Pianosa è un puntino al largo dell'Elba, uno scoglio piatto nel mar Tirreno che fin dall'antichità è stato un altrove dove mandare chi era sgradito. La figlia di una vittima del terrorismo ci arriva per turismo e rimane affascinata dal contrasto tra un luogo che dal punto di vista del paesaggio sembra un paradiso e la sua storia: per 150 anni Pianosa è stata un carcere, colonia penale agricola e poi carcere di massima sicurezza dove sono stati rinchiusi i più pericolosi brigatisti negli anni di piombo e, dopo le stragi di Falcone e Borsellino, la cupola di Cosa Nostra. Il podcast è un viaggio tra le storie del passato e del presente di Pianosa, storie che intrecciano la storia d'Italia e che portano a una riflessione profonda sul senso della pena.
Silvia Giralucci si addentra nella zona carceraria, dove le sezioni sono rimaste in un tempo sospeso dal 1998 quando, improvvisamente, il carcere venne chiuso e l'isola abbandonata .Si trova davanti alla sezione Agrippa, dove sono stati rinchiusi anche alcuni degli assassini di suo padre, e attraverso il racconto di Franco Bonisoli, uno degli autori del rapimento di Aldo Moro, si interroga sul carcere duro e su che cosa possa portare i terroristi ad assumersi la responsabilità dei reati commessi. Nel viaggio, nel tempo e nello spazio, incontra Gaetano Murana, condannato per la strage di Paolo Borsellino, detenuto per 18 anni, di cui 16 al 41 bis la maggior parte a Pianosa, prima di essere riconosciuto completamente innocente e vittima di depistaggi; i detenuti in semilibertà che abitano l'isola oggi lavorando con i turisti, e i due agenti di polizia penitenziaria Claudio Cuboni e Michele Comune che da trent'anni vivono questo posto sperduto come due eremiti.
Ideato, scritto e curato da Silvia Giralucci
Sound design di Luigi Speciale
Responsabile di produzione Guido Scotti
Coordinamento editoriale di Alessandra Scaglioni
Si ringrazia: Ornella Favero, Benedetta Tobagi, Grazia De Sensi, il ministero della Giustizia, la casa di reclusione di Porto Azzurro, la cooperativa Arnera.