Afleveringen

  • A cinque anni esatti dal paziente zero di Codogno il lutto che ha investito in pieno l'Italia non è stato ancora elaborato e metabolizzato. Era il 20 febbraio del 2020 e all'ospedale di Codogno arrivò il risultato del tampone effettuato su un giovane paziente, Mattia Maestri. Seguirono mesi durissimi. L'11 marzo 2020, l'Organizzazione mondiale della sanità dichiara l'inizio della pandemia. Solo dopo 3 anni, il 5 maggio 2023, l'Oms dichiarerà ufficialmente la fine dell'emergenza sanitaria. In totale si contano, in 5 anni, 27.191.249 casi, di cui 513.845 tra gli operatori sanitari; 45 anni è l'età media dei pazienti. I morti per il ministero della Salute sono stati oltre 197mila, ma in realtà sono stati di più. Se si conta la mortalità in eccesso registrata in quel periodo così drammatico e tornata a livelli normali solo l'anno scorso emerge difatti una terribile contabilità: i decessi in più sono stati 246mila, 50mila in più del conteggio ufficiale. Guardando al totale dei decessi in Italia: se nel 2019 (prima del Covid) erano 646mila in linea con gli anni precedenti (645620 la media tra il 2015 e il 2019) l'anno dopo - il primo del Covid - schizzano a 746mila, un numero mai visto dal dopo-guerra, e poi ancora 709mila nel 2021, 713mila l'anno dopo e 660mila nel 2023. Solo l'anno scorso, a pandemia conclusa, i decessi in Italia sono tornati ai livelli pre-Covid (con 646mila). Intanto il piano pandemico che mancava allora quando c'era bisogno oggi dopo quasi due anni di annunci non è ancora stato approvato, anche se una nuova versione è appena spuntata e inviata alle Regioni.  Il piano dopo aver avuto una prima accelerata è rimasto nei cassetti: presentato a gennaio del 2024 alle Regioni il documento, soprattutto per le polemiche politiche sopraggiunte, è finito in un limbo. Una bozza che boccia le decisioni dall'alto e soprattutto i Dpcm che costellarono quell'epoca stabilendo restrizioni e lockdown. Ne parliamo con Marzio Bartoloni, Sole 24 ore

  • Byd a caccia di componentistica europea. E il colosso cinese sceglie l'Italia come prima tappa del road show che lo porterà a toccare tutti i Paesi europei dove c è una presenza importante di imprese del comparto automotive. Il produttore di Shenzhen ha puntato la bussola su Torino, una delle culle dell auto in Italia. La tre giorni parte oggi al Museo dell Auto di Torino, a pochi giorni dalla presentazione dell Atto 2, nuovo modello del marchio del Dragone che ha ormai ingaggiato una sfida diretta con Tesla. Sarà un confronto con le imprese che si sono iscritte all evento, realizzato in collaborazione con l Anfia. Una tre giorni da tutto esaurito: 380 le aziende della componentistica che parteciperanno. Alla plenaria ha partecipato Zhiqi He, vicepresidente e capo acquisti di Byd, che ha presentato i programmi della multinazionale cinese nel Vecchio Continente: due nuove fabbriche, una in Ungheria, che sarà operativa da questo autunno e l altra in Turchia, prevista per il 2026. Per evitare i dazi imposti dalla Ue sulle auto made in China, Byd fa il suo ingresso in Europa con due unità produttive e un ambizioso piano commerciale. A spiegare le rotte dell azienda ci sarà anche Alfredo Altavilla, special advisor di Byd e già braccio destro di Sergio Marchionne ai tempi di Fca. Altavilla, nel suo ruolo di consulente per le strategie europee, spinge perché l industria automobilistica cinese cominci, per la prima volta, a fornirsi di componentistica made in Italy. E quelle competenze, oggi frustrate dalla crisi dell auto e dal rallentamento di Stellantis, sono state individuate soprattutto nella filiera piemontese, più di 700 imprese e 20 miliardi di ricavi. Intervengono con il loro punto di vista Marco Stella, vice presidente di ANFIA e Presidente del Gruppo Componenti di ANFIA e Filomena Greco, Il Sole 24 ore.

    Prada, quattro settimane per l'acquisto di Versace

     Il gruppo Prada prova ad accelerare per l acquisizione di Versace. Secondo indiscrezioni la società del lusso che fa capo a Miuccia Prada e Patrizio Bertelli e guidata da Andrea Guerra avrebbe fissato quattro settimane di trattative in esclusiva con la multinazionale Capri Holdings, attuale proprietaria del brand di Donatella Versace. Le discussioni di Prada, anticipate dal Sole 24 Ore lo scorso 10 gennaio, entrano dunque in una fase cruciale. L unione potrebbe mettere sotto lo stesso tetto due brand leggendari e potrebbe segnare il ritorno del gruppo Prada all espansione tramite M&A: secondo indiscrezioni, all interno della famiglia sarebbe in corso una riflessione per valutare l impatto di una acquisizione di questo tipo.

    Il gruppo Prada è infatti cresciuto negli ultimi anni in maggior misura in modo organico. Nella prima metà degli anni 2000, invece, il gruppo aveva avviato una campagna di acquisizioni, sul modello delle grandi conglomerate del lusso francesi, per poi fermarsi successivamente. Tra le acquisizioni principali del passato ci sono state quelle di Helmut Lang per 40 milioni di dollari, di Jil Sander per 105 milioni di dollari, entrambe poi cedute, e del gruppo Church s per 170 milioni di dollari. Facciamo chiarezza con Carlo Festa, Il Sole 24 Ore.

    Campari corre in borsa sui 500 tagli al personale

     Taglio dei costi e razionalizzazione del portafoglio marchi di Campari. In attesa di presentarsi ufficialmente al mercato il 4 marzo per illustrare i conti annuali del gruppo milanese, conti che però non portano la sua firma, la sfida del top manager britannico Simon Hunt per risollevare la marginalità di Campari parte dalla sforbiciata ai costi. Secondo indiscrezioni di stampa, a un mese dal suo insediamento il nuovo ad del colosso italiano degli spirits ha preparato un primo intervento di risparmi con cui provare a invertire la china di un ebitda (590,7 milioni di euro) che a livello organico nei primi nove mesi dello scorso anno ha segnato una diminuzione del 2%, in calo drastico a due cifre (-14%) nel solo terzo trimestre. Le forbici si abbatteranno sui costi fissi e in particolare su quello del lavoro. Già a fine ottobre, in occasione della presentazione della trimestrale, Campari aveva fatto capire che la riorganizzazione avrebbe potuto coinvolgere anche il corpo dei dipendenti.  Con 25 stabilimenti in giro per il mondo e una rete distributiva propria in oltre 26 Paesi, Campari impiega quasi 5 mila persone. Il piano di Hunt prevede che a livello globale venga ridotto del 10% il numero dei dipendenti, da mettere subito fuori perimetro, percentuale dunque che corrisponde a circa 500 addetti. Di questi, 100 lavoratori sono in Italia, inclusa una ventina di dirigenti. A questo potrebbe poi aggiungersi un ulteriore sforbiciata ad altri costi non ritenuti necessari. Ne parliamo con Giorgia Colucci, Radiocor.

  • Zijn er afleveringen die ontbreken?

    Klik hier om de feed te vernieuwen.

  • Nel 2025 l'Italia entra in condizioni di debolezza, la crescita del Pil si ferma a +0,5%. Solo dal prossimo anno è previsto che il Pil torni a crescere sui ritmi medi pre-crisi (+0,8%, ma nel 2027 si tornerà a +0,5%), con un'inflazione che, pur in risalita di qualche decimo per effetto di possibili aumenti dei costi dell'energia, si attesterà su valori in linea con l'obiettivo del 2% della Bce (+1,9% nel 2025; +2,1% nel 2026; +2,0% nel 2027).
    Sono alcune delle principali evidenze sulle prospettive dell'economia italiana per il triennio 2025-2027 contenute nel Rapporto annuale elaborato da Area Studi Legacoop in collaborazione con Prometeia. Ne parliamo con Simone Gamberini, Presidente Legacoop.

    Btp Più, nel terzo giorno di collocamento ordini oltre 2 miliardi

    Terza giornata d'offerta per il nuovo Btp Più, il titolo a 8 anni dedicato ai piccoli risparmiatori che al primo giorno ha subito ricevuto ordini per 5,6 miliardi di euro e al secondo 3,7 miliardi, ben oltre quelli dell'ultima emissione del Btp Valore di maggio 2024. Il titolo verrà collocato dal Tesoro fino alle 13 del 21 febbraio, salvo chiusura anticipata. Buona la raccolta anche nel terzo giorno: gli ordini superano quota 2 miliardi di euro a fronte di 62.477 contratti.  Il nuovo titolo paga cedole fisse ogni tre mesi sulla base di un meccanismo step up in due fasi: per il primo quadriennio il rendimento minimo garantito è pari al 2,8% e per il secondo al 3,6%. Le cedole definitive verranno rese note al termine del collocamento venerdì 21 febbraio. Inoltre, il titolo ha un'opzione di rimborso anticipato alla fine del quarto anno dell'intero capitale investito o anche solo di una sua quota. Tale facoltà sarà esercitabile in un apposita finestra temporale, tra il 29 gennaio e il 16 febbraio 2029, ma solo per coloro che acquisteranno il titolo durante i giorni di collocamento. Facciamo chiarezza con Morya Longo, Il Sole 24 Ore.

