Afleveringen
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Ultimo giro e ultima corsa per il podcast più facinoroso del circus, che all'indomani dell'ultimo Gp di Abu Dhabi, e dei relativi verdetti, torna per commentare il finale di stagione, e dare i voti a tutti ma proprio tutti i protagonisti del Mondiale 2024. Si tirano le somme anche nella gara dei boeri, con una chiusura scoppiettante che rimette tutto in discussione, mentre lo sguardo già si proietta al 2025 e alle tante novità che vedremo in pista.
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Dopo lunghissima assenza, torna il podcast più aerodinamico della pit lane, con qualche pensiero in libertà sugli ultimi 3 Gran Premi. Tanti i casi da analizzare, tra storie che si chiudono (la lotta per il mondiale piloti) e questioni che rimangono aperte, a cominciare dal misterioso rendimento altalenante di tanti team e tante scuderie. Poche discussioni su chi sia invece il re indiscusso di "Scommetto un boero", mentre la frase celebre della puntata porta a qualche riflessione su come non sia sempre facile dar prova del proprio talento in Formula 1.
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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Reduci dalle 2 gare in Azerbaijan e a Singapore, il podcast più irrequieto del paddock torna con una puntata speciale e un sorprendente schieramento a 4 voci. Ai soliti 3 fin troppo noti, si aggiunge infatti un ospite d'eccezione: Riccardo Patrese, fresco di pubblicazione del suo libro F1 Backstage. Commenti e riflessioni sull'attualità del Mondiale si intrecciano così, ancor più del solito, agli aneddoti di un'epoca d'oro del motorsport, tra Senna e Newey, passando per un misterioso episodio a Monza con Bernie Ecclestone. Misterioso quasi quanto quello che succede nel dietro le quinte di "Scommetto un boero"...
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Puntata scateneta del podcast più sbrilluccicante del Circus, per celebrare la grande festa rossa di Monza. Una gara leggendaria di Leclerc, cui fanno da contraltare i troppi errori e incertezze in casa McLaren, e i misteri della crisi Red Bull. Poi commenti sparsi su Colapinto e Antonelli, Briatore e Magnussen, e una menzione d'onore per Kubica... Ma le leggende non sono solo in pista: una, oggi, è anche ai nostri microfoni, dopo un passato in pista che l'ha visto protagonista anche all'Autodromo, e approfitta della ripartenza del Mondiale per dire la sua ella classifica dei boeri.
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Due Gran Premi filati, Ungheria e Belgio, per un Mondiale sempre più imprevedibile, e per una nuova puntata del podcast più scoppiettante della Pit Lane.Tanti i temi sul tavolo, forse troppi, ma non per i nostri tre alfieri: la gestione McLaren in Ungheria, gli errori di Norris, il nervosismo di Verstappen che comunque non molla niente, la crescita di Piastri, l'incredibile rinascita Mercedes e Hamilton, le difficoltà Ferrari evidenziate dalle dichiarazioni contrastanti di piloti e manager. E Perez? Tenerlo o sostituirlo?Poi solita scorpacciata di boeri, con Giorgio sempre più ingordo e Stefano ancora a digiuno, parole famose e piloti misteriosi, prima di chiudere con il tradizionale bilancio di metà stagione: promossi, bocciati e rimandati, in una pagellina volante con cui auguriamo a tutti voi buona estate, e buone vacanze a chi le fa.
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Il ritorno al successo di Lewis Hamilton è il punto di partenza della nuova puntata del podcast più birichino del paddock, che si dilunga poi ad analizzare la crisi di una Ferrari sempre più in bambola, in pista e fuori, e dedica qualche riflessione a Lando Norris, tornando anche sui fatti d'Austria. C'è pure chi va peggio del cavallino: Stefano nel gioco dei boeri, ad esempio, in cui si registra anche il ribaltone in testa alla classifica. A seguire, ricordoli sparsi da Ungheria e Belgio, frasi famose e piloti scomparsi da rintracciare, e un'escursione di pista nel mondo endurance. Con un grande interrogativo: riuscirà Pino a prendere il traghetto? Buon ascolto, e fate del vostro meglio!
