori destinati al pianoforte, la sua personalità di musicista risulta decisamente più ampia, complessa e completa. Sono infatti molti i generi nei quali ha dato prova di una straordinaria maestria e personalità creativa.
La sua produzione comprende musica sinfonica (dove spiccano le tre Sinfonie, L’isola dei morti e le Danze sinfoniche), sinfonico-corale (Le campane) e cameristica (il Trio elegiaco e la Sonata per violoncello). Si passa dal teatro musicale (con tre opere, Aleko, Francesca da Rimini e Il cavaliere avaro) alla musica vocale da camera (con un buon centinaio di raffinatissime melodie). Per non dire dei due lavori corali direttamente legati al canto liturgico ortodosso, la Liturgia di S.Giovanni Grisostomo e i Salmi.
Nei primi venticinque anni della sua vita Rachmaninov è in primo luogo un compositore. Nei successivi venticinque, dopo la definitiva e dolorosissima fuga dalla Russia in seguito alla Rivoluzione d’Ottobre, prevarrà invece – anche per questioni economiche – l’attività di pianista. Questa, in cui ottenne ovunque un incondizionato successo, limitò l’attività creativa a non più di cinque – sia pur importanti – composizioni. Certamente un musicista che, al di là delle sue pagine più eseguite e amate, può ancora riservarci interessanti sorprese.
a cura di Francesco Dilaghi, -
Virtuose cantatrici, valenti suonatrici di cembalo, arpa, liuto, primedonne applaudite sui palcoscenici operistici, eccellenti compositrici. Sono queste le protagoniste di Virtuosissime, ciclo tutto incentrato e dedicato al mondo delle ‘virtuose di musica’ nel Seicento italiano. Il ciclo è anche il frutto di un progetto di ricerca in corso dedicato proprio a questo tema, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (PRIN 2020) e condotto da un gruppo di storici della musica dell’Università di Firenze, L’Aquila, Bologna e Roma Tor Vergata.
Agli appassionati ascoltatori di Rete Toscana Classica saranno certamente noti i nomi della compositrice Francesca Caccini o della cantante Anna Renzi (prima interprete di Ottavia nell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi), ma il fenomeno delle virtuose di canto e di strumento nell’Italia di questo periodo è assai più sfaccettato e degno di essere conosciuto meglio.
Con l’affermarsi dell’opera in musica, alcune cantanti trovano certamente una strada maestra per la propria affermazione professionale sui palcoscenici dei teatri pubblici, soprattutto veneziani. Tuttavia, la carriera di una virtuosa nel Seicento non si esaurisce nella figura della cantante d’opera. Altre musiciste, ad esempio, alternano la loro attività di compositrici o di virtuose di strumento a quella di insegnanti di musica, oppure rimangono a servizio di corti e di famiglie aristocratiche esibendosi in occasione di intrattenimenti musicali patrocinati dal principe o dal cardinale presso cui sono a servizio.
In otto puntate, ognuna delle quali focalizzata su una musicista e realizzata da musicologi specializzati nella musica del Seicento, esploreremo dunque l’universo delle ‘virtuose di musica’, cercando di mettere a fuoco aspetti ancora poco noti della loro vita e delle loro carriere, non solo per dare voce a personalità che vanno considerate a buon diritto come parte integrante di una storia della musica spesso raccontata solo ‘al maschile’, ma anche per farci comprendere meglio aspetti specifici legati alla formazione musicale e all’estetica vocale dell’epoca, alla costruzione di reti di relazioni in ambito musicale, alla circolazione del repertorio, soprattutto cantatistico. Attraverso le loro storie, la loro voce e la loro musica cercheremo di raccontare una parte importante della storia della musica del Seicento italiano.
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Musica Celeste è un ciclo di trasmissioni in onda su Rete Toscana Classica a cura di Kathrin Bosi. Al centro dell’indagine ci sono le figure di suore compositrici dal Medioevo al Barocco, personaggi vissuti all’ombra dei chiostri che hanno incarnato le prime figure di donne capaci di dare un contributo originale e per tanto tempo ignorato alla storia della musica. Si tratta di biografie artistiche riportate alla luce dopo secoli d’oblio, straordinariamente interessanti per il rilievo delle personalità prese in esame. Il ciclo va in onda ogni lunedì alle ore 18.40 a partire dal 6 novembre.
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Toscana delle Culture, rubrica bimensile a cura della redazione di Rete Toscana Classica dove si parla delle attività culturali in Toscana. In onda ogni terzo mercoledì del mese alle 12.40.