    Ottimismo sul gas ma non si accennano le preoccupazioni sulle bollette

    I mercati, si sa, giocano d anticipo. Ma è comunque notevole come l ottimismo sia riuscito a imporsi anche sui mercati energetici e in particolare su quello del gas: nel giro di pochi giorni l umore è cambiato completamente. Anche oggi il prezzo fa segnare un segno meno attestandosi 48,4 euro per Megawattora. Come se la guerra in Ucraina fosse già finita e le sanzioni contro la Russia cancellate con un colpo di spugna. Appena una settimana fa le quotazioni erano ai massimi da due anni, vicino a 60 euro per Megawattora al Ttf, mentre ora il combustibile scambia intorno a 48 euro: un crollo di oltre il 20%, in quello che tecnicamente si chiama bear market , il mercato orso. Il gas, è bene ricordarlo, vale tuttora più del doppio di un anno fa. Ma la recente discesa colpisce, soprattutto perché è arrivata in modo inaspettato, senza che per ora nulla abbia veramente alterato il quadro del fondamentali. Facciamo chiarezza insieme a Davide Tabarelli, presidente nomisma energia.

  • Il rapporto Draghi «è stato pubblicato in settembre» oggi «cinque mesi dopo» emerge che «ciò che è nel rapporto è ancora più urgente di quanto fosse cinque mesi fa». «C è una situazione molto difficile. Ora abbiamo i nostri valori. Abbiamo differenze di opinioni. Ma non è il momento di sottolineare queste le differenze ora, è il momento di sottolineare il fatto che dobbiamo lavorare insieme, sottolineare ciò che ci accomuna e ciò che credo ci accomuna sono i valori fondanti dell Unione Europea. E dobbiamo sperare e dobbiamo lavorare per questo» Lo ha detto Mario Draghi, ex presidente della Bce e autore del rapporto sulla Competitività Ue, intervenendo a una seduta del Parlamento europeo a Bruxelles. L'Unione europea deve attrezzarsi a far fronte a novità nei cambiamenti economici e politici globali. Ed «è sempre più chiaro che dobbiamo agire sempre di più come se fossimo un unico stato. La complessità della risposta politica che coinvolge ricerca, industria, commercio e finanza richiederà un livello di coordinamento senza precedenti tra tutti gli attori: governi e parlamenti nazionali, Commissione e Parlamento europeo» ha spiegato Draghi. Il commento è di Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.

    Raddoppio del traforo del Monte Bianco, "no" del ministro francese

    Parigi non vuole il raddoppio del traforo del Monte Bianco. Il ministro dei Trasporti transalpino Philippe Tabarot ha espresso di fatto un parere negativo in una lettera, datata 14 febbraio ma pubblicata ieri, in cui scrive che "La posizione della Francia , espressa regolarmente nel quadro della commissione intergovernativa del tunnel del Monte Bianco, non è cambiata". Nessuno sviluppo, dunque. Lo ribadisce il ministro dopo che il deputato dell'Alta Savoia all'Assemblea nazionale, Xavier Roseren, aveva chiesto di assumere una posizione definitiva sul tema. La decisione asseconda le volontà soprattutto della valle dell'Arve, da Chamonix-Mont-Blanc in giù, dove i tir sono un problema molto più sentito rispetto alla Valle d'Aosta e dove i livelli di traffico e inquinamento sono ritenuti da anni insostenibili. Interviene Francesco Turcato, presidente Confindustria Valle d'Aosta.

    Poste in Tim, filosofia industriale, faro su sinergie

     La prima mossa nel risiko delle tlc l'hanno fatta Poste e Cdp. I cda dei due gruppi nel week end hanno dato il via libera allo scambio azionario: Poste ha acquistato il 9,81% circa di Tim da Cassa Depositi e Prestiti e al contempo l'intera sua partecipazione in Nexi (pari al 3,78% circa) è passata a Cdp che così si rafforza nella 'pay tech' salendo al 18,25 per cento. Il corrispettivo per l'acquisto delle azioni di Tim sarà riconosciuto "in parte mediante i proventi derivanti dal trasferimento da Poste Italiane a Cassa Depositi e Prestiti della partecipazione in Nexi e in parte mediante cassa disponibile", appena sotto i 180 milioni di euro (valorizzando quindi Tim approssimativamente di 0,26/0,27 euro per azione).  E' la prima tessera di un domino, alla quale Poste, che diventa il secondo azionista, guarda con un approccio industriale, che apre un ampio spazio di accordi commerciali e sinergie. Tra Tim e Poste, annuncia subito la società guidata da Matteo del Del Fante "è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l'accesso di Postepay all'infrastruttura di rete mobile di Tim", l'ingresso nel capitale infatti "abilita l'evoluzione dei rapporti commerciali tra Tim e Poste Italiane" spiega il cda in una nota. Per la Cassa invece il focus è tutto puntato su Nexi, di cui è azionista dalla nascita: «Il Gruppo Cdp aumenta la propria quota in Nexi dall attuale 14,46% al 18,25% complessivo - spiega Cdp in una nota -, rafforzando così il sostegno alla strategia industriale di un azienda protagonista in Europa nell infrastruttura dei pagamenti digitali, che sin dalla sua nascita quattro anni fa ha avuto Cassa al suo fianco». Ne abbiamo parlato con Laura Serafini, Il Sole24Ore.

    Elon Musk presenta Grok-3 e rinviglorisce la rivalità con Sam Altman

    Elon Musk rilancia sull intelligenza artificiale e con la sua startup xAI ha presentato nelle scorse ore il modello Grok-3 aggiornato: una versione della tecnologia chatbot che secondo il miliardario è «la AI più intelligente della Terra». In una diretta streaming la società ha affermato che, in base a parametri matematici, scientifici e di codifica, Grok-3 «batte Google Gemini di Alphabet, il modello V3 di DeepSeek, Claude di Anthropic e GPT-4o di OpenAI». Grok-3 ha una potenza di calcolo «più che decuplicata» rispetto al suo predecessore e ha completato il pre-training all inizio di gennaio, ha detto Musk in una presentazione insieme a tre ingegneri di xAI. Approfondiamo con Enrico Pagliarini, Radio24.

  • Il prezzo delle uova alle stelle? Donald Trump replica ai reporter che c'e' l'influenza aviaria, che lui e' in carica solo da tre settimane e scarica la colpa dell'inflazione sul suo predecessore Joe Biden. "Quando avete visto i numeri dell'inflazione, ero qui da tre settimane. Non ho avuto niente a che fare con l'inflazione, è stata causata da Biden", ha detto. "Ho avuto quattro anni di inflazione praticamente nulla", ha aggiunto riferendosi al primo mandato. "Ma vi dirò una cosa, questo paese ha fatto più progressi nelle ultime tre settimane di quanti ne abbia fatti negli ultimi quattro anni, e siamo di nuovo rispettati come paese".  Curioso che proprio il prezzo delle uova possa risultare un boomerang. Secondo molti analisti infatti proprio la percezione del costo della vita ha giocato un ruolo fondamentale nelle elezioni dello scorso novembre. Gli elettori e le elettrici che vanno a fare la spesa ogni giorno, in sede di voto, non sono stati influenzati dai dati macroeconomici che sono stati utilizzati per dimostrare il successo della Bideneconomy. Per molti l'elemento che ha più spostato è stato il prezzo dei beni essenziali come le uova per l'appunto. Una dozzina di uova costava 1,60 dollari a gennaio 2017, quando si è insediato Trump.  Ne discutiamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.it

    Botta e risposta tra i vertici di Unicredit e Banco Bpm sull'opa Anima

    Banco Bpm ha deciso di rilanciare su Anima prima della conferma della BCE, mettendo potenzialmente a rischio i parametri patrimoniali. Unicredit minaccia di ritirare la sua OPS, mentre il CEO di Banco Bpm, Castagna, respinge le accuse e difende la strategia per rafforzare l’istituto. L’assemblea del 28 febbraio sarà decisiva. Ne parliamo idea con  Luca Davi - Il Sole 24 Ore 

    Prezzi del caffè ai massimi

    Non si fermano gli allarmi sui rincari del caffè, dopo l allarme lanciato dagli imprenditori a fine agosto 2024, cui hanno fatto eco le associazioni dei consumatori. Il caffè arabica ha toccato a inizio febbraio un nuovo record e ha superato i 4 dollari per libbra a New York. Il rally è alimentato dalle "preoccupazioni per la scarsità delle forniture a livello globale" con il prezzo che è raddoppiato nell'ultimo anno. Sono cresciuti i timori per la futura produzione del Brasile, primo produttore dopo una prolungata siccità. Il raccolto di arabica in Brasile dovrebbe essere il più basso dal 2022.
    Assoutenti, per esempio, ha stimato un incremento del 68% della materia prima rispetto al 2023 per la varietà robusta. Secondo l associazione in Italia, dove il solo espresso bevuto al bar genera un giro d affari di 7 miliardi di euro all anno, il costo della tazzina è cresciuto del 15% dal 2021, con picchi in particolare in alcune città. E la situazione non accenna a stabilizzarsi: secondo gli analisti, il caffè è tra le principali materie prime a vedere le quotazioni lievitate. Per il 2025 si stima che la tazzina di caffè al bar potrebbe arrivare a costare anche 2 euro. Cosa è successo quindi alla materia prima? I trend rialzisti sarebbero amplificati dall incertezza sugli effetti delle norme anti deforestazione Ue e dai costi dei container sostenuti dalle tensioni geopolitiche sul Mar Rosso. Tuttavia, il trend inflazionistico è anche fortemente alimentato da movimenti speculativi. Ultimo non ultimo, lo scenario potrebbe ulteriormente peggiorare con i dazi commerciali americani. Il commento è di Cristina Scocchia, AD di Illycaffè.

