Afleveringen
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Il Superbonus è stato introdotto dal Decreto 34/2020 – cosiddetto “Dl Rilancio” – nell’ambito delle misure urgenti in materia di sostegno al lavoro e all'economia connesse all'emergenza Covid. Il contesto, quindi, era quello della pandemia. L’emergenza era appena cominciata e i timori per l’economia erano tanti. Giustamente. La funzione del superbonus era dunque quella di rilanciare il settore dell’edilizia passando per dei meccanismi di detrazione e rimborsi con il fine di ammodernare costruzioni e infrastrutture. Il ministro dell’economia Giorgetti ha paragonato il superbonus al Vajont, come a dire una sciagura per l’Italia in termini di spesa. Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio nel 2020, e capo del governo che ha ideato il superbonus stesso continua invece a difendere quella scelta, sostenendo che in termini di costi benefici l'Italia ci ha guadagnato. In realtà le cose non stanno proprio così. Ma perché? Ne parlo con Nicola Travella.
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“Prima del ventesimo secolo, il panettone era una focaccia sottile e dura farcita con uvetta. Era mangiato solo dai poveri e non aveva legami con il Natale” e il “parmigiano originale oggi si trova solamente nel Winsconsin negli Stati Uniti”. Sono queste alcune frasi pronunciate e scritte dal prof. Alberto Grandi, docente e presidente del corso di laurea in Economia e management all’Università di Parma, e autore assieme a Daniele Soffiati di DOI, Denominazione di origine inventata, un podcast in cui ripercorrono con rigore la storia della cucina italiana. Lasciamo da parte le polemiche e atteniamoci ai fatti. Ecco, se guardiamo quelli, i due spiegano, ci accorgiamo che la cucina italiana non esiste. Ma perché? Ne parlo con Alberto Grandi.
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Zijn er afleveringen die ontbreken?
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La Rai continua ad essere al centro delle polemiche. Il caso Scurati infatti continua a fomentare scontri anche accesi all’interno dell’azienda. È notizia di due giorni fa, per esempio, che Serena Bortone, giornalista e conduttrice di “Che sarà”, programma al quale avrebbe dovuto partecipare proprio Scurati per leggere un monologo sul 25 aprile, sarebbe stata chiamata a dare spiegazioni e giustificazioni in merito alla vicenda. Il tutto ruota proprio attorno al post che la giornalista aveva pubblicato il 20 aprile e nel quale annunciava che ad Antonio Scurati non era stato permesso di partecipare alla trasmissione. Insomma, le cose continuano ad accadere ed è bene stare attenti, e allora proviamo a capire quello che è successo lunedì 6 maggio, giorno nel quale per 24 ore i giornalisti Rai hanno scioperato. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Buffoni.
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Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli, Roberto Spinelli, Mauro Vianello, sono alcuni dei nomi che risultano iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Genova. Una notizia che è un po’ un terremoto, anche perché un nome su tutti ha fatto il giro dei giornali, quello di Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, che al momento si trova agli arresti domiciliari? Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.
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La scorsa settimana abbiamo parlato qui dell’ok al pacchetto di aiuti all’Ucraina arrivato finalmente dagli Stati Uniti. Repubblicani e democratici hanno infatti alla fine trovato un accordo, dopo mesi di stallo. Il problema però è che nel frattempo la Russia ha ricominciato a spingere lungo il fronte, conquistando villaggi e piccoli centri. Un’avanzata che ha spinto nuovamente il presidente francese Macron a parlare di un possibile intervento diretto con soldati europei al fronte. La tensione sale soprattutto per le eventuali ritorsioni russe su territorio europeo. E a proposito di queste il Financial Times negli scorsi giorni ha scritto che la Russia ha già iniziato a "preparare più attivamente in segreto attentati dinamitardi e attacchi incendiari per danneggiare le infrastrutture sul territorio europeo". Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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I negoziati tra Israele e Hamas vanno avanti da settimane. Il luogo degli incontri tra le parti è Il Cairo, capitale dell’Egitto. È bene specificare che si tratta di colloqui indiretti, cioè vuol dire che le parti non si incontrano mai, ma parlano attraverso mediatori terzi, non facenti parte di nessun gruppo coinvolto. In ballo c’è molto, a partire dalle operazioni a Rafah, ultima città a sud della Striscia, che Netanyahu e alcuni membri del governo, vorrebbero invadere, con l’obiettivo di eliminare le ultime due brigate di Hamas rifugiatesi lì. Il problema è che sempre lì si sono rifugiati oltre 1,2 milioni di civili e secondo il governo americano Israele non avrebbe ancora proposto un piano credibile per garantire la sicurezza di queste persone. Ecco, per questo e molti altri motivi, al momento, nonostante gli ottimismi degli scorsi giorni, di spiragli reali per una tregua duratura, ce ne sono ben pochi. Ma perché? Ne parlo con Luciana Coluccello.