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Le podcast est le média de l’intime, du souvenir, de l’introspection. Il fait entendre des voix amies, des musiques qui comptent, les sons de la vie. Parfois dans une douce mélancolie.
C’est à travers la production d’un podcast que la 20e édition de Nuits sonores a assumé une dimension rétrospective, et une certaine nostalgie.
Dix épisodes thématiques centrés sur Nuits sonores, de « Lyon ville ouverte » à « l’aventure collective », du « dancefloor, ring politique » aux voyages ont été enregistrés et sont disponibles à l’écoute. Chaque fois, un enregistrement en studio réunissant des membres de l'équipe historique du festival et quelques invité.es sert de fil rouge au podcast. Cet enregistrement est complété par des archives, des interviews et bien sûr des tracks emblématiques et des live enregistrés à Nuits sonores, comme Blue monday de New Order ou He is the voice I hear de The Blessed Madonna.
Le casting de ces podcasts est ébouriffant : 69 intervenant.es, dont les artistes Laurent Garnier, Ellen Allien, Chilly Gonzales, Flore et Jennifer Cardini, l’historien Patrick Boucheron, le député Raphaël Glucksmann et la journaliste Odile de Plas, partagent leurs souvenirs de lâcher prise sur le dancefloor et de petits matins blêmes, d’émotions partagées et d’engagement, témoignent de l’amour des friches, des métamorphoses de la cité ou du sens politique de la fête.
Un podcast produit par Arty Farty et réalisé par Cheese Naan
Écrit par Vincent Carry et Anne-Caroline Jambaud l Directeur de création : Loïc Mabily l Montage : Mathilde Tinet l Mixage : Julien Attal l Voix off : Laure Porthé l Attachée de production : Louise Delage l Enregistrements studio et ambiances : Loïc Mabily et Mathilde Tinet
Merci à Alexandra Jouclard, Marion Bal et Constance Duclos pour leur conseil juridique l Merci à l’équipe d’Arty Farty et spécialement à Théophile Demolin et Perrine Jouk)
Intervenant.es : Vincent Carry, Pierre-Marie Oullion, Fred Joly, Violaine Didier, Cyrille Bonin, Patrice Mourre, Cécile Chaffard, Cyrille Michaud, Laurent Garnier, Patrick Lallemand, Jennifer Cardini, Vincent Cavaroc, Valérie Paillé, Laurent Graber, Christophe Doucet, Nadège Lieggi, Georgia Taglietti, Odile de Plas, Didier Varrod, Jacky Berroyer, Pierrick Bailly, Damien Béguet, Baptiste Pinsard, Anetha, Raphaël Glucksmann, Romain Laleix, Chloé Krempf, Jean-Marie Durand, Michel Lussault, Ellen Allien, Pierre Zeimet, Éléonore Cziz, Chloé Ridel, Deena Abdelwahed, Deborah Mayer, Chilly Gonzales, Hyacinthe Pavlides, Anne-Caroline Jambaud, The blessed Madonna, Meryl Laurent, Jean-Olivier Arfeuillère, Julien de Lauzun, Philippe Chaslot, Laurent Bigarella, Edoardo Visconti, Mathilde Carry-Servais, Romane Corlin, Patrick Boucheron, François Pirola, Tiffany Fukuma, Cécile Revenu, Flore Morfin, Anne Grumet, The Hacker, Alexandre Didier, Fanny Crapanzano, Loïc Lemée, Carmen Higueras, Lucie James, Chantal la Nuit.
Archives de : Agoria, Patrice Béghain, Hervé Riesen, Roselyne Bachelot, Jean-Yves Leloup, Clarisse Ruiz-Correal, Mathias Morfin, José Lagarellos, Anthony Hawkins
Musique : Moderat, Abul Mogard, Camion Bazar, Red Axes, The Balek Band, Dame Area, Maquis Son Sistèm, Undo, Traumer, Ellen Allien, Anika, LB aka LaBat, Kraftwerk, Vitalic, Josh Wink, Underworld, Nathan Fake & James Holden, Laurent Garnier, Floating points, Rone, Islam Chipsy & Eek, MC Carol & Karol Conka, Ratatat, Sophie, New Order, The Hacker & Miss Kittin, Deena Abdelwahed & Matias Aguayo, The Blessed Madonna.
Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
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Le avventure di Monsieur Croche è il titolo scelto in origine per il ciclo che, nel 2012, Alberto Batisti e Luca Berni hanno dedicato a Claude Debussy a 150 anni dalla nascita. Monsieur Croche è il nome scelto dal musicista per il suo alter ego, definito “antidilettante”. Con pochi tratti ironici, Debussy lo/si descriveva così su “La Revue blanche” il 1 luglio 1901: “Aveva un volto asciutto e piccolo, e gesti visibilmente allenati a sostenere discussioni metafisiche (…). Parlava con voce sommessa, non rideva mai, a volte sottolineava la conversazione con un sorriso muto che partiva dal naso e gli increspava tutto il viso, un’acqua tranquilla dove si getta un sasso. Una cosa che si prolungava in modo insopportabile”.
In tredici puntate il ciclo ripercorre vita e opere di questa figura centrale nella musica del Novecento, dagli anni della formazione fino all’epilogo.
Gli anni di formazione – dal Conservatorio a Roma
Villa Medici
Tra Verlaine e Mallarmé
Maeterlinck
Nocturnes
Images
La mer
Ancora Images
Claude’s Corner: Préludes, primo libro
Le appagate nefandezze, Le martyre de Saint-Sébastien
Officina del Novecento: Préludes, secondo libro
Astrattismo
L’ultima sintesi: le Sonate
A cura di Alberto Batisti, Luca Berni, -
Beethoven 250 è un percorso tematico sulla produzione di Ludwig van Beethoven per celebrarne i 250 anni dalla nascita. Il progetto di Alberto Batisti e Luca Berni prevede per tutto l’anno, ogni lunedì alle 18.40, una trasmissione dedicata a Beethoven.
Articolato in sessanta puntate, il progetto è suddiviso in quattro cicli affidati a quattro curatori. Il primo ciclo, a cura di Francesco Dilaghi, esamina l’opera per pianoforte, con particolare attenzione alle Sonate. Il secondo, a cura di Maddalena Bonechi e Marco Mangani, è dedicato ai quartetti per archi. Nel terzo Alberto Batisti illustra le nove Sinfonie, le tre versioni di Fidelio e la Missa solemnis. Infine, nel quarto, Marco Mangani analizza altre composizioni, tra cui trii e quintetti per archi, partiture per fiati e Lieder.
Il progetto è intitolato E gli uomini salirono verso la luce, parole intonate da Beethoven nella cantata Da stiegen die Menschen ans Licht in morte dell’imperatore Giuseppe II. Un’invenzione musicale che confluirà anni dopo nel Fidelio, proprio nell’istante in cui Leonore libera dai ceppi il marito Florestan.
Altre composizioni
a cura di Marco Mangani
Nell’arco di cinque puntate, dal 23 novembre al 21 dicembre 2020, questa sezione conclusiva prende in esame alcune altre composizioni di Beethoven. Le prime due puntate sono dedicate al trio e al quintetto per archi. Il ciclo prosegue con due appuntamenti in cui Marco Mangani analizza alcune partiture per fiati. Infine, l’ultima puntata è dedicata al rapporto tra il grande musicista tedesco e il genere del Lied. -
Francesco Dilaghi traccia un percorso, necessariamente antologico, sulla forma del concerto per pianoforte e orchestra, da Bach a Bartók.
Qual’è l’etimologia della parola “concerto”: aspra contesa o intreccio pacifico? Vivace contrapposizione o accordo armonioso? Entrambe sono possibili, ed è forse proprio questa la ragione del successo di questo genere strumentale in cui lo strumento a tastiera dialoga con la multiforme compagine dell’orchestra dai mille diversi aspetti.
Una forma che ha conosciuto una crescente fortuna soprattutto tra la fine del ‘700 e tutto il secolo successivo. E che solo verso la metà del Novecento sembra aver perso quella posizione di centralità nel repertorio e nel favore del pubblico. -
Rubrica mensile dedicata ad argomenti di cultura musicale, a interpreti e compositori, attualità e aspetti della storia della musica nella logica di una narrazione squisitamente sentimentale e personale. In onda il quarto martedì del mese alle 18.40 e in replica il giovedì successivo alle 10.40.
Per informazioni o per contattarci, scrivi a [email protected] -
Qualche tempo fa Rete Toscana Classica mandò in onda un ciclo, anche quello curato da Claudio Proietti, che si intitolava Il pianoforte ben temperato. Quel ciclo era dedicato ai quarantotto Preludi e Fughe del Clavicembalo ben temperato di Johann Sebastian Bach: i 24 del primo volume (completato nel 1722) e i 24 del secondo volume (composto 22 anni dopo, nel 1744).