  •  L irrompere sulla scena delle politiche commerciali di Donald Trump attenua l ottimismo e fa aumentare la prudenza degli operatori sull andamento delle Borse nei prossimi mesi.. Lo rivela il consueto sondaggio mensile di Assiom Forex condotto fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor in vista del Congresso che si svolge a Torino oggi e domani. Rispetto a un mese fa, scende dall 87% all 83% chi vede mercati stabili o in rialzo, mentre sale al 62% dal 57% la quota di chi non prevede altri guadagni. Interviene Chiara Di Michele, Radiocor.

    Lavoro, in 10 anni il disallineamento tra domanda e offerta è raddoppiato

    Il nuovo rapporto "Talent Shortage" di ManpowerGroup, realizzato intervistando oltre 40mila datori di lavoro in 42 paesi del mondo, di cui 750 italiani, rivela che in Italia il 78% delle aziende vorrebbe assumere nuove risorse ma non trova candidati con le competenze giuste. Soltanto un paio di giorni Confcommercio lamentava che nel 2025 non si riusciranno a trovare 258 mila lavoratori dei settori commercio, ristorazione e alloggio, con un mismatch tra domanda e offerta di lavoro rispetto allo scorso anno in crescita del 4%. Una vera e propria emergenza che «rischia di frenare la crescita dei settori e del Pil».
    Nel report ManpowerGroup, nel confronto globale, il dato italiano è più alto della media dei 42 paesi considerati che è del 74%, ma è migliore rispetto a quello della Germania che ha il tasso più alto di talent shortage, con l'86%, di Israele (85%) e del Portogallo (84%). Ed è in linea con il 76% di Paesi come la Francia, il Regno Unito, la Svezia, la Svizzera, i Paesi Bassi, la Turchia e la Spagna (75%). Viceversa in fondo alla classifica, tra i paesi dove le aziende riferiscono minori difficoltà a trovare personale qualificato ci sono la Colombia e la Polonia dove il talent shortage è del 59% e Porto Rico (53%). Grandi potenze economiche come gli Stati Uniti hanno un tasso del 71%, inferiore rispetto a quello della Cina dove è del 74%. Dopo i minimi storici negli anni tra il 2008 e il 2012, la carenza di profili adeguati è un fenomeno che ha iniziato progressivamente a rialzare la testa, per crescere in maniera continua dal 2016 in poi e raggiungere il picco nel 2023, quando ha sfiorato la media dell'80%, dal 30% del 2007. Parlando dell'Italia, Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup, spiega che «negli ultimi 10 anni il problema è più che raddoppiato, siamo passati dal 36% al 78% di imprese che dichiarano difficoltà a trovare i profili giusti. Viviamo un mercato del lavoro estremamente complesso e un ritardo come Paese su molte tematiche che vanno dalle nuove tecnologie fino alla transizione ecologica. C'è bisogno di una accelerazione nel leggere i trend e cercare le risposte per fare fronte alla velocità con cui sta crescendo il disallineamento domanda e offerta di lavoro».  Il commento è di Anna Gionfriddo, Amministratore Delegato di ManpowerGroup.

  • Oggi si è tenuto a Bruxelles la riunione dei ministri della Difesa della Nato. Sul tavolo inevitabilmente quanto annunciato ieri da Donal Trump in merito all'inizio delle trattative per una pace in Ucraina e la richiesta all'Europa, avanzata dal Segretario americano alla Difesa Pete Hegseth, di farsi carico della maggior parte dei finanziamenti all'Ucraina. Dai 31 membri della Nato Trump continua a pretendere un impegno finanziario maggiore del 2% del loro Pil, mentre complessivamente i Paesi Nato della Ue sono all 1,9%, con l Italia per esempio che non arriva all 1,6%.  Nello specifico Cambio in un intervento all'incontro dello Ukraine Defence Contact Group, che riunisce più di 40 paesi alleati dell'Ucraina, tenutosi ieri a Bruxelles, il Segretario americano alla Difesa Pete Hegseth ha dichiarato che l'Europa dovrà fornire la maggior parte dei finanziamenti all'Ucraina, segnando un cambio di rotta nella politica di Washington. Se tutti i Paesi Ue fossero al 2% del Pil, così come chiede la Nato già ora, ci sarebbero 60 miliardi in più da spendere. I singoli Paesi europei in questi mesi dovranno decidere se mantenere l inefficiente frammentazione e rimpolpare i loro sistemi di difesa, pagando ognuno di tasca propria e portando acqua all industria militare Usa, o accordarsi per una Difesa comune europea. Per finanziarla, sempre nel quadro della Nato, è in discussione la possibilità di emettere debito comune. In questo caso gli scenari sono due: 1) acquisti centralizzati dai miglior offerenti per spendere meno; 2) concentrare le risorse sulla industria europea per uniformare le forniture. A margine della Ministeriale della Nato a Bruxelles si è espresso anche il ministro della Difesa Guido Crosetto: 'Su obiettivo oltre 3% concordi quasi tutti' L'impegno di spendere per la difesa una somma annua pari ad almeno il 2% del Pil "ormai è ampiamente superato". Il segretario alla Difesa degli Usa Pete Hegseth "ci ha ribadito che la richiesta di Donald Trump sarà al 5%. Noi abbiamo ribadito che per molti Paesi è impossibile pensare di raggiungere un obiettivo di questo tipo". "Probabilmente - ha aggiunto - a fine giugno, quando si riunirà la Nato, ci sarà un'ulteriore proposta" di obiettivo per la spesa per la difesa, "che non sarà più sicuramente il 2%, neanche il 2,5%. Si parla di oltre il 3%", obiettivo che, conclude, "trova concordi quasi tutti i Paesi". Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore Bruxelles.

    La Lega insiste sulla pace fiscale ma Giorgetti non si sbilancia

    L obiettivo per ora è soprattutto mediatico. Matteo Salvini ha riunito ieri alla Camera il Consiglio federale della Lega per rilanciare la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali che secondo il vicepremier del Carroccio potrebbe arrivare in primavera, anche con un decreto ad hoc. Toccherà ora a Giancarlo Giorgetti mettere in pratica l idea riuscendo a far quadrare i conti di quella che il segretario della Lega ha battezzato pace fiscale . E qui viene il difficile. Lo si capisce dalla risposta sibillina del ministro dell Economia. Ai giornalisti che gli chiedono se sia d accordo con questa nuova rottamazione risponde con un sibillino «non smentisco». A spanne il costo si aggirerebbe attorno ai 5 miliardi di euro. Tanto, troppo per un bilancio in sofferenza.  Oggi il ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti durante il question time al Senato ha spiegato che lavora sempre sulle coperture di ogni tipo perché purtroppo il lavoro il Mef è su tutte le coperture, rispondendo alla domanda se fosse in corso la ricerca di risorse per la rottamazione delle cartelle fiscali. Intanto ieri è arrivato ieri sera in extremis l emendamento fiscale al Milleproroghe che riapre i termini della rottamazone quater (domande entro il 30 aprile) e corregge la stretta sulle auto aziendali: i contratti firmati nel 2024 eviteranno l aumento di costi. Intanto la Lega insiste sulla sanatoria in 10 anni. Alleati freddi. Ne parliamo con Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore

    Tim, ok a Mef-Retelit su Sparkle 

    La firma per il distacco di Sparkle da Telecom Italia è fissata per l 11 aprile, ma la vendita sarà completata «entro il primo trimestre del 2026», una volta ottenute le prescritte autorizzazioni antitrust e golden power. Il cda Tim ha approvato ieri l offerta Mef-Retelit. Della società dei cavi sottomarini il Mef rileverà il 70%, la controllata italiana del fondo Asterion il 30%, finanziando l operazione per circa la metà a debito, con il supporto di un pool di banche (Intesa, Ing, Bpm e Mps). L offerta, che valuta la società dei cavi sottomarini internazionali 700 milioni in termini di enterprise value, era diventata vincolante prima di Natale, ma il termine di validità, inizialmente fissato nel 27 gennaio, era poi slittato al 15 marzo. L offerta è passata al vaglio del Comitato parti correlate per la presenza nel capitale di Cdp (9,8%) e nel board del presidente della Cassa Giovanni Gorno Tempini.  Ieri il board ha esaminato anche il preconsuntivo del 2024 che ha riportato risultati anche migliori degli obiettivi aziendali. La nota Tim sottolinea che «sono state centrate tutte le guidance per tre anni consecutivi». I ricavi consolidati sono cresciuti del 3,1% a 14,5 miliardi, con un miglioramento dell 1,5% a 10,2 miliardi sul mercato domestico e un progresso del 6,8% a 4,4 miliardi in Brasile. L Ebitda aumenta dell 8,3% a 4,3 miliardi, con contributo analogo e identica progressione dalle attività in Italia e nel Paese sudamericano. L Ebitda after lease sale del 10,1% a 3,7 miliardi (+8,5% sul mercato domestico a 2 miliardi e +11,9% in Brasile a 1,7 miliardi). Sul mercato domestico Tim consumer ha riportato ricavi per 6,1 miliardi (+0,6%) e Tim enterprise per 3,3 miliardi (+4,1%). Ne parliamo con Antonella Olivieri Il Sole24Ore