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Che se ne sarebbe riparlato era ovvio. Di cosa? Di vaccini. Proprio quelli che ci hanno aiutato a sconfiggere la pandemia. Perché sì, possiamo discutere dei limiti del nostro sistema, del fatto che a salvarci ci siano state aziende private, del fatto che siano state buttate via milioni di dosi di vaccino, possiamo parlare di conflitti di interesse, in alcuni casi anche gravi, ma comunque rimane il fatto che le campagne vaccinali in tutto il mondo hanno invertito il trend di morti e contagi. Ecco, oggi, dopo diverso tempo dalla fine della pandemia, siamo tornati a parlare di quei vaccini anti-Covid. Ma perché? Ne parlo con Roberta Villa.
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Da alcune settimane nelle università americane sono in corso proteste contro la guerra a Gaza. Da un lato gli studenti che chiedono di interrompere ogni rapporto anche accademico con Israele, dall’altro invece studenti che difendono la scelta dello stato ebraico di difendersi. A mancare sono le sfumature di una questione decisamente più complessa. E questa complessità negli Stati Uniti come la stanno gestendo? A occhio male, dato che le proteste sembrano fuori controllo. Ma perché? Ne parlo con Davide Piacenza.
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Dal 28 al 30 aprile a Torino si è tenuto il G7 ambiente, clima ed energia. I sette paesi più industrializzati al mondo, ovvero Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia, Canada, Italia e Giappone, si sono ritrovati per provare a rendere la terra un posto più vivibile. L’obiettivo, da sempre, è provare a imporre delle regole e dei limiti entro i quali i paesi devono stare in termini di emissioni. Ecco, questa volta al G7 sono stati fatti dei passi in avanti. Ma perché? Ne parlo con Nicolas Lozito.
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La guerra tra Ucraina e Russia non è più già da un pezzo solamente un conflitto basato sull’uso delle armi. Già dai primi mesi infatti un altro modo di minacciare il nemico si è fatto avanti. Le sanzioni europee e americane sono un esempio: sanzioni che avevano e hanno lo scopo di indebolire economicamente e non solo la Russia. Hanno funzionato? In parte sì, ma, ammettiamolo solo in parte. Anche la Russia fa il suo: gli attacchi informatici alle istituzioni europee ne sono un esempio. Ecco, Putin in questi giorni ha fatto un ulteriore passo in avanti. Ha deciso di nazionalizzare alcune imprese straniere. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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Giorgia Meloni, così come Elly Schlein, si candiderà alle elezioni europee. Nulla di nuovo, almeno in Italia, un paese in cui da sempre i politici che ricoprono già importanti funzioni nel paese, scelgono comunque di correre per le europee, pur ammettendo che in caso di nomina non andranno a Bruxelles. A cosa serve dunque votarli? Lascio a voi a decidere, ma di base a nulla. Ora, al di là della scelta legittima di candidarsi ce n’è un’altra che ha attirato l’attenzione del pubblico. La presidente Meloni ha chiesto a suoi elettori di scrivere sulla cartella elettorale semplicemente Giorgia. Ma perché? Ne parlo con Valentina Pigliautile.
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Ma perché ci sono così tanti minorenni in carcere? Questo era il titolo della puntata 312 di “Ma perché?” in cui Mattia Feltri aveva spiegato che l’impennata del numero di minori detenuti è dovuto dal cosiddetto decreto Caivano, convertito in legge nel novembre scorso. Quel testo prevede un inasprimento delle pene, ma soprattutto, per ciò che ci interessa qui, l’abbassamento dei limiti di pena dai 9 ai 6 anni per disporre il carcere preventivo per i minorenni. Una legge che a quanto pare funziona, dato che le carceri minorili si stanno riempiendo velocemente. Ecco, a proposito di una di queste: secondo la procura di Milano al Cesare Beccaria sarebbero stati commessi diversi reati, tra cui quello di tortura. Un fatto che riguarda tutti noi. Ma perché? Ne parlo con Nello Trocchia.
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La triptorelina è un farmaco che di norma viene utilizzato negli uomini per il trattamento del carcinoma della prostata, nelle donne per quello alla mammella, nei bambini invece per il trattamento della pubertà precoce. Ecco, è proprio in riferimento a quest'ultimo utilizzo che la triptorelina è entrata in un’ampia discussione che riguarda, tra le altre cose, la disforia di genere. Già, perché il farmaco si è rivelato efficace come bloccante dello sviluppo e quindi utile ad accompagnare una persona in età puberale a variare genere. Un’ispezione del ministero della Salute all’ospedale careggi ha fatto emergere alcune criticità rispetto all’utilizzo di questo farmaco. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Buffoni.