In ciascuna trasmissione veniva preso in esame un Preludio e Fuga e se ne analizzavano diverse esecuzioni (ma solo pianistiche), accostandole e confrontandole. Entrando nel vivo della sostanza compositiva e delle problematiche interpretative di ogni brano, si facevano scoperte spesso sorprendenti e sempre, comunque, intriganti. Nello stesso tempo si poteva esplorare a fondo l’arte di alcuni dei più grandi pianisti del ventesimo secolo. Tra questi Fischer, Gieseking, Richter, Tureck, Gould, Ashkenazy, Schiff, Pollini e altri.
Sull’onda della ‘fortuna’ di quel ciclo, è nata l’idea di dedicare una nuova serie di trasmissioni alla ‘fortuna’ del Clavicembalo ben temperato presso i compositori successivi a Bach. Intendendo questo capolavoro non solo come un modello compositivo e tecnico, ma anche – e forse “soprattutto” – come un modello di pensiero musicale: un faro che svetta nel tempo, un “mito” nella coscienza di generazioni di compositori, una summa conoscitiva capace di parlare in ogni epoca all’oggi.
In dodici trasmissioni attraverseremo tre secoli di storia della musica e, seguendo le tracce di innumerevoli preludi e fughe (anche nei loro vari e successivi travestimenti), incontreremo Mozart, Mendelssohn, Chopin, Czerny, Liszt e così via fino a Hindemith, Šostakovič, Kapustin e La Monte Young.
Anche in questo caso, a parte due doverose eccezioni, il campo d’indagine sarà limitato esclusivamente alle composizioni pianistiche e, come in passato, ci faremo accompagnare nel viaggio da alcune delle più grandi “firme” del pianismo moderno: Emil Gilels, Sviatoslav Richter, Maurizio Pollini, Vladimir Ashkenazy, Keith Jarrett, Vlado Perlemuter, Alexis Weissenberg, Gyorgy Cziffra e tanti altri. Accanto a loro spesso potremo ascoltare gli stessi compositori impegnati come interpreti di se stessi: Reger, Šostakovič, Ščedrin, Kapustin e La Monte Young.
Arriveremo insomma fin quasi ai giorni nostri verificando come l’esperienza del “preludio e fuga” sul pianoforte sia tutt’altro che conclusa, nonostante nel ventesimo secolo (come del resto è avvenuto per tante altre esperienze artistiche) spesso sia stata emessa la sua sentenza di morte. E scopriremo anche come nel corso di questa lunghissima vita, grazie al genio di alcuni grandi compositori, la forma “preludio e fuga” abbia saputo plasmarsi su contenuti molto diversificati, abbia saputo raccontare mondi espressivi ricchissimi, abbia saputo, cioè, cogliere pienamente l’insegnamento che Bach aveva affidato alla sua opera didattica più grande e ambiziosa.
Le puntate
I Wolfgang Amadeus Mozart (trascrizioni dal Clavicembalo ben temperato e composizioni originali)
II Felix Mendelssohn Bartoldy (Preludi e Fughe op.35)
III Fryderyk Chopin (Preludi op.28)
IV Carl Czerny (Il pianista nello stile classico op.856)
V Miscellanea prima (musiche di Franz Liszt, Camille Saint-Saëns, Cesar Franck)
VI Miscellanea seconda (musiche di Anton Rubinstein, George Enescu, Max Reger, Albert Roussel, Maurice Ravel)
VII Paul Hindemith (Ludus tonalis)
VIII e IX Dmitri Šostakovič (Preludi e Fughe op.87)
X Mario Castelnuovo-Tedesco (Les guitares bien tempérées)
XI Rodion Ščedrin (24 Preludi e Fughe) e Nikolaj Kapustin (Preludi e Fughe op.82)
XII La Monte Young (The well tuned piano) e P.D.Q. Bach (The short-tempered clavier)
Per il ritratto di Bach: CC BY-NC-SA / Stiftung Händelhaus, Halle
a cura di Claudio Proietti, -
Music Teller è il podcast di Alvise Salerno in cui si racconta la musica e gli artisti che ne hanno cambiato la storia.
Ascolta una nuova puntata ogni settimana. E' disponibile anche la versione video in esclusiva per tutti gli abbonati al canale TikTok di Alvise Salerno.
BIO:
Alvise è un conduttore radiofonico dal 2011 e divulgatore musicale attualmente in onda su Radio Number One e che in passato ha lavorato, tra le altre, come autore per R101, responsabile digital per Warner Music Italy e ha scritto su varie testate di musica come Rockol e All Music Italia.