    Confindustria: dai dazi effetti profondi sull Italia

    Trump firmerà presto un ordine per imporre dazi a tutti i Paesi che applicano dazi sulle importazioni statunitensi. Il presidente statunitense ha già annunciato dazi su acciaio e alluminio dal 12 marzo, scatenando reazioni negative da Canada, Ue e Messico.
    In questo contesto secondo il Centro Studi di Confindustria, che oggi ha pubblicato una nota, l export italiano è più esposto della media Ue al mercato Usa. Tra i settori maggiormente esposti: bevande (39%), autoveicoli e altri mezzi di trasporto (30,7% e 34%) e farmaceutica (30,7%). Nel 2024 le vendite di beni italiani negli Usa sono state pari a circa 65 miliardi di euro, generando un surplus vicino a 39 miliardi. "I lavori empirici basati sull esperienza della prima amministrazione Trump - si legge nella nota - mostrano che i dazi si sono scaricati interamente sui prezzi di acquisto, con un impatto finale di minori margini per le imprese e maggiori prezzi per i consumatori. Per Italia ed Europa si prefigurano considerevoli rischi, accanto ad alcune opportunità, in termini di quote di mercato potenzialmente contendibili nel mercato Usa liberate dal decoupling con la Cina". I dazi, spiega il Centro Studi, sono uno strumento "estremamente distorsivo" e nel caso dell'Italia " le connessioni economiche sono estremamente profonde". Il commento è di Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.

  • Alimentari e stop. L' elenco dei settori industriali in crescita nel 2024 termina già qui, racconto succinto di un anno da dimenticare, che per l industria nazionale si chiude decisamente peggio rispetto agli esordi dello scorso gennaio. Dicembre evidenzia infatti nei dati Istat una caduta corale, per un calo del 7,1% su base annua (solo ai tempi del Covid era andata peggio), del 3,1% rispetto a novembre. Per la produzione industriale salgono così a 23 i mesi di caduta consecutiva nel dato tendenziale, quasi due anni in apnea suggellati dalla rilevazione di dicembre, che consente di tirare le somme su un 2024 non certo brillante. Discesa che in termini di incassi per la manifattura è stimata in 42 miliardi di euro e che dal lato produttivo vede una frenata media del 3,5%, secondo arretramento annuo consecutivo dopo il - 2% del 2023. Il dato Istat risente anche delle scelte effettuate da numerose aziende, che in mancanza di lavoro hanno preferito prolungare la pausa natalizia, anticipando lo stop e posticipando comunque la riapertura di qualche giorno a gennaio. Scelte che hanno lasciato il segno nelle statistiche. Ne parliamo con Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

    Banche: nel mezzo del risiko, il 2024 è stato un altro anno record. Balzo utile per i primi 5 gruppi grazie alle commissioni

    Un altro anno d oro per le banche italiane. I primi cinque gruppi (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Bper) archiviano il 2024 con ricavi e utili in forte crescita (proventi operativi +5,6% e risultato netto +7,2%) rispetto all anno precedente, nonostante la discesa dei tassi avviata dalla Bce a partire da giugno. A trainare i conti sono le commissioni nette (+8%), che registrano una performance nettamente superiore a quella degli interessi netti (+4,6%), invertendo lo schema affermatosi nel 2023. Ancor più significativi gli aumenti per le commissioni su attività di gestione, intermediazione e consulenza. E quanto emerge dall analisi della Fondazione Fiba di First Cisl sui bilanci del 2024.
    Al termine del 2023 le commissioni nette avevano fatto segnare un calo del 2,4% rispetto all anno precedente. La forte ripresa che si è registrata nel 2024 va evidentemente ascritta alla volontà delle banche di compensare la riduzione del margine d interesse aumentando i ricavi derivanti dal risparmio gestito. Il dato sulle commissioni nette è correlato alla forte dinamica della raccolta indiretta, aumentata del 9,3%. Tale crescita si riscontra in entrambe le componenti, sia il risparmio gestito che la raccolta amministrata, senza andare a scapito della raccolta diretta (+ 1,3%). Interviene sul tema Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl.

    Milano-Cortina si presenta al festival di SanRemo

    Si è acceso il countdown ufficiale che segna l ultima volata verso le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Milano Cortina, che si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026. A un anno dai Giochi iniziano i primi test event per collaudare e simulare l organizzazione delle gare. Dopo l'intervento di ieri di Gianmarco Tamberi, stasera sul palco dell'Ariston  Carolina Kostner racconterà come partirà la fiaccola olimpica. I 365 giorni che mancano all arrivo della fiamma a San Siro sono fondamentali anche per la consegna degli impianti e delle infrastrutture. Sui primi c è il nodo degli extracosti da 120 milioni di euro, che il governo dovrebbe sciogliere a breve. Sulle seconde si corre, sapendo che non tutte saranno pronte in tempo. Il 15 gennaio si è chiusa la pre-registrazione alla piattaforma di vendita, a cui si sono iscritte 350.000 persone (il 70 per cento straniere). Sono 1,6 milioni i ticket disponibili, con prezzi che sono stati studiati per garantire l accessibilità alla maggior parte delle gare: il 20 per cento costerà meno di 40 euro, mentre il 57 per cento sarà sotto i 100 euro. Oltre, ci sono le esperienze premium, dove si spazia tra cifre anche a tre zeri arrivando a 7.500 euro. Il commento al microfono di Sebastiano Barisoni è di Andrea Varnier, amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026.

  • Via i progetti irrealizzabili entro la scadenza. Ridimensionamento degli obiettivi impossibili, spostamento degli investimenti a rilento verso altre fonti di finanziamento. Alla scadenza formale del Recovery Plan manca ormai meno di 18 mesi. Con l'arrivo di Raffaele Fitto alla Commissione europea e la delega alla sua attuazione, per l'Italia il problema politico di presentarsi alla scadenza senza rimediare una figuraccia si fa sempre più impellente. Il successore di Fitto al ministero degli Affari europei - Tommaso Foti - per raggiungere l'obiettivo di spendere le risorse chieste entro i tempi stabiliti ha davanti a sé una sfida quasi impossibile: accelerare la spesa ad un ritmo esponenziale, oltre cinque miliardi al mese. L'Italia - il maggior beneficiario in assoluto con la Spagna del primo esperimento di debito europeo - ha chiesto fin qui ben quattro revisioni. Germania, Grecia, Finlandia, Irlanda e Cipro ne hanno presentate tre, altri dieci Paesi due. Foti ha annunciato a questo giornale mercoledì scorso che in marzo presenterà in Parlamento la quinta richiesta di modifica: quasi certamente l'ultima, poi occorrerà sperare nell'inevitabile proroga che Foti nega solo per ragioni di opportunità. Non è nulla di nuovo: se il Pnrr si fermasse qui, la media dei fondi già utilizzati - un terzo del totale - sarebbe la stessa della programmazione ordinaria dei fondi europei. Con un occhio al successo spagnolo, a Palazzo Chigi sanno cosa non ha funzionato del piano italiano: Madrid ha concentrato gli investimenti su meno obiettivi e concentrati verso il sistema produttivo. Il nostro Pnrr - nonostante i tentativi ripetuti di modifica - ha più di 260mila appalti. Una polverizzazione che avvantaggia i piccoli interventi sul territorio e i Comuni, meno le imprese. Basti qui citare il caso del progetto Transizione 4.0, sei miliardi a disposizione per l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni. Secondo le stime che circolano nel settore, fin qui non sarebbero stati accolti progetti per nemmeno un miliardo: colpa delle procedure complicatissime per ottenere i fondi. E così fra Palazzo Chigi e i ministeri si lavora a tessere l'ennesima tela di Penelope.  Il commento è di  Luca Dal Poggetto, Analista di Openpolis esperto di Pnrr.