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Donald Trump sono mesi che va dicendo ai suoi elettori che in caso di vittoria alle prossime presidenziali, sarà in grado di far cessare il fuoco tra Ucraina e Russia. Zelensky, il presidente ucraino, lo ha invitato a visitare alcuni luoghi lungo il fronte, cosa che il candidato dei repubblicani molto probabilmente non farà. Ciò che però negli ultimi mesi è accaduto, è che l’ala più intransigente del Partito repubblicano si è sempre rifiutata di votare gli aiuti all’Ucraina. Stiamo parlando di circa 60 miliardi. Una cifra notevole. Ecco, martedì scorso le cose sono cambiate. Democratici e repubblicani hanno trovato un accordo. A quanto pare Donald Trump alla fine, sul pacchetto di aiuti all'Ucraina, ha cambiato idea. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.
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Quella dei leader politici di candidarsi alle elezioni europee è una pratica antica. Il senso è quello di imprimere nella corsa elettorale un senso di identità: come a dire quel tal partito coincide con il suo leader. Una pratica che forse ha più a che fare con una tradizione di destra che non di sinistra, almeno in teoria: i partiti di destra hanno subìto negli anni i loro leader più di quelli di sinistra. Ora, perché vi dico questo: perché i leader eventualmente eletti NON andranno con tutta probabilità al Parlamento europeo. Lo sanno loro, lo sanno un po’ meno gli elettori. Dicevo però che questi personalismi hanno a che fare di più con una tradizione di destra. Eppure anche il PD quest’anno ha fatto la sua parte. Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, si candiderà alle elezioni europee, pur avendo già detto che anche se eletta rimarrà a Roma. Ma perché? Ne parlo con Alfonso Raimo.
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Oggi è il 25 aprile, anniversario della liberazione d'Italia dal nazifascismo. Una festa che dovrebbe essere di tutti, ma davvero di tutti. Oggi a “Ma perché?” vorrei ricordare con voi questa data, facendolo però a modo nostro. Da 77 anni celebriamo proprio il 25 aprile come anniversario della liberazione d'Italia. Ma perché? Ne parlo con Guido Damini.
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Lo stop imposto ad Antonio Scurati su Rai 3 nel programma di Serena Bortone è diventato un caso nazionale. Parliamoci chiaro: si tratta di censura. Ora, come ha scritto Flavia Perina sulla Stampa, quella di Scurati è però una censura stupida, perché, dice la giornalista, è quella "dei generali che si fanno più realisti del re (o della regina, come in questo caso)". Come a dire, probabilmente l’ordine non è arrivato dall’alto, figuriamoci, ma da parte di alcuni dirigenti Rai. Impauriti? Non lo possiamo sapere. In ogni caso, male, anzi malissimo. Ciò che però sappiamo è che Il caso Scurati rappresenta la punta dell’iceberg, dato che in realtà le cose in Rai vanno male già da un bel po’. Ma perché? Ne parlo con Giulio Ucciero.
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Durante gli anni '70 il Partito Radicale, assieme ad altre formazioni politiche come il Partito Socialista Italiano, si è ritrovato al centro di importanti lotte sui temi che riguardavano la libertà dell’individuo. In particolare nel 1975 il segretario del Partito Radicale Granfranco Spadaccia, la presidente dello stesso partito Adele Faccio e la militante Emma Bonino vengono arrestati per essersi autodenunciati: per quale reato? Aver praticato aborti. Già perché in quegli anni l’interruzione di gravidanza è ancora un reato previsto del codice penale. Ecco, quelle lotte però hanno portato all’approvazione della legge 194 del 1978. Una conquista storica per il nostro paese, ma che oggi, per l’ennesima volta, viene rimessa in discussione. Ma perché? Ne parlo con Azzurra Rinaldi.
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Nel 2017 la politologa Wendy Brown ha tenuto la quarta edizione di Democracy Lecture organizzata dalla rivista tedesca Blätter, la cui versione integrale è finita in un libricino che vi consiglio di leggere “Populismo apocalittico. Democrazia sotto attacco”. Wendy Brown che di queste cose se ne intende, ha portato alla conferenza una lunga riflessione sull’ascesa politica di Donald Trump, su come abbia fatto a vincere le elezioni e a sconfiggere la democratica Hilary Clinton. E allora chiediamocelo. Trump, nonostante tutto, nonostante i processi, nonostante i continui riferimenti all’uso della violenza, o addirittura all’esercizio di questa, convince, ad oggi, la maggior parte degli elettori americani, per la seconda volta. Ma perché? Ne parlo con Davide Piacenza.
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TeleGiorgia. La chiamano così la Rai di questi anni, quelli in cui il centrodestra è al governo e ha in parte monopolizzato il servizio pubblico. Ora, per correttezza, va detto che la Rai è da sempre così. Il suo editore è la politica. Cambiano i governi e cambia l’offerta, cambiano i tg e le presenze dei politici nei talk. È sempre andata così. In questi giorni se ne è tornato a parlare molto anche a causa del saluto ufficiale di Amadeus, il quale ha deciso di andare da un’altra parte, scegliendo di lavorare per il canale Nove. Ma perché? Ne parlo con Aldo Fontanarosa.
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