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Succede di tutto e di più in Canada, in un Gran Premio che dopo pochi giri si trasforma in una lotteria imprevedibile, da cui esce però vincitore ancora lui, Max. Il podcast più immarcescibile del motorsport passa in rassegna i fatti salienti di Montreal, con un focus più lungo del solito sui Boeri per celebrare il talento di Nicoli nei pronostici. Poi si passa in Spagna, per una sequenza di Ricordoli legati al circuito di Barcellona, tra visioni metafisiche e incidenti misteriosi. Mai misteriosi però quanto il vero enigma di questa puntata: come ci è finito Pino, nel ruolo di modello, sulle pagine di Vogue?
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Tante notizie in arrivo da Monaco, di cui discutere nel settimo appuntamento del podcast più indolente del circus: su tutte, il ritorno alla vittoria di Leclerc, al primo successo sulla pista di casa; la ritrovata verve di Piastri, su una McLaren sempre più in palla; e i segnali di crisi di Red Bull, che forse ci consegnano un Mondiale più aperto del previsto. Tutti elementi da verificare nei prossimi Gran Premi, a cominciare da Montreal. Un luogo che, tra i tanti ricordi, riporta alla memoria anche un pilota e personaggio unico, rimpianto da noi e, crediamo, da molti altri appassionati.
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Altro giro, e nuovo colpo di scena in un Mondiale (forse) meno scontato del previsto. Dopo 110 gare e 15 podi, finalmente è arrivato Norris, al primo successo in carriera. Una rara sconfitta in pista per Verstappen e la Red Bull, e un'occasione persa per la Ferrari, in un weekend segnato anche dall'addio di Newey (con tanto di boero speciale sul suo futuro) e dalle gesta del magico Magnussen. Fatti i conti con l'attualità, il podcast più sfolgorante del paddock si lancia poi verso Imola, tra qualche ulteriore riflessione su Senna e altri ricordi a 4 e 2 ruote.
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Parte come sempre dall'attualità il nuovo giro di pista del podcast più marpioncello del Circus. Parte con i fatti della Cina: Verstappen sempre più marziano, le storie tese in casa Ferrari, le mattane di Alonso, le difficoltà di molti a centro gruppo...Ma l'attualità è anche l'anniversario dell'evento che più di tutti ha segnato la storia recente della F1. Senna, basta la parola. Soprattutto se a parlarne ci sono Giorgio e Pino, interrogati dal bravo presentatore Stefano. Buon ascolto.
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Tanti spunti in arrivo dal Giappone e da un GP all'insegna della restaurazione, dopo la matta parentesi australiana. Parte da qui il podcast più stravagante della pitlane, con commenti e analisi sparse su Verstappen e Sainz, Leclerc e Ricciardo, Mercedes e Aston Martin, previsioni su questo Mondiale e riflessioni sul mercato piloti. Il calendario delle ricorrenze invece, ad aprile, propone un nome e cognome ben preciso: Ayrton Senna, di cui viene ricordata una delle imprese più leggendarie. Poi piloti da ritrovare, citazioni da indovinare, pronostici da sbagliare, prima di un altro momento ricordolo per cuori forti, in attesa della Cina.
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Tanto corsero che, alla fine, arrivò il giorno. Il giorno in cui l'infallibile Red Bull e l'imbattibile Verstappen hanno dovuto alzare bandiera bianca, e lasciare spazio agli altri. Nello specifico, la Ferrari, protagonista di una doppietta che rilancia le ambizioni mondiali della rossa, ma anche qualche interrogativo sulle scelte di Maranello, in materia di piloti. Il miracolo di Sainz, vincente a sole due settimane dall'operazione di appendicite, è il punto di partenza della nuova puntata del podcast più inebriante del paddock, che dopo aver affrontato gli altri temi e personaggi di attualità passa a ricordare un'altra vigilia giapponese segnata da un dilemma in casa Ferrari. E poi boeri, piloti dimenticati e citazioni famose, in attesa che Suzuka dia risposte alle tante domande sollevate dalla gara di Melbourne.
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Piloti, strana gente, diceva qualcuno. Lo si è visto in Arabia, in un weekend in cui un 18enne esordiente ha stupito tutti al volante di una Ferrari, un tricampione del mondo ha continuato a dominare come se niente fosse, e qualcun altro forse ha rimesso in discussione il suo futuro in Formula 1, nonostante papà. Parte da qui la nuova puntata del podcast più birichino del Circus, che, tra un boero e un pilota scomparso, si allunga poi a ricordare leggende come Jim Clark e Juan Manuel Fangio.