    Unicredit compra ancora e supera il 5% in Generali

    Nel mezzo del doppio assalto a Commerzbank e a Banco Bpm e a pochi giorni dall uscita allo scoperto su Generali, Unicredit batte le stime del mercato con i risultati del 2024. Nel frattempo il timone resta puntato sulle partite in m&a in corso, a partire da Banco Bpm per cui il ceo Andrea Orcel non esclude un rilancio. E su Generali il banchiere alza il velo: Unicredit ha superato il 5%. Secondo quanto risulta potrebbe essere cresciuta sia la componente in azioni proprie della banca, arrivata nelle scorse settimane al 4,2%, sia il pacchetto di titoli gestito per conto di clienti. La nuova quota sarà annunciata a giorni in base alle tempistiche previste per l acquisto di partecipazioni rilevanti. La banca guidata da Andrea Orcel chiude l esercizio con un utile netto contabile di 9,7 miliardi, in rialzo del 2%, e un utile netto escluse le dta a 9,3 miliardi (+8%). Nel solo quarto trimestre il risultato contabile è stato di 1,97 miliardi e l utile netto di 1,6 miliardi (oltre i 1,44 miliardi il consensus), in calo rispetto agli 1,9 miliardi dello stesso periodo del 2023. Nel settembre scorso Unicredit ha aperto il consolidamento italiano ed europeo acquisendo il 9% di Commerzbank, di cui poi è salita fino al 28% con derivati. In novembre l istituto ha poi lanciato un ops da 10,1 miliardi su Banco Bpm a un concambio di 0,175 azioni Unicredit per ogni titolo Banco Bpm. La terza mossa è stata annunciata negli ultimi giorni con l acquisto del 4,1% in Generali. La quota potrebbe essere messa in palio nelle prossime settimane in vista dell assemblea che l 8 maggio sarà chiamata a rinnovare il cda della compagnia. Ne parliamo con Alberto Grassani. Sole 24 ore.

    Il mondo ha perso la bussola - Terzo rapporto sul mondo postglobale

    Oggi alle 17.30 nella sede di Confindustria Como, in collaborazione con Intesa Sanpaolo è stato presentato il terzo Rapporto sul mondo postglobale intitolato "Il mondo ha perso la bussola", a cura del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi.
    Quali sono, se ancora ci sono, i punti cardinali per orientarsi nel caos del mondo postglobale? Il terzo Rapporto del Centro Einaudi prova a esplorare i possibili scenari in un mondo sempre più complesso e imprevedibile. E offre un analisi delle grandi trasformazioni globali, con particolare attenzione alle elezioni del 2024 in 64 Paesi, che hanno coinvolto quasi metà della popolazione adulta mondiale e il 60% del PIL globale. Discute inoltre della necessità di riconnettere i mercati finanziari all economia reale e del concetto di antifragilità, ovvero la capacità di adattarsi nell incertezza. Interviene al microfono di Sebastiano Barisoni Mario Deaglio, docente emerito Economia Internazionale Università di Torino.

  • Ancora un record per il prezzo dell'oro: il contratto con consegna ad aprile sfiora i 3.000 dollari l'oncia a 2.909,70 dollari con un rialzo dello 0,77%. Rispetto al 2022, gli acquisti di oro fisico da parte delle banche centrali sono più che raddoppiati. La decisione dei Paesi occidentali di porre sanzioni sulle riserve della banca centrale russa ha rappresentato un punto di non ritorno, e suggerisce che, in futuro, qualsiasi paese che si dovesse trovare in forte disaccordo politico con l'Occidente potrebbe implicitamente correre il rischio di vedere i propri asset confiscati. Di conseguenza, le banche centrali di tutto il mondo hanno incrementato le riserve di oro e questa tendenza è destinata a continuare nel 2025. Il World Gold Council (WGC) stima che gli acquisti di oro da parte delle banche centrali abbiano spinto il prezzo al rialzo di circa il 15%. Commentiamo la notizia insieme a Alessandro Plateroti Direttore di NewsMondo.it

    Gas ai massimi da febbraio 2023, scorte dimezzate

    I prezzi del gas naturale sono saliti ai massimi degli ultimi due anni, il Ttf scambiato ad Amsterdam intorno a metà seduta ha segnato un rialzo del 4,6% a 58,3 euro e il mercato teme una nuova crisi energetica.  Si tratta del massimo dal febbraio 2023, dopo che i contratti hanno registrato quattro settimane consecutive di rialzi. Dopo una lunga lotta contro l'aumento delle bollette, l'inflazione ostinatamente alta e l'affievolimento dell'attività industriale a causa della crisi del 2022, l'Europa si trova di nuovo ad affrontare la minaccia di un altro rally prolungato che potrebbe scatenare ulteriori sofferenze economiche. Le scorte di gas della regione si stanno esaurendo rapidamente.  Il maggior numero di giorni senza vento di quest'inverno, unito a un clima leggermente più freddo e alla perdita del transito del gas russo attraverso l'Ucraina all'inizio dell'anno, ha costretto i Paesi ad attingere alle scorte di carburante e ora i siti di stoccaggio europei sono pieni per meno della metà, il livello più basso per questo periodo dell'anno dal 2022. Secondo le previsioni mensili di ICIS (Independent Commodity Intelligence Services) questo mese il consumo di gas in Europa dovrebbe aumentare del 17% rispetto a un anno fa, trainato dalla domanda residenziale e commerciale. L'imminente stagione di manutenzione estiva della Norvegia potrebbe anche limitare le forniture in un momento in cui il mercato è già molto rigido. Gli operatori stanno tenendo d'occhio anche l'impatto dei dazi statunitensi e le possibili ritorsioni - che rischiano di rendere più costose le importazioni di gas naturale liquefatto - e le discussioni sulle forniture russe, dato che alcuni Paesi dell'Europa centrale continuano a chiedere il ritorno del transito del gas attraverso l'Ucraina. Ne parliamo con Sissi Bellomo, Il Sole24ore.

    Trump: «Dazi al 25% su acciaio e alluminio»

    In un botta e risposta con i giornalisti a bordo dell'Air Force One che volava dalla Florida a New Orleans per portare il presidente al Super Bowl nella giornata di domenica, Trump ha dettato l'agenda della settimana. Nella giornata di oggi, ha detto, annuncerà i dazi del 25% sull'import di acciaio e alluminio verso tutti i Paesi. Domani sarà invece la volta delle «tariffe reciproche» per colmare nei piani del presidente il deficit commerciale. Non ha fornito dettagli, né elenco di settori o Paesi che finiranno nel mirino e a quale grado. E nemmeno quando entreranno in vigore. Nel 2024 la produzione italiana di acciaio è stata di 20 milioni di tonnellate, inferiore a quello di siderurgie più giovani, come Iran e Vietnam. Il calo produttivo è dovuto al rallentamento dell ex Ilva; le imprese private hanno mantenuto volumi e occupazione nonostante il costo d energia più alto in Ue e la congiuntura. I Paesi terzi aumentano l export. "Ma in Italia non siamo rimasti fermi", ha spiegato il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi.  "La presenza internazionale si è rafforzata con l M&A; abbiamo investito 2,5 miliardi in nuovi impianti". La direzione verso cui deve muoversi l acciaio italiano è però il green. Interviene al microfono di Sebastiano Barisoni Antonio Gozzi - Presidente Federacciai.

  • Nel tourbillon del risiko bancario erano rimaste solo le due ex popolari, dopo che Intesa Sanpaolo martedì si è chiamata fuori da qualsiasi operazione di sistema. Dopo lunghe speculazioni che si sono rincorse per mesi, alla fine è successo: Bper Banca ha lanciato un Operazione pubblica di scambio sulla Popolare di Sondrio. Entrambe le banche sono partecipate da Unipol, la prima al 19,9% (ma ha costruito una quota potenziale che potrebbe portarla al 24,6%) e la seconda Pop Sondrio al 19,7%. Con questa mossa sono arrivate a cinque le offerte a Piazza Affari di titoli bancari: Banco Bpm su Anima, Unicredit sullo stesso Banco, Mps-Mediobanca, Banca Ifis-Illimity, oltre a Unicredit che a Francoforte ha aperto il fronte Commerzbank. Ora è arrivata anche l iniziativa di Bper sulla Popolare Sondrio. L'offerta di scambio totalitaria lanciata prevede che vengano assegnate 1,45 azioni di nuova emissione dell'istituto modenese per ogni titolo di quello valtellinese. La valorizzazione delle azioni di Bper, si legge in una nota, ammonta a 9,527 euro (rispetto ai 9,27 euro di ieri). In caso di adesione integrale, il controvalore complessivo dell'offerta è di 4,32 miliardi di euro. Il premio riconosciuto agli azionisti della Sondrio è pari al 6,6% sulla chiusura di Borsa.  Il commento è di Luca Davi Il Sole 24 Ore.

    Da America first ad America more

     Lo scorso 4 febbraio la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando alla Conferenza degli Ambasciatori europei ha dichiarato: "La visione di un mondo che tende a una sempre maggiore cooperazione e iperglobalizzazione è ormai superata. O almeno questa è la sensazione che i cittadini - e certamente molti elettori - di tutto il mondo hanno espresso chiaramente. Ma non si tratta solo di una sensazione astratta. Sono tornate le grandi paure".  In questo contesto, dall'altra parte dell'Oceano sembra evidente un cambio di rotta da 'America First' ad 'America More', dall'isolazionismo a un nuovo imperialismo: è l'apparente parabola del Trump II, dopo l'annuncio di un piano per il controllo Usa di Gaza. La mossa sembra in linea con le ambizioni espansionistiche della nuova amministrazione Trump, che sostiene, almeno a parole, di volersi riprendere il Canale di Panama, impossessarsi della Groenlandia e annettersi il Canada come 51/mo stato Usa. Ma contraddice tutta la sua campagna elettorale, dove aveva promesso di tenere il Paese fuori da coinvolgimenti stranieri e dalle "guerre senza fine", evitando 'boots on the ground', le truppe sul terreno che ora non esclude neppure per Gaza (anche se la Casa Bianca ha frenato, indicandola come possibile leva negoziale).  Resta da capire se la sue mosse apparentemente improvvisate, come con i dazi, non rientri in una strategia di negoziazione per alzare la posta in gioco e trattare da una posizione di forza, con la pistola sul tavolo. Ne parliamo insieme a Giulio Sapelli, Università Statale Milano.

  • L'Europa starebbe valutando la possibilità di consentire anche alle auto ibride plug in di restare sul mercato dopo il 2035, anno che per ora segna il divieto di vendita di auto a benzina e diesel. È quello che ha scritto der Spiegel, in un articolo che cita un documento strategico di fine gennaio che metterebbe in dubbio la linea finora seguita. Sul portale tedesco Energie-Bau, si pubblica lo stralcio del paper europeo, che aprirebbe a una maggiore flessibilità, in seguito alle pressioni della lobby dell'auto. "Come parte del dialogo, individueremo soluzioni immediate per salvaguardare la capacità dell'industria di investire, guardando a possibili flessibilità per assicurare alla nostra industria di restare competitiva, senza perdere le ambizioni complessive del 2025", si legge nel testo in inglese circolato.
    Intanto l inizio del 2025 non sorride a Tesla, soprattutto in Germania. Il colosso delle auto elettriche sta vivendo un momento complicato nei principali mercati europei, con un calo delle vendite di una magnitudo inattesa. Il dato più clamoroso arriva dalla Germania, dove a gennaio le immatricolazioni sono crollate del 59%, fermandosi a 1.277 unità. Ma il trend negativo non si ferma qui: in Francia le vendite sono scese del 63%, nel Regno Unito del 12%, e complessivamente, in Europa, il calo medio è stato del 47,7% rispetto a gennaio 2024. A preoccupare è il fatto che questa contrazione non è generalizzata: mentre Tesla arranca, il mercato delle auto elettriche in Germania è cresciuto del 54% lo scorso mese. Insomma, i tedeschi hanno ricominciato a comprare auto a batteria, sempre meno a marchio Tesla. Commentiamo insieme a Alberto Annicchiarico, Il Sole 24 Ore.

    Fallisce Fwu, colpiti 110.000 risparmiatori italiani

    Arriva il fallimento per la compagnia assicurativa tedesca Fwu Life Insurance Lux e 110mila risparmiatori italiani, che hanno sottoscritto le loro polizze, dovranno ora attendere degli anni per recuperare una parte delle loro somme. La decisione da parte del Tribunale del Lussemburgo, presa il 31 gennaio ma comunicata solo lunedì, era attesa ma è comunque un brutto colpo per i clienti del nostro paese che già in estate avevano appreso della crisi della casa madre e che nei giorni scorsi si erano visti bloccati gli accessi ai sistemi informatici.
    Si tratta di risparmiatori concentrati specialmente in Lombardia e Veneto con un taglio medio di circa 4.000 euro a polizza, per un controvalore totale di circa 400 milioni di euro. Prodotti complessi, poco adatti a investitori non professionali, con costi caricati nei primi anni e legati all'andamento volatile dei mercati finanziari. Ne parliamo con Andrea Franceschi, Sole24ore autore del podcast Market Mover e di "Squali".

    Milano-Cortina: -365 giorni

    Si è acceso ieri il countdown ufficiale che segna l ultima volata verso le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali di Milano Cortina, che si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026. A un anno dai Giochi iniziano i primi test event per collaudare e simulare l organizzazione delle gare. I 365 giorni che mancano all arrivo della fiamma a San Siro sono fondamentali anche per la consegna degli impianti e delle infrastrutture. Sui primi c è il nodo degli extracosti da 120 milioni di euro, che il governo dovrebbe sciogliere a breve. Sulle seconde si corre, sapendo che non tutte saranno pronte in tempo. Il 15 gennaio si è chiusa la pre-registrazione alla piattaforma di vendita, a cui si sono iscritte 350.000 persone (il 70 per cento straniere). Sono 1,6 milioni i ticket disponibili, con prezzi che sono stati studiati per garantire l accessibilità alla maggior parte delle gare: il 20 per cento costerà meno di 40 euro, mentre il 57 per cento sarà sotto i 100 euro. Oltre, ci sono le esperienze premium, dove si spazia tra cifre anche a tre zeri arrivando a 7.500 euro. Venendo agli extracosti: 120 milioni di euro circa, 80 per l Arena di Santa Giulia e 40 per il Villaggio Olimpico di Porta Romana. Ieri mattina si è tenuto un vertice olimpico a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri dell Economia e dello Sport Giancarlo Giorgetti e Andrea Abodi, con l amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina Andrea Varnier: all ordine del giorno, l organizzazione dei Giochi e lo stato di avanzamento delle infrastrutture. Stando ad alcune indiscrezioni, la premier avrebbe dato il via libera alla copertura degli extracosti, ma resta da capire bene con quali strumenti. Nel frattempo i privati, i quali stanno comunque portando a termine opere che rimarranno (e porteranno guadagni) anche dopo le Olimpiadi, contemplano anche la peggiore delle ipotesi, quella di pagare tutto da soli. Approfondiamo il tema con Marco Bellinazzo, Sole 24 Ore.

  • Presentato oggi a Roma, in occasione dell'Airport Day, un evento diffuso organizzato da Assaeroporti e società di gestione associate, il Manifesto degli aeroporti italiani, un documento che sintetizza i valori e gli obiettivi che muovono il sistema aeroportuale italiano, comparto che incide per il 3,8% sul Pil italiano e che genera 1,3 milioni di posti di lavoro. Mobilità, sviluppo, innovazione, sostenibilità e inclusività i cinque punti su cui si basa il Manifesto. L'incontro ha visto la partecipazione del vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, del presidente dell'Enac Pierluigi Di Palma, dell'amministratore delegato di Sace Alessandra Ricci, di Leopoldo Destro (Confindustria) e del presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo. «I nostri aeroporti ha detto Borgomeo - rafforzano l'economia del Paese. Il doppio record di traffico, per passeggeri e cargo nel 2024, lo dimostra: 220 milioni di viaggiatori e 1,25 milioni di tonnellate di merce sono i risultati migliori di sempre - Secondo il presidente di Assaeroporti alcuni dati sono abbastanza impressionanti - Per ogni milione in più di passeggeri si generano 522 posti di lavoro in ambito aeroportuale e 6.105 a livello nazionale».  Lufthansa arriva in Italia per valorizzare i nostri aeroporti e il nostro mercato». Interviene al microfono di Sebastiano Barisoni Carlo Borgomeo, Presidente Assaeroporti.

    Torna la Fashion Week di Milano

    Sono ancora in corso le sfilate della haute couture a Parigi, ma è già tempo di guardare avanti: Milano, infatti, si prepara alla fashion week delle collezioni donna per l autunno inverno 2025/26, dal 25 febbraio al 3 marzo, con il calendario ufficiale della Camera nazionale della moda italiana, costellato di 54 sfilate fisiche e cinque digitali, riunite, come ormai da tradizione, nell'ultima giornata della manifestazione. La Moda italiana spera in un 2025 migliore rispetto all'anno scorso, dice Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda, presentando la Milano Fashion Week Women's Collection. Capasa ha spiegato che il centro studi della Camera non ha ancora elaborato previsioni per l'anno in corso. "L'unico dato che abbiamo è quello rispetto all'ultimo trimestre del 2024, che è stato meno negativo rispetto ai primi tre, per questo siamo moderatamente ottimisti rispetto al 2025 - ha detto -. Noi speriamo sia un anno di tenuta. Ma adesso è troppo presto. Ci vuole almeno il primo trimestre". Ne parliamo proprio con Carlo Capasa - Presidente della Camera nazionale della Moda italiana.

  • Ieri, Generali ha toccato i 31,1 euro, poi ha ritracciato e chiudendo in crescita dello 0,33% a 30,73 euro ma tra volumi che sfiorano i 7 milioni di pezzi scambiati in una seduta. Oggi è abbastanza piatta. Il tutto, evidentemente, in scia alla notizia, anticipata da Il Sole 24 Ore, dell ingresso di UniCredit nel capitale del Leone con una quota del 4,7%, di cui lo 0,6% di terzi. Mossa che ha riacceso un faro sul gruppo assicurativo e soprattutto sul suo futuro, sia in termini di governance che di opzioni strategiche. Archiviata la presentazione del nuovo piano industriale, la prossima tappa chiave sarà infatti l assemblea dell 8 maggio chiamata al rinnovo delle cariche di vertice. Come è noto, il consiglio di amministrazione ha deciso di non procedere con la presentazione di una propria lista, cosa che farà invece il socio Mediobanca (13,1% del capitale) ricandidando il ceo Philippe Donnet, il presidente Andrea Sironi e una parte degli attuali consiglieri. In campo poi scenderà, plausibilmente, anche Assogestioni con una propria lista di minoranza. Cruciale, in questo quadro, sarà dunque cosa decideranno di fare i soci privati, e in particolare il gruppo Caltagirone che alla precedente tornata, nel 2022, aveva presentato un proprio elenco di candidati. L'intervento di Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore al microfono di Sebastiano Barisoni.

    Dazi, la risposta della Cina: stretta all export di metalli e indagine su Google

    C'è spazio per negoziare, questo il messaggio che si legge dietro la reazione di Pechino alla prima mossa di Donald Trump che ha punito le esportazioni cinesi con un 10 per cento aggiuntivo di tasse doganali. La bordata americana era attesa ma è stata meno potente di quanto Trump aveva prospettato in campagna elettorale, quando aveva parlato di dazi al 60%. Xi Jinping ha avuto tutto il tempo per preparare la sua contromossa. E l ha calibrata per evitare di arrivare a uno scontro totale. Sentiamo il parere di Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milanese.

    Von der Leyen dopo i dazi: pronti a fare accordi con la Cina

    Secondo quanto riporta il Telegraph , ilpresidente americano Donald Trump starebbe prendendo in considerazione l'idea di imporre una tariffa del 10% all'Ue. Il giornale sottolinea come "la mossa alimenterebbe ulteriormente la guerra commerciale globale in corso, iniziata sabato quando il nuovo presidente degli Stati Uniti ha imposto dazi a tappeto sulle merci importate da Messico, Canada e Cina". Una fonte vicina all'amministrazione Trump ha dichiarato - si legge sul quotidiano britannico - che con c'è un accordo chiuso sulla mossa commerciale anti-europea, "ma alcuni vogliono imporre una tariffa del 10%. Stanno parlando di farlo su tutte le importazioni dall'Ue".  Approfondiamo il tema con l'aiuto di Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.

  • Telefisco 2025 rilancia la sfida sui chiarimenti mettendo sotto esame tutte le novità del 2025. Questo l obiettivo di Telefisco che si svolgerà mercoledì 5 febbraio dalle 9 alle 18,30. E la sfida parte con un agenda molto ricca: sotto esame le novità per le imprese e per il lavoro autonomo, oltre a quelle che sono contenute nella legge di Bilancio, le misure su controlli, Iva e bilanci. All evento si potrà partecipare con due modalità. La formula Telefisco Base darà diritto a seguire gratuitamente in diretta i lavori e a ricevere crediti formativi e, in più, consentirà di inviare quesiti al forum dell Esperto risponde. La formula Telefisco Advanced, invece, consentirà di assistere, previa registrazione, ai lavori in diretta, ma soprattutto di seguire il convegno anche in differita, ricevendo i crediti formativi e gestendo al meglio il proprio tempo. A questo si aggiungerà la partecipazione a 12 sessioni di Master Telefisco che, dal 12 febbraio al 7 maggio, guideranno i professionisti negli adempimenti della prima parte dell anno. Per approfondire è intervenuto Jean-Marie Del Bo, vice direttore de Il Sole24Ore.

    Trade war

    Donald Trump ha dichiarato la sua grande guerra commerciale, scattata nel fine settimana tra bordate di dazi statunitensi e rappresaglie subito decise dai Paesi colpiti. Il presidente statunitense ha firmato in rapida successione tre ordini presidenziali, uno per ciascuna nazione sotto tiro: Canada e Messico, due alleati, e Cina, rivale strategico. Contengono dazi del 25% contro l import da Ottawa e Città del Messico, senza esenzioni, con uno sconto solo per l energia canadese, petrolio anzitutto, tassato al 10 per cento. Di un nuovo 10%, in aggiunta a dazi esistenti, sono tassate anche le importazioni dalla Cina. Le tariffe entreranno formalmente in vigore con qualche giorno di ritardo, da martedì, ma sono drastiche e contengono una clausola di ulteriore escalation, ha sottolineato la Casa Bianca asserendo la sua aggressività: se le capitali attaccate rispondono con misure simili, Washington alzerà ancora il tiro dei dazi. Trump ha inoltre indicato che resteranno in vigore finchè giudicherà che il flusso di migranti e dell oppioide fentanyl verso gli Usa non sia stato adeguatamente ridotto, senza indicare chiare richieste. Approfondiamo il tema con il doppio punto di vista di Alessandro Plateroti, Direttore di Newsmondo.it e di Lorenzo Codogno, Visiting professor alla London School of Economics e al College of Europe e consulente con LC Macro Advisors Ltd dal 2015. È stato capo economista del Ministero dell Economia e delle Finanze (2006-2015), e di Bank of America a Londra (1998-2006).

    La reazione dei mercati all'annuncio di Trump sui dazi

    La decisione del Presidente Trump di imporre dazi a tappeto ad alcuni dei maggiori partner commerciali americani ha provocato onde d'urto sui mercati di tutto il mondo. Il dollaro si è rafforzato, i prezzi del petrolio sono aumentati e i principali indici azionari degli Stati Uniti sono scesi all'inizio delle contrattazioni di lunedì, con l'S&P 500 in calo di circa l'1,5% e il Nasdaq, che si basa sulla tecnologia, in calo di circa l'1,8%. Anche i mercati asiatici ed europei sono scesi. Al momento dell'elezione di Trump, molti analisti e investitori avevano ignorato i suoi discorsi più aggressivi sui dazi come spacconate volte a stimolare i negoziati con le controparti globali. Ma nel fine settimana la nuova amministrazione ha dato seguito alla promessa del presidente. Wall Street nella gioranta di oggi ha aperto in calo dopo l'annuncio dei dazi da parte di Donald Trump. Il Dow Jones ha perso l'1,07% a 44.067,52 punti, il Nasdaq lascia il 2,08% a 19.219,07 punti mentre lo S&P 500 cede l'1,59% a 5.944,51 punti. L'intervento di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM Italia SGR al microfono di Sebastiano Barisoni.

  • Regno Unito, la situazione a 5 anni da Brexit

    Cinque anni fa veniva sancita l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Il 31 gennaio 2020, alle ore 23.00 (ora di Londra), mezzanotte presso la sede dell'Ue a Bruxelles, il Regno Unito lasciava ufficialmente il blocco dopo 47 anni di appartenenza che avevano portato la libera circolazione e il libero scambio tra il Regno Unito e altri 27 Paesi europei. Per i sostenitori della Brexit, il Regno Unito era ora una nazione sovrana responsabile del proprio destino. Per gli oppositori, era un Paese isolato e limitato. Cinque anni dopo, le persone e le imprese stanno ancora lottando con le scosse di assestamento economiche, sociali e culturali. L'Office for Budget Responsibility del governo prevede che le esportazioni e le importazioni del Regno Unito saranno entrambe inferiori di circa il 15% nel lungo periodo rispetto a quelle che si sarebbero avute se il Regno Unito fosse rimasto nell'Ue, e la produttività economica sarà inferiore del 4% rispetto a quella che sarebbe stata altrimenti. Commentiamo insieme a Giorgia Scaturro, collaboratrice di Radio24 da Londra.

  •  Un nuovo taglio, come ampiamente previsto. La Banca centrale europea ha ridotto i tassi di interesse ufficiale per la quinta volta nella fase di allentamento monetario in corso, portando il tasso sui depositi - attualmente il più rilevante - al 2,75% dal 3%, il tasso di rifinanziamento al 2,90% dal 3,15% e quello sui prestiti marginali al 3,15% dal 3,40%. La fase di tagli ha così ridotto il tasso sui depositi di 125 punti base. Il processo di disinflazione - si sottolinea nel comunicato ufficiale - è «ben avviato», sostanzialmente in linea con le proiezioni (di dicembre) e l inflazione dovrebbe tornare al 2% entro quest anno, attestandosi «stabilmente intorno all obiettivo». Abbiamo commentato la notizia con: Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Il Sole 24 Ore.

    Telefisco, chance per professionisti e imprese

    Telefisco 2025 rilancia la sfida sui chiarimenti mettendo sotto esame tutte le novità del 2025. Questo l obiettivo del progetto che si svolgerà mercoledì 5 febbraio dalle 9 alle 18,30. E la sfida parte con un agenda molto ricca: sotto esame le novità per le imprese e per il lavoro autonomo, oltre a quelle che sono contenute nella legge di Bilancio, le misure su controlli, Iva e bilanci. Per continuare, poi, con gli approfondimenti dedicati a temi classici come i bonus edilizi e il concordato preventivo biennale.  La trentaquattresima edizione dell evento del Sole 24 Ore-L Esperto risponde potrà essere seguita attraverso due formule: la versione gratuita di Telefisco Base e la versione a pagamento di Telefisco Advanced, ricca di rilevanti opportunità aggiuntive. Su questo è intervenuto Giovanni Parente, Il Sole24Ore.

    Pil, Istat: crescita +0,5% nel 2024. La metà di quanto previsto inizialmente dal governo

    Nel quarto trimestre del 2024 l economia italiana registra una crescita congiunturale nulla, al pari del terzo trimestre, mentre cresce dello 0,5% in termini tendenziali. È quanto comunica l'Istat nelle sue stime preliminari. I risultati dei conti nazionali annuali per il 2024, precisa l'istituto, verranno diffusi il prossimo 3 marzo. La stima preliminare del quarto trimestre 2024, indica l istituto di statistica, riflette una flessione sia del comparto primario sia dei servizi, mentre il settore industriale ha registrato, nel complesso dei tre mesi, una ripresa. Dal lato della domanda, la componente nazionale misurata al lordo delle scorte è in diminuzione, mentre si stima un aumento della componente estera netta. A fine 2024, la variazione acquisita per il 2025 è nulla. Abbiamo approfondito il tema con Stefano Manzocchi Prorettore alla ricerca Università Luiss e Ordinario di Economia internazionale, editorialista de Il Sole 24 Ore.

  • La crisi economica mondiale, l'impatto stringente del green deal europeo e i costi dell'energia mettono a "rischio le nostre industrie". È questo l'allarme lanciato dalla Federazione gomma e plastica, due settori che valgono 160mila posti di lavori, nel corso dell'assemblea svoltasi a Milano. Elemento di criticità non nuovo ma sempre impattante è "costituito dai costi energetici, che in Italia rimangono meno competitivi rispetto a quelli di altri paesi", spiegano gli operatori del settore. Nel 2024 si è registrata una contrazione della produzione del 3,84% rispetto all'anno precedente e una riduzione dell'export dell'1,25%. Il presidente della Federazione gomma e plastica, Marco Do, ha tracciato un bilancio del quadriennio 2021-2025, mettendo in evidenza i risultati raggiunti dalla Federazione, che nonostante le difficoltà congiunturali, ha rafforzato la propria struttura e i servizi offerti: una crescita data dall'adesione di 120 nuove aziende, raggiungendo così un totale di circa 50.000 lavoratori nelle 500 aziende associate. Ne parliamo con Marco Bergaglio, vice presidente Federazione Gomma Plastica (Confindustria) e Presidente di Unionplast.

    L'Ue lancia la Bussola per la competitività, 'deregulation e IA'

    Deregulation con un taglio della burocrazia fino al 35% per aziende e Pmi, decarbonizzazione e innovazione per colmare il divario con Stati Uniti e Cina puntando molto sull'intelligenza artificiale. Sono questi i contenuti principali della Bussola per la competitività presentata nel primo pomeriggio di oggi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Più semplice, più leggero, più veloce. È quindi la formula magica che la nuova Commissione ha scelto come indirizzo per i prossimi cinque anni, nel nome di uno sviluppo che sia green ma senza mettere in difficoltà la grande industria, che segua le esigenze dei partiti europei che sostengono la presidente e rispetti le indicazioni fornite nel 'rapporto Draghi' sulla competitività. La vera bussola europea, come ha più volte sottolineato anche Ursula von der Leyen. Il commento è di Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore.

    Istat, export 2024 a 305 miliardi, è record dal 2013

    L'export messo a segno dall'Italia nel 2024 segna un valore mai toccato da oltre 10 anni. Gli oltre 305 miliardi (305,326 miliardi) totalizzati a fine dicembre dello scorso anno sono infatti il record dal 2013, da quando cioè sono registrate le serie Istat. In quell'anno il valore delle esportazioni fu all'incirca di 200 miliardi (199,999). Già lo scorso anno l'export italiano era salito a quasi 302 miliardi di euro (301,826) dai 295,7 dell'anno precedente. Crescita già presente negli 11 mesi e arrotondata a dicembre, che ha visto un export extra-Ue in progresso del 3,9%. Se il quadro in Europa è più complesso, con valori che arretrano per effetto in particolare del rallentamento tedesco, nostro primo mercato di sbocco, nei mercati più remoti la situazione è più variegata, con aree in forte crescita in grado di compensare i non pochi rallentamenti segnalati altrove. Guardando alle principale aree, infatti, sia Stati Uniti (-3,6%) che soprattutto Cina (-20%) vedono una riduzione degli acquisti, così come in lieve calo sono i dati verso la Svizzera (hub verso cui pesa il momento no del lusso). Su questo è intervenuto Matteo Zoppas - presidente ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.

  • Il sistema bancario italiano è in fermento. Dopo il tentativo di Unicredit di acquisire Commerzbank e Banco Bpm e quello di Banca Ifis di rilevare Illimity, ora è Monte dei Paschi di Siena a lanciare un offerta su Mediobanca. Il brutto anatroccolo vuole comprarsi la più blasonata delle banche italiane. La potenziale fusione di Mps-Mediobanca, rispetto alle altre operazioni, però, ha un carattere più strategico. Infatti, il gruppo senese è sostanzialmente una banca commerciale, mentre Mediobanca è una banca private e un investment-bank, con una ingombrante partecipazione: Assicurazioni Generali.

    Fatto sta che oggi si è tenuto il cda di Mediobanca e Piazzetta Cuccia ha risposto stizzita ricordando anche gli interessi incrociati dei due protagonisti dell'operazione: Caltagirone e Delfin. Il cda «rigetta» l offerta pubblica di scambio «non concordata» di Mps, ritenuta «fortemente distruttiva di valore». Lo si legge in una nota dell istituto guidato da Alberto Nagel. «L Offerta non è stata concordata ed è da ritenersi ostile e contraria agli interessi di Mediobanca». Facciamo chiarezza con Luca Davi, Il Sole 24 Ore.

    Deepseek, momento Sputnik cinese o caos programmato? 

    Un'intelligenza artificiale low cost di pechino nella giornata di ieri ha fatto crollare il Nasdaq e innescato un piccolo terremoto nel settore hi tech negli USA nella giornata di ieri. 1000 miliardi bruciati in un giorno. Su8lla scia dei risultati sorprendenti dell'app Deepseek, il colosso dei microchip Nvidia ha perso oltre il 17% in Borsa. In rosso sono finiti a Wall Street Broadcom (-16%), Microsoft (-4%), Micron (-8%) e Advanced Micro Devices (-5%). Sotto pressione Constellation Energy (-12%) e Vistra (-19%), impegnati in progetti energetici per IA.  Al contrario, le aziende cinesi collegate a DeepSeek, tra cui Zhejiang Orient Holdings e Zhuhai Huajin Capital, sono salite del 10%. L'app cinese potrebbe rappresentare il momento Sputnik dell'intelligenza artificiale.  Questa start up cinese, nata come spin off del fondo di investimento High-Flyer, ha rilasciato un chatbot che ha messo in discussione la leadership occidentale (o meglio, americana) nel settore dell'AI, sgretolando certezze su una presunta superiorità tecnologica che ora potrebbe essere più difficile da dimostrare. Cerchiamo di capirne di più con l'intervento di  Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore e Nicola Gatti, professore ordinario in ingegneria informatica del politecnico di Milano e direttore del centro di ateneo per la ricerca e innovazione in intelligenza artificiale.

  • La Cina corre veloce anche nell'intelligenza artificiale. Dopo la pubblicazione delle sue performance, l'app DeepSeek ha raggiunto i vertici nei download gratuiti dell'App Store di Apple sia nel Dragone sia negli Stati Uniti, superando ChatGPT negli Usa. Laboratorio di IA poco noto in Cina, ha scatenato il panico nella Silicon Valley per aver rilasciato modelli di intelligenza artificiale in grado di superare i migliori d'America nonostante siano costruiti a un costo inferiore e con chip meno potenti. Almeno così sembra. DeepSeek, come è chiamato il laboratorio, dice di aver messo a punto un modello di linguaggio di grandi dimensioni gratuito e open source a fine dicembre che avrebbe richiesto solo due mesi e meno di 6 milioni di dollari per essere realizzato, facendo leva sui chip a capacità ridotta di Nvidia (H800). DeepSeek sarà il cigno nero per il settore tech USA?  Ne discutiamo con Alessandro Plateroti, Direttore Newsmondo.it e con Filippo Diodovich, Senior Market Strategist, IG Italia.

    Mutui: nel 2024 richieste in crescita, aiutano le decisioni delle banche centrali

     La domanda di mutui da parte delle famiglie italiane ha subito nei 12 mesi del 2024 un cambio positivo di rotta: il dato medio annuale segna infatti un +12,1% (fonte: il Sistema di Informazioni Creditizie Eurisc). Lo rileva il barometro Crif, evidenziando come, da fine 2023, sia iniziata la ripresa della domanda di mutui che dal quadrante negativo ha raggiunto picchi del 30% a novembre 2024. Nel solo mese di dicembre le richieste di mutui salgono del 25,4% rispetto al pari periodo del 2023, terzo valore massimo per l anno appena concluso. A supportare la dinamica, il calo dei tassi applicati dalle banche, soprattutto a tasso fisso, che riflette i tagli della Bce che si sono susseguiti nel corso dei 12 mesi. E' inoltre proseguita la scelta delle famiglie verso le operazioni di surroga, al fine di ridurre gli oneri della rata dei mutui stipulati a tasso variabile nel periodo di forti aumenti dei tassi di interesse.
    Nei primi 9 mesi dell anno, infatti, il fenomeno delle surroghe segna un +19,5%, mentre i nuovi mutui erogati si sono contratti del 4,1%. Anche nel 2024 la fascia di importo preferita dalle famiglie italiane è quella compresa tra i 100.000 e 150.000 euro con un 30,6% del totale. A seguire si posiziona la classe di importo 150.000-300.000 euro con una percentuale del 28,5%, mentre il 18,3% richiede un importo tra i 75.000-100.000 euro, e solo il 5,1% supera i 300.000 euro.  Affrontiamo il tema con Simone Capecchi executive director di Crif.