“Hanno sparato!” urla Iolanda. Ha sentito un rumore sordo e ha visto la sua amica Marta cadere. È il 9 maggio 1997 e Marta Russo morirà qualche giorno dopo. Chi ha sparato? E perché? La pistola e il bossolo non si trovano. Poi arriva la perizia della Polizia scientifica: c’è una particella di polvere da sparo sul davanzale di un’aula universitaria, la stanza numero 6. Il 14 giugno arrestano Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro con l’accusa di omicidio volontario. Ma quella perizia, da cui tutto è cominciato, è sbagliata.