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Rieccoci qui, pronti per il Mondiale 2024 che parte il 2 marzo dal Bahrain. Format rinnovato per il podcast più sbarazzino del paddock, con una scansione in rubriche più ritmata, qualche nuovo giochino, e un ampio spazio dedicato a ricordi e aneddoti (la sapete quella dello sciopero di inizio stagione?), in una prima puntata che si concentra, ovviamente, anche su quanto visto nei test andati in scena sul circuito di Sakhir: dalla speranza ritrovata in casa Ferrari, ai molti interrogativi sull'annata di piloti come Sainz ed Hamilton, che sanno di essere all'ultimo ballo con le loro attuali scuderie, fino alla sensazione che, nonostante tutto, la nuova stagione in pista possa replicare quanto visto nel 2023. Buon ascolto!
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La gara di Abu Dhabi, GP numero 22 dell'anno, manda in archivio il Mondiale 2023, e regala l'atteso finale di stagione al podcast più cacofonico del paddock. Per l'occasione, dopo aver analizzato i temi e i verdetti dell'ultimo weekend di gara, spazio ai bilanci di fine anno, e alla fatidica assegnazione dei premi di fine stagione, appunto. Un'inedita Pit Parade per celebrare i migliori e i peggiori interpreti dell'anno, il miglior singolo, cioè la gara più bella, e il peggior ritornello, quella più brutta. Ma anche la miglior copertina, nel senso di casco e livrea, il direttore d'orchestra - leggi team principal - più bravo, il miglior artista emergente, e tante altre categorie. Il tutto in formazione purtroppo ridotta, perché un piccolo incidente costringe ai box Pino, che comunque non mancherà di far sentire la sua presenza.
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Anche quest'anno le pagelline sono un episodio bonus del podcast. Puntate brevissime... dei giri veloci, insomma. È il turno del GP di Abu Dhabi. Ah, se vi interessa leggere le pagelline oltre che ascoltarle, vi basterà andare su www.redbull.com/terruzzi. Buon vento!
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Era il Gran Premio più atteso dell'anno. Sono bastati pochi minuti delle FP1 perché diventasse il più discusso. E allora continuiamo a discuterne anche qui, nel podcast più estroverso del paddock, dove il famigerato tombino diventa spunto per un acceso confronto tra Giorgio e Pino sulle responsabilità di FIA e Liberty Media. In pista poi, in mezzo a tutto quello show un po' finto, si è vista una gara vera, più combattuta del solito, illuminata dal solito Verstappen ma anche da una Ferrari in palla e dal sorpasso finale di Leclerc. Sorprese a Pearl Harbour, con un paio di ospiti fissi che per una notte rinsaviscono e lasciano il porto, in cui invece entra qualche insospettabile. E ora via, verso il gran finale di Abu Dhabi, ricordando quel 2010 e quella volta che Giorgio si ritrovò in griglia a sirene già suonate.
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Anche quest'anno le pagelline sono un episodio bonus del podcast. Puntate brevissime... dei giri veloci, insomma. È il turno del GP di Las Vegas. Ah, se vi interessa leggere le pagelline oltre che ascoltarle, vi basterà andare su www.redbull.com/terruzzi. Buon vento!
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Il GP del Brasile regala forse il duello dell'anno, quello tra Alonso e Perez, e il podcast più roboante del paddock, alle prese con malanni di stagione, parte da lì, e da una domanda: è stata vera gloria, per la F1? O ci siamo tutti esaltati perché, nel complesso, abbiamo poco di cui godere? Anche a Interlagos, infatti, davanti a tutti c'è sempre Lui, per le Ferrari è un altro weekend di agonia, e le uniche sorprese sono ancora le solite, indecifrabili. Ovvero, macchine disperse che improvvisamente risorgono, come Aston Martin, e altre che si impantanano quando sembravano lanciatissime, come Mercedes. Chi ci capisce è bravo, ma non cercatelo qui. Qui, semmai, si continua a scommettere boeri puntualmente persi, si accolgono nuovi arrivi a Pearl Harbour e si va a caccia di piloti scomparsi, prima di mettersi in ghingheri per prepararsi alle luci di Las Vegas, sognando aperitivi con Mario Andretti.
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Anche quest'anno le pagelline sono un episodio bonus del podcast. Puntate brevissime... dei giri veloci, insomma. È il turno del GP del Brasile. Ah, se vi interessa leggere le pagelline oltre che ascoltarle, vi basterà andare su www.redbull.com/terruzzi. Buon vento